Entro fine anno 3mila nuovi posti di lavoro con stipendi level entry di 1.680 euro al mese; come candidarsi ed essere assunti da Amazon.
Amazon cerca nuova forza lavoro e annuncia l’apertura di 3.000 nuovi posti di lavoro. L’obiettivo aziendale per il capitale umano dovrebbe essere idealmente raggiunto entro la fine di quest’anno. Se l’operazione dovesse andare a buon fine, Amazon si riconfermerebbe come la realtà privata che ha creato più posti di lavoro in Italia negli ultimi 10 anni.
L’offerta dichiarata dal colosso americano prevedrebbe inoltre contratti a tempo indeterminato con uno stipendio d’ingresso fissato a 1.680 euro al mese. La dislocazione delle risorse umane neo immesse sarà invece variabile poiché interesserà varie sedi sparse in tutta Italia.
Per valutare al meglio questa opportunità d’impiego e sapere come candidarsi per le posizioni aperte vi illustriamo nel dettaglio le prospettive di crescita dell’impresa.
Le mire espansionistiche di Amazon Italia
Con questi nuovi ingressi Amazon punta ad ampliare l’organico complessivo passando dai 14.000 dipendenti del 2021 a oltre 17.000 addetti entro fine 2022. Le risorse umane dell’azienda a oggi sono dislocate in oltre 50 sedi in tutto il Paese.
Questi numeri e le tempistiche in cui sono stati raggiunti hanno portato The European House - Ambrosetti a decretare, a seguito di uno studio sul caso, che tra le grandi aziende in Italia Amazon sia effettivamente quella che ha creato più posti di lavoro nell’ultima decade, forte dell’espansione del settore logistico e dell’attrattività, potenziata poi dalla pandemia, del comparto e-commerce. Questi due pilastri hanno garantito ampio vantaggio competitivo sul piano delle retribuzioni e non solo, anche a livello di ritmi d’ingresso del personale nella compagnia.
Per delle stime più precise su quest’ultimo fattore infatti possiamo dire che in media, dall’avvio delle attività di Amazon Italia nel 2010, ogni settimana l’impresa ha creato più di 26 posti di lavoro a tempo indeterminato. Come punto di forza (e rivendicazione) di fatto Amazon afferma spesso di aver creato occupazione stabile anche in aree tradizionalmente segnate da alti livelli di disoccupazione. Si parla quindi del Centro e soprattutto del Sud Italia, che in questo arco temporale non troppo esteso hanno guadagnato ben 5.000 persone impiegate a tempo indeterminato.
L’attenzione al mercato italiano e la volontà di crescita sul piano nazionale è inoltre stata confermata da Mariangela Marseglia, Country Manager di Amazon.it e Amazon.es:
«Sono orgogliosa di confermare il nostro impegno nel supportare l’economia italiana, con la creazione di 3.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato nel nostro Paese. Amazon è diventata una delle più grandi creatrici di posti di lavoro in Italia, offrendo all’interno dell’azienda, in tutto il Paese, opportunità professionali stabili e ben remunerate».
Facendo due conti in tasca all’azienda invece riportiamo le parole di Lorenzo Barbo, responsabile Amazon Italia Logistica, che sostiene come dal 2010 Amazon abbia investito oltre 8,7 miliardi di euro in Italia per la propria crescita e per supportare la digitalizzazione del Paese:
«L’aumento dei posti di lavoro va di pari passo con la crescita della nostra rete logistica: poche settimane fa è infatti entrato in attività un nuovo centro di distribuzione ad Ardea, area metropolitana di Roma, in cui creeremo 200 posti di lavoro entro tre anni. Inoltre, sempre entro l’anno apriremo il nostro primo centro di distribuzione in Abruzzo, a San Salvo, in cui saranno creati 1.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni dall’avvio dell’operatività».
Gli obiettivi rispetto alle Pmi
La solidità del marchio Amazon si riconferma però anche nella comprensione del territorio in cui questa multinazionale si è inserita.
Il brand infatti, davanti al panorama di piccole e medie imprese che caratterizza il tessuto commerciale italiano, ha compreso la crucialità di stabilire relazioni con le reti di vendita locale e potenziarle per fidelizzare i commercianti e trattenerli sulla piattaforma.
Tramite una nota l’azienda ha quindi dichiarato il suo impegno nel supportare le oltre 18.000 Pmi nostrane. Per le Pmi che vendono tramite il sito l’obiettivo di crescita fissato è il seguente: raggiungere 1,2 miliardi di euro di vendite annuali all’estero entro il 2025 raddoppiando il valore dell’export del 2020.
Quanto paga Amazon: alti stipendi level entry
Parliamo però anche di guadagni e di condizioni lavorative.
Secondo i dati forniti da Amazon, nel 2021, grazie a un incremento dei salari legato alla loro regolare revisione, la retribuzione iniziale ammontava a 1.680 euro al mese. Questi valori corrispondono all’8% in più rispetto alla retribuzione standard fissata dal Contratto nazionale per il settore dei trasporti e della logistica. Accanto alla sicurezza monetaria, l’azienda si promuove anche come una realtà capace di garantire opportunità di carriera e di upskilling.
In riferimento al contesto in cui un aspirante dipendente si troverà poi a lavorare possiamo dire che nel 2022, il gruppo ha ottenuto per il secondo anno consecutivo la certificazione Top Employer Italia che riconosce la qualità dell’ambiente di lavoro e le opportunità di formazione. La certificazione in questione riguarda tutte le attività di Amazon; dalle attività logistiche ai i servizi cloud di Amazon Web Services.
Ai dipendenti viene inoltre riconosciuto, secondo le dichiarazioni aziendale, un pacchetto completo di benefit che comprende sconti sul sito e un’assicurazione integrativa contro gli infortuni. Per saperne di più e candidarsi è possibile informarsi sulle posizioni aperte nella sezione Amazon Jobs.
© RIPRODUZIONE RISERVATA