Il leader di Forza Italia torna a parlare di aumenti di stipendio fino a 1.000 euro, ma questa volta si rivolge ai giovani. Ecco cosa prevede il programma di Fi per i giovani elettori.
Dopo gli aumenti di pensione fino a 1.000 euro, Forza Italia (FI) trova un nuovo cavallo di battaglia in campagna elettorale: gli aumenti di stipendio fino a 1.000 euro. Se la prima promessa è volta agli anziani, per assicurarsi (e rassicurare) una fetta fedele degli elettori del partito, la seconda ha lo scopo di riuscire a raggiungere gli elettori più giovani.
Ormai mancano solo due settimane alle elezioni del 25 settembre e la campagna elettorale è agli ultimi rintocchi. Non ultima la notizia dell’approdo dei leader politici sulla piattaforma di TikTok, segno più che evidente di una politica che si ricorda dei giovani solo quando è in cerca di voti.
Tra gli account ufficiali non poteva mancare quello del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il quale è tornato a rivolgersi ai giovani, presentando la proposta di alzare i loro stipendi almeno fino a 1.000 euro.
Mancando ormai poco tempo alle urne, è opportuno approfondire quale sia concretamente la proposta di Fi per le nuove generazioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Fi, aumento di stipendio fino a 1.000 euro solo per i giovani: la proposta di Berlusconi
Dopo lo sbarco sul social dei giovani, TikTok, Berlusconi torna alle sue quotidiane pillole programmatiche virali, con un “modo” di fare comunicazione che non sempre riesce a rivolgersi realmente alle nuove generazioni, a causa di un linguaggio spesso paternalistico e infantilizzante.
La proposta di Berlusconi però è chiara e coincisa: è necessario alzare lo stipendio a 1.000 euro per i giovani.
«A loro dobbiamo restituire la speranza per il futuro. Dobbiamo aiutarli ad avere un lavoro dignitoso, a potersi comprare una casa, formare una famiglia, crescere dei figli».
Queste le parole del leader di Fi. Il problema, come evidenziato dallo stesso leader è che i contratti a tempo indeterminato (dignitosi) sono spesso una chimera per i giovani lavoratori. «Molti giovani hanno solo contratti temporanei, di apprendistato, di praticantato. Quando saremo al governo interverremo affinché il loro stipendio sia almeno di 1000 euro al mese».
Per poter garantire un aumento simile di stipendio, il Cavaliere ha spiegato che il partito ha il piano di eliminare «ogni tassa e ogni spesa contributiva» per i primi due anni, ai datori di lavoro «che assumeranno un ragazzo o una ragazza a tempo indeterminato»: favorendo in questo modo le assunzioni. «Non sarà un costo per le aziende», ha poi aggiunto Berlusconi, «perché l’eventuale maggiore esborso sarà compensato dai tagli sulle tasse e sulle altre spese contributive».
La proposta rimane quindi coerente con quanto il leader di Forza Italia aveva precedentemente dichiarato. Secondo l’ex premier, che oggi punta alla presidenza del Senato, ai giovani non devono essere elargiti “sussidi”, ma «opportunità serie di formazione e di lavoro», per i quali è necessario arrivare ad aumentare gli stipendi fino 1.000 euro, cifra sotto la quale «nessuno può vivere decorosamente».
Quali sono le altre proposte di Forza Italia per i giovani elettori?
Al di là della proposta di aumentare gli stipendi fino a 1.000 euro, Forza Italia nel proprio programma ha ritagliato un piccolo spazio anche per le nuove generazioni, tra le quali troviamo:
- potenziamento degli strumenti di finanziamento per esperienze formative e lavorative all’estero per giovani diplomati e laureati, finalizzate al reimpiego sul territorio nazionale delle competenze acquisite;
- reintroduzione e rafforzamento del sistema del prestito d’onore per studenti universitari;
- agevolazioni per l’accesso al mutuo per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie. Punto che rientra nel programma per “Sostegno alla famiglia e alla natalità”;
- supporto all’imprenditoria giovanile, incentivi alla creazione di start up tecnologiche e a valenza sociale.
Sono quindi queste le proposte di Forza Italia. Adesso non resta che aspettare il risultato delle urne, per capire se il programma ha realmente raggiunto i giovani elettori. Benché come ricorda Ceccarelli su Repubblica: «il groviglio storico del berlusconismo resta qualcosa che va ben oltre la vittoria e la sconfitta in un turno elettorale».
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