Il decreto Anti-frode rende obbligatoria l’asseverazione sulla congruità dei prezzi per tutti i bonus casa, senza fare distinzioni tra lavori iniziati e da iniziare. Atteso il relativo decreto MiTE.
L’asseverazione che accerti la congruità delle spese (e quindi i prezzi dei vari interventi) è diventata obbligatoria anche per gli altro bonus casa, e non solo per il superbonus 110%. A definire le nuove regole (e di conseguenza i nuovi obblighi) è il decreto anti-frode, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 novembre 2021 e in vigore dal giorno successivo.
La portata del decreto-legge n. 157/2021 è molto ampia, perché i nuovi adempimenti (è stato esteso anche l’obbligo di visto di conformità) si applicano sia ai lavori futuri che a quelli già iniziati.
Inoltre, in base a quanto contenuto nella normativa, i nuovi obblighi corrispondono anche a ulteriori costi, che però non fanno parte delle spese agevolabili. Sui criteri per la congruità dei prezzi è atteso il decreto del Ministero della Transizione Ecologica, da emanarsi entro 30 giorni dalla pubblicazione in GU del provvedimento anti-frode.
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Dopo l’allarme dell’Agenzia delle Entrate, che ha scoperto crediti fiscali inesistenti per frodi oltre 800 milioni di euro, il Governo ha emanato il decreto-legge n. 157/2021 con l’obiettivo di evitare ulteriori truffe aumentando i controlli preventivi e stringendo le regole sulla documentazione da presentare.
La Legge di Bilancio 2022, nella sua versione attuale, proroga tutti i bonus edilizi fino al 2024 e il Superbonus fino al 2025 (anche se con le aliquote che progressivamente calano), ed estende anche la cessione del credito e lo sconto in fattura fino al 31 dicembre 2024.
Questo il contesto attuale dei bonus edilizi, ma cosa cambia ora col decreto anti-frode? Oltre ad aumentare il potere di controllo dell’Agenzia delle Entrate, il provvedimento estende l’obbligatorietà del visto di conformità e dell’asseverazione anche ai bonus casa, in particolare:
- ristrutturazioni edilizie;
- riqualificazioni energetiche;
- misure antisismiche;
- installazione impianti fotovoltaici;
- colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.
L’asseverazione attesta i requisiti tecnici e la congruità delle spese degli interventi, ma a stabilire i criteri sarà un decreto del Ministero della Transizione Ecologica, oltre ai parametri stabiliti dal decreto MiSE del 6 agosto 2020.
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Le nuove regole introdotte dal decreto anti-frode comportano dei costi aggiuntivi per i tecnici abilitati per ottenere il rilascio del visto di conformità e dell’asseverazione. Tali costi, stando a un’interpretazione letterale del testo della norma, non rientrano tra le spese agevolabili dei bonus diversi dal superbonus 110%.
Inoltre, il provvedimento non fa alcuna distinzione tra lavori già iniziati e interventi da iniziare. La norma quindi ha effetto retroattivo e i professionisti, anche in caso di lavori quasi terminati, si trovano a dover risalire all’inizio delle procedure.
Senza i nuovi documenti, infatti, non si può procedere alla cessione del credito o allo sconto in fattura.
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