Aumenta la voglia di indipendenza in Groenlandia. Tutto merito di Trump

Nicla Bussoli

3 Febbraio 2025 - 17:27

La Groenlandia mira all’indipendenza: il partito indipendentista ritrova la spinta in seguito alle proposte del nuovo presidente eletto. No all’unione con gli USA, visto come partner strategico.

Aumenta la voglia di indipendenza in Groenlandia. Tutto merito di Trump

La tendenza della Groenlandia verso l’indipendenza non è certo una novità. Da tempo, infatti, l’isola sta cercando di affrancarsi dalla Danimarca, mirando ad una maggiore autonomia politica ed economica.

Oggi, la Groenlandia sembra guardare agli Stati Uniti e all’Unione Europea come ai partner principali per il suo futuro, rinnovando così le sue aspirazioni di indipendenza. Tuttavia, una tale mossa è destinata a incontrare una forte opposizione da parte della Danimarca, che non intende permettere che la Groenlandia si allontani ulteriormente.

A meno di un mese dalle dichiarazioni dell’allora presidente eletto degli Stati Uniti, la Groenlandia continua a essere un tema di discussione centrale nell’agenda politica danese, soprattutto in vista delle elezioni previste per aprile 2025.

Il movimento indipendentista groenlandese riceve nuova energia, alimentata anche dalle recenti proposte provenienti dagli Stati Uniti. In seguito alle dichiarazioni di Trump, il partito Inuit Ataqatigiit, attualmente guidato dal Primo Ministro Múte Bourup Egede, ha ripreso con forza la sua spinta verso l’autonomia.

Egede, a capo di un partito che unisce ideali socialisti, indipendentisti ed ecologisti, ha più volte ribadito la necessità di un referendum sull’indipendenza. Ciò si unirà alla proposta costituzionale del Paese, presentata nell’aprile 2023 al parlamento regionale, in vista dell’attesa indipendenza.

L’interesse verso l’indipendenza della Groenlandia diventa globale

La questione della sovranità groenlandese non è più solo una discussione interna, ma si intreccia con le dinamiche geopolitiche globali. L’interesse degli Stati Uniti, nonostante le sue intenzioni provocatorie legate all’acquisto dell’isola, ha avuto un effetto inaspettato, stimolando il dibattito sull’autodeterminazione della Groenlandia.

Questo scenario si inserisce in un contesto internazionale sempre più attento alle questioni legate all’autonomia dei territori e alla loro capacità di negoziare accordi politici ed economici con le potenze globali.

In vista delle elezioni del 2025, il tema dell’indipendenza groenlandese è destinato a restare al centro della politica locale e internazionale. Gli sviluppi futuri, con l’eventuale convocazione di un referendum popolare, potrebbero segnare una svolta storica, con implicazioni non solo per la Groenlandia, ma per le relazioni tra Danimarca e le sue ex colonie, nonché per tutta la comunità globale, andando a modificare gli equilibri geopolitici presenti nella regione artica.

L’idea di un’unione con gli Stati Uniti, tuttavia, non trova sostegno tra i leader groenlandesi e nemmeno tra la popolazione. Nonostante le dichiarazioni di Trump e l’interesse economico e strategico degli Stati Uniti per l’isola, la Danimarca è determinata a mantenere il controllo sul suo territorio d’oltremare.

L’opposizione della Danimarca

La stretta danese sull’isola - Copenaghen ha varato delle misure per l’aumento della spesa militare al fine di potenziare le proprie difese sul territorio artico - rende difficile una concreta possibilità di indipendentismo. La Danimarca ha infatti annunciato un aumento di 1,95 miliardi di euro di spesa per navi artiche, costruzioni di droni e un sistema satellitare di controllo.

La Groenlandia, sebbene miri a costruire alleanze con gli attori internazionali più potenti, dovrà fare i conti con le difficoltà politiche e diplomatiche derivanti da un’eventuale rottura con la Danimarca, un partner storico e un punto di riferimento per la sua stabilità. Al livello economico la Groenlandia dipende principalmente dal regno danese, che ne detiene peraltro il controllo sulle questioni di politica estera e finanziaria.

Coloro a favore dell’indipendenza considerano infatti gli Stati Uniti come un partner strategico da non sottovalutare per la realizzazione dell’autodeterminazione, e aspirano ad un mantenimento dei legami esistenti con l’Europa.

La situazione resta quindi complessa, con la Groenlandia che si trova a un bivio: da un lato, la spinta verso l’indipendenza e un maggiore ruolo sulla scena globale, dall’altro, la resistenza della Danimarca a perdere una delle sue ultime terre lontane.

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