Torna a colpire la pericolosissima truffa del finto carabiniere. Ecco come funziona, gli ultimi casi denunciati e i consigli per difendersi
Le notizie di truffe, tentate truffe e frodi informatiche o telefoniche occupano ogni giorno le cronache locali e nazionali. Una delle più pericolose in assoluto, tornata proprio in questi giorni alla ribalta, è la truffa del “finto carabiniere”. Un raggiro che prende di mira soprattutto le persone anziane e indifese.
Come funziona la truffa del finto carabiniere
Il meccanismo alla base della truffa è semplice quanto ingegnoso. Un rappresentante delle Forze dell’Ordine contatta telefonicamente la potenziale vittima annunciandole che un parente è stato coinvolto in un incidente stradale che ha causato gravi danni a un’altra persona.
E a rendere ancora più drammatica la situazione viene detto che il parente rischia l’arresto, a meno che non risarcisca in maniera parziale o totale il danno causato. L’entità del risarcimento viene stabilita da un complice del truffatore che spesso si dichiara avvocato o legale. Proprio quest’ultimo si presenta presso il domicilio della vittima per farsi consegnare il denaro e gli oggetti preziosi. O, nel peggiore dei casi, ricorre alla violenza per ottenerli.
Come se non bastasse si è recentemente aggiunta anche una versione “informatica” della truffa . I finti carabinieri, in questo caso, chiedono alle persone di effettuare dei bonifici bancari millantando la possibilità che il loro conto corrente online sia stato hackerato. Ovviamente si tratta di false indagini e di un furto vero e proprio.
Gli ultimi casi denunciati
Pochi giorni fa la squadra Mobile di Padova ha preso in custodia due donne per una tentata estorsione ai danni di una signora di 60 anni con la tecnica del finto carabiniere.
A cavallo tra fine febbraio e inizio marzo, invece, si sono registrati ben due casi nei dintorni di Gorizia . Il secondo, però, è stato sventato grazie alla prontezza di una coppia di anziani che ha provveduto a contattare le autorità una volta trovatisi davanti i truffatori.
Il 3 marzo altro tentativo di truffa andato a vuoto, questa volta a Taormina dove una signora ha intuito l’inganno dopo che il finto carabiniere aveva chiesto di parlare col fratello, purtroppo defunto.
Come proteggersi dalla truffa
La prima cosa da fare per difendersi dalla truffa del finto carabiniere è molto semplice: evitare di aprire la porta a persone sconosciute. Anche se hanno un aspetto rassicurante e uno stile distinto e affabile.
In primis perché né i tecnici del gas, né gli impiegati degli Uffici Postali o delle Amministrazioni Comunali si presentano a domicilio chiedendo soldi e preziosi. E tantomeno lo fanno i Carabinieri e gli altri rappresentanti delle Forze dell’Ordine che in nessuna situazione possono chiedere denaro ai privati cittadini.
In caso di richieste di questo genere o di bonifici bancari sospetti, la prima cosa da fare è denunciare l’accaduto al numero d’emergenza 112, magari fornendo indicazioni sulle metodologie di truffa utilizzate, sulle caratteristiche fisiche e sui mezzi di trasporto usati. Potremmo salvare altre potenziali vittime.
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