Con la legge di Bilancio cambia la rivalutazione delle pensioni nel 2023 e, di conseguenza, variano gli importi degli aumenti, anche per l’assegno minimo: ecco le ultime novità.
Quanto aumentano le pensioni nel 2023 con la rivalutazione legata all’inflazione? Il governo Meloni ha deciso di intervenire per modificare le percentuali di incremento sull’assegno con la legge di Bilancio. Una misura che in parte porterà a una rivalutazione in negativo per alcuni pensionati, ma che vedrà anche un aumento maggiore del previsto per altri.
La norma non è stata ancora definita con precisione e non sono quindi state presentate le tabelle riguardanti le rivalutazioni per ogni singola fascia di reddito, ma la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha anticipato alcuni dei dati durante la conferenza stampa in cui ha presentato la manovra.
L’obiettivo del governo è sicuramente quello di recuperare risorse da investire in altre misure, anche se ancora non ci sono stime precise. Si ipotizza, secondo alcuni calcoli, che così facendo l’esecutivo possa mettere da parte più di 500 milioni, da investire in parte anche per la quota 103.
Rivalutazione delle pensioni, cosa cambia nel 2023
Come spiegato da Meloni in conferenza stampa, il governo ha “deciso di aiutare le pensioni minime”, aumentando maggiormente l’importo per chi percepisce un assegno più basso. “Rivaluteremo le pensioni, tutte, secondo l’indicizzazione, ma la percentuale sarà diversa in base a quanto è alta la pensione”, ha sottolineato la presidente del Consiglio.
Per le pensioni minime la rivalutazione non sarà solamente del 100%, ma del 120%, quindi con un aumento maggiore per gli importi più bassi. Poi per le pensioni fino a 2mila euro (e oltre), la rivalutazione sarà del 100%, come annunciato da Meloni. Poi “man mano che la pensione aumenta, l’aumento diminuisce”. Si arriva così alle pensioni fino a oltre 10 volte la minima, quindi quelle di importi superiori ai 5mila euro, per le quali “l’indicizzazione si fermerà al 35%”.
La rivalutazione delle pensioni finora prevista
Finora la rivalutazione delle pensioni era disciplinata da un decreto, firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che prevede un aumento del 7,3% dal primo gennaio 2023, per adeguare gli importi all’inflazione. Si prevedeva una rivalutazione del 100% per i trattamenti fino a quattro volte il minimo, per poi scendere al 90% tra quattro e cinque volte il minimo e al 75% per le pensioni sopra le cinque volte il minimo. Regole destinate a cambiare con la manovra.
Quanto aumentano le pensioni minime nel 2023
Attualmente le pensioni minime si attestano a 525,38 euro. Per capire cosa succederà nel 2023 bisogna innanzitutto calcolare una rivalutazione al 120%, ovvero all’8,76% invece che al 7,3%. In questo caso l’aumento mensile sarà di 46,02 euro, per un nuovo assegno mensile da gennaio che sarà di 571,40 euro.
Per le pensioni fino a 2mila euro, invece, la rivalutazione sarà del 100%, confermando l’aumento del 7,3%. Se prendiamo, per esempio, una pensione da 1.500 euro, con l’aumento programmato il nuovo importo sarà di circa 1.610 euro, per un incremento mensile nel 2023 di 109,5 euro.
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