Virus a cui piace il caldo, ecco quali sono i più rischiosi secondo gli esperti e a cosa bisogna fare più attenzione.
Siamo abituati ad associare raffreddori e influenze alla stagione più fredda, magari sotto una coperta e una bevanda calda, quando si può. In realtà anche l’estate non è meno pericolosa da questo punto di vista e anzi ci sono diversi malanni stagionali che possono colpire inaspettatamente. Con queste temperature bisogna fare attenzione ai virus a cui piace il caldo, ecco quali sono i più rischiosi secondo gli esperti.
Virus a cui piace il caldo, i più rischiosi secondo gli esperti
Gli esperti invitano a non sottovalutare le alte temperature dal punto di vista delle infezioni virali, soprattutto quando l’uso di climatizzatori e ventilatori favorisce sbalzi termici senza paragoni. Di virus a cui piace il caldo ce ne sono diversi, non meno diffusi di quelli tipicamente invernali. Tra i più pericolosi, secondo gli esperti, ci sono alcuni adenovirus ed enterovirus.
Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi, ha richiamato in particolare l’attenzione sul pericolo creato dal cambiamento brusco e repentino dagli ambienti caldi (visto che in questi giorni non è raro toccare il tetto dei 40 gradi) a luoghi molto ventilati o rifrescati e viceversa.
Si tratta di una condizione non rara in estate, soprattutto nei periodi più caldi come quest’anno, in cui si cerca quando possibile di avere un po’ di frescura. Il problema è che stando in luoghi eccessivamente più freddi rispetto all’ambiente, la temperatura interna del corpo si adegua di conseguenza e rimane fresca anche quando si esce all’esterno. Ecco che in questo sbalzo termico, alcuni virus delle famiglie adenovirus ed enterovirus trovano le condizioni ideali per attaccare l’organismo indebolito.
Non che siano di per sé il caldo o il freddo a comportare l’infezione, così come nemmeno il cambiamento da una temperatura all’altra. Semplicemente, se il passaggio non avviene in modo graduale le vie aeree si irritano e si infiammano, risultando quindi facilmente aggredibili dai virus. Aumentano così le probabilità di infezione, in particolare secondo il direttore Pregliasco, il rischio è molto alto quando il divario supera i 5 gradi, ma anche sbalzi di due o tre gradi possono compromettere l’organismo.
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In buona sostanza, il raffreddamento causa il fermo delle ciglia contenute nelle mucose interne, impedendo loro di espellere i batteri e le micropolveri e diminuendo, nel frattempo, l’irrorazione sanguigna ai tessuti. I fluidi iniziano a evaporare, contribuendo così alla secchezza delle mucose che non riescono poi a difendersi adeguatamente.
Di fatto, considerando che la temperatura esterna nel nostro Paese si aggira mediamente intorno ai 40 gradi, è estremamente facile che negli ambienti interni ve ne siano 35, se non molti meno. Oltre a questo, c’è un altro elemento che rende l’attacco dei virus particolarmente propizio in questo periodo, ovvero l’umidità.
Gli esperti considerano l’umidità ancora più deleteria dello sbalzo termico. Come ha spiegato il professore Giovanni Maga – direttore del Cnr di Pavia – con un elevato tasso di umidità i virus circolano facilmente, protetti nell’aria dalle goccioline. Al contrario, il caldo secco rende l’ambiente più ostile alla diffusione dei virus, che difficilmente riescono a trasmettersi.
I virus più diffusi, tra cui rinovirus, adenovirus ed enterovirus, sono infatti presenti durante tutto l’anno, ma è con queste condizioni che la loro diffusione diventa molto elevata. Oltretutto, nel periodo estivo aumentano esponenzialmente le zanzare, che con le loro punture possono trasportare virus Dengue, febbre gialla, Zika e Chikungunya.
A cosa fare attenzione e quali sono i rischi dei virus con il caldo
Come abbiamo visto, un’importante strategia di prevenzione rispetto ai virus che amano il caldo è quella di evitare il più possibile il brusco passaggio da una temperatura all’altra, soprattutto se la differenza è superiore a 5 gradi. In particolare, bisognerebbe prestare particolare cura ai soggetti più fragili e a tutti coloro che soffrono di malattie respiratorie come l’asma o le broncopneumopatie croniche ostruttive (ad esempio la bronchite cronica). Il rischio di bronchiti e polmoniti è maggiore in questi soggetti, visto il sistema già compromesso, e può portare a conseguenze più dannose.
Anche i viaggi, spesso fatti per le vacanze estive, meritano attenzione. È importante adottare sempre delle precauzioni di sicurezza per evitare di contrarre le infezioni da bevande e alimenti non conservati nel modo corretto. Il direttore Maga consiglia infatti di bere acqua in bottiglia sigillata e lavare accuratamente frutta e verdura prima di consumarla, così da limitare il rischio di salmonella, epatite e colera.
Un importante accortezza è quella di utilizzare abbigliamento fresco e traspirante, per evitare di sudare eccessivamente (dato che con le eruzioni cutanee si favoriscono le infezioni batteriche da streptococco e stafilococco) e proteggersi dalle punture di zanzare.
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