Bancari, in attesa del via libera definitivo per il rinnovo di contratto ecco tutte le cifre dell’aumento di stipendio e degli arretrati in arrivo già a dicembre.
Il rinnovo del contratto dei bancari si avvicina: l’accordo tra i rappresentanti dell’Abi (Associazione bancaria italiana) e i sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, è ormai cosa fatta e mancano solamente alcuni dettagli che saranno definiti nella giornata odierna.
Possiamo però già rispondere alla domanda su quanto aumenta lo stipendio dei bancari, nonché su quando arrivano le prime somme comprese quelle per gli arretrati.
Un rinnovo che molto probabilmente è il più ricco tra quelli sottoscritti nell’ultimo periodo: viene infatti riconosciuto un aumento medio e lordo di 435 euro, somma che ad esempio nella Pubblica Amministrazione si raggiunge solamente se si mettono insieme gli aumenti garantiti dagli ultimi due rinnovi (85 e 100 euro medi e lordi) più quelli che dovrebbero essere previsti dal nuovo accordo (180 euro medi e lordi).
Aumento di stipendio per 280 mila lavoratori
Cambierà notevolmente lo stipendio di un bancario dopo la sottoscrizione dell’accordo per il rinnovo di contratto. Un totale di 280 mila lavoratori, per i quali è stata raggiunta un’intesa per un aumento di stipendio medio e lordo di 435 euro al mese, con l’aggiunta di una serie di tutele sul piano normativo come ad esempio la possibile riduzione dell’orario di lavoro.
L’accordo per gli arretrati
Nel contempo ci sarà da riconoscere anche l’assegno con gli arretrati (a decorrere da luglio 2023) che per quanto riguarda il livello medio sarà pari a 1.250 euro (lordi). Soldi che dovrebbero già arrivare in busta paga a dicembre, insieme a una prima tranche dell’aumento stipendiale.
Di quanto aumenta lo stipendio a dicembre
Non tutti i 450 euro medi di aumento scatteranno però da dicembre: l’accordo raggiunto prevede infatti un pagamento dilazionato. Nel dettaglio, solamente i primi 250 euro di aumento verranno riconosciuti con lo stipendio di dicembre, con l’aggiunta di altri 250 euro sulla tredicesima, mentre non è ancora chiaro quando l’aumento di 450 euro entrerà a regime.
Stando a queste cifre, quindi, un bancario di livello medio a dicembre 2023 beneficerà di un incremento lordo di 1.750 euro; ci sarà ovviamente chi guadagnerà di più, ma anche di meno, in base appunto al livello d’inquadramento.
Bancari, più soldi per lavorare di meno
L’accordo definitivo per il rinnovo del contratto dei bancari dovrebbe arrivare già nella giornata di oggi, giusto il tempo per trovare una quadra sulla parte normativa del contratto.
Ad esempio sulle norme per l’orario di lavoro (oggi di 37 ore e mezzo a settimana), per le quali i sindacati chiedevano una sostanziosa riduzione (di circa 2 ore e mezza) salvo poi accontentarsi di mezz’ora in meno alla settimana, da gestire in modo flessibile.
Non la sforbiciata che i bancari speravano quindi, ma comunque un passo in avanti per ridurre l’impatto sull’organizzazione del lavoro.
Le novità per mobilità e trasferimenti
Ma ci sono altri aspetti su cui si sta discutendo: ad esempio per quanto riguarda mobilità e trasferimenti. Nel primo caso, ad esempio, le banche chiedevano di spostare il limite per lo spostamento del lavoratore da 50 a 70 chilometri, ma la sensazione è che si raggiungerà un accordo a 60 chilometri. Nel contempo dovrebbe essere portato a 55 anni il limite anagrafico oltre cui un dipendente non può essere trasferito.
La scadenza del nuovo contratto
A cambiare è anche la durata del contratto: sembra, infatti, che il termine triennale possa essere spostato, con l’ipotesi più plausibile che oggi fissa la nuova scadenza a marzo 2026.
Le ragioni di un aumento così sostanzioso
Le cifre del nuovo contratto bancari fanno impallidire qualsiasi altro settore. Ma qual è la ragione di un incremento così sostanzioso? Semplicemente i sindacati hanno fatto leva sugli utili registrati dalle banche in questi ultimi anni, per larga parte merito anche degli sforzi fatti dai lavoratori.
Come spiegato dal segretario della Fabi, Lando Sileoni, era arrivata l’ora di ripagare anche i lavoratori per “sacrifici e sforzi fatti per consentire al settore bancario utili elevati”: dopo la perdita complessiva di 2,5 miliardi nel 2012, infatti, le banche hanno registrato utili per 3,7 miliardi nel 2015, 15,7 miliardi nel 2019 e 25 miliardi nel 2022. Una crescita del +1.000% in soli 10 anni, della quale non possono non beneficiarne anche i lavoratori.
Anche perché il periodo positivo non si ferma: in particolare grazie all’aumento dei tassi di interesse, nel primo semestre di quest’anno i cinque gruppi bancari più grandi d’Italia - Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps, Bper - hanno registrato una crescita di oltre il 50% degli utili.
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