Gli asintomatici hanno la stessa carica virale dei pazienti: lo studio

Martino Grassi

09/08/2020

I pazienti asintomatici hanno la stessa carica virale di quelli con sintomi secondo uno studio condotto in Corea del Sud.

Gli asintomatici hanno la stessa carica virale dei pazienti: lo studio

Gli asintomatici hanno la stessa carica virale dei pazienti, secondo uno studio condotto dai ricercatori della Soonchunhyang Univerity della Corea del Sud, che ha svolto una ricerca analizzando la carica virale prelevando dei campioni dalla gola e dai polmoni di pazienti asintomatici e pazienti che manifestavano i classici sintomi dell’infezione.

I risultati dello studio, pubblicato sulla nota rivista scientifica Jama Internal Medicine suggeriscono quindi che anche gli asintomatici possano diffondere il coronavirus proprio come i pazienti “tipici”, riaccendendo il dibattito su quanto effettivamente le persone senza sintomi siano contagiose rispetto alle altre.

Asintomatici con la stessa carica virale dei pazienti

Lo studio è stato condotto analizzando dei campioni raccolti mediate i tamponi su 303 persone, di età compresa tra i 22 e i 36 anni nel periodo compreso tra il 6 e il 26 marzo 2020, di questi 193 mostravano i sintomi mentre le restati 110 no. Il 30% degli asintomatici inoltre non ha mai manifestato i sintomi nel corso di tutta la degenza.

Dalle analisi dei campioni raccolti, i ricercatori hanno scoperto che le persone prive sintomi presentavano sia nelle vie aeree superiori che quelle inferiori dei livelli di carica virale elevati, molto simili a quelli delle persone con i sintomi. Gli studiosi hanno tuttavia precisato che lo studio ha riguardato solamente il materiale genetico del coronavirus, ossia l’RNA virale e non è stato in grado di indicare l’effettiva contagiosità dei pazienti. Il reale ruolo degli asintomatici nella trasmissione resta quindi ancora una questione irrisolta:

“Sebbene l’elevata carica virale che abbiamo osservato nei pazienti asintomatici sollevi una chiara possibilità di rischio di trasmissione, il nostro studio non è stato progettato per dimostrarlo. È importante notare, infatti, che l’identificazione dell’RNA virale non equivale alla presenza e alla trasmissione di virus infettivi”.

Gli asintomatici sono contagiosi?

La questione della contagiosità degli asintomatici è sempre stata insoluta dall’inizio della pandemia, tanto che in un primo momento l’Organizzazione Mondiale della Sanità e poi l’ Istituto Superiore di Sanità avevano affermato che il contagio da una persona asintomatica era raro o molto raro, per poi fare dietrofront. Alla base di queste teorie ci sarebbe stato il fatto che la trasmissione del coronavirus avviene principalmente tramite le goccioline di saliva infette, per cui chi non manifesta i sintomi ha meno possibilità di trasmettere il patogeno mediante uno starnuto o un colpo di tosse.

Gli scienziati tuttavia hanno da sempre mostrato scetticismo nei confronti di questa teoria, secondo molti infatti gli asintomatici hanno la stessa possibilità di infettare gli altri dei pazienti, come testimonia anche uno studio sugli asintomatici condotto a Vo’ Euganeo.

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