La Azzolina annuncia un aumento di stipendio per gli insegnanti: ma si tratta di una notizia già nota da tempo e che riguarderà tutti i lavoratori con redditi inferiori ai 40.000€.
Aumento di stipendio per il personale docente: il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, intervenuta nella conferenza stampa per annunciare il ritorno in classe dal 14 settembre 2020, ha dato notizia di un incremento di stipendio per il personale docente, aggiungendo che è un giusto premio per la categoria in quanto la loro retribuzione è tra le più basse d’Europa.
D’altronde sono anni che si parla delle possibilità di aumentare gli stipendi del personale docente per equipararli a quelli del resto d’Europa: un obiettivo che era stato messo nero su bianco dal Ministro Fioramonti - il quale aveva promesso un “incremento a tre cifre” per gli insegnanti - ma che con le dimissioni di quest’ultimo, e anche per le poche risorse stanziate per il comparto Istruzione, non è stato possibile raggiungere.
Adesso in una conferenza stampa in diretta nazionale la Azzolina ha annunciato un aumento di stipendio “dagli 80,00€ ai 100,00€” per gli insegnanti, come se quanto succederà dal 1° luglio fosse frutto della volontà del Ministero dell’Istruzione. In realtà la Azzolina si prende meriti non suoi poiché l’aumento di stipendio sarà per tutte le categorie di lavoratori con un reddito inferiore ad una certa soglia, in quanto merito del taglio al cuneo fiscale deciso dal Governo con il decreto 3/2020 (convertito in legge il 31 marzo 2020).
Aumento di stipendio per gli insegnanti? Ecco la verità
“A luglio lo stipendio degli insegnanti aumenterà da 80,00€ a 100,00€, perché se lo meritano. I loro stipendi sono i più bassi d’Europa”.
Parole che per coloro che non fossero a conoscenza di quanto deciso dal Governo con il taglio al cuneo fiscale potrebbero far pensare al fatto che il Ministero dell’Istruzione abbia chiesto e ottenuto le risorse per incrementare lo stipendio esclusivamente per la categoria degli insegnanti, ad esempio mantenendo quella promessa fatta dal predecessore della Azzolina riguardante un aumento a tre cifre.
E invece no: l’aumento di stipendio annunciato dalla Azzolina non è altro che il frutto del taglio al cuneo fiscale che avrà vantaggi sullo stipendio netto per tutti i lavoratori con reddito annuo inferiore ai 40.000,00€.
Gli insegnanti saranno tra le categorie che ne beneficeranno, proprio perché il reddito percepito dalla categoria è molto basso. Che poi, se proprio volessimo essere precisi, non si tratta di un vero e proprio aumento di stipendio: quello, semmai, dovrebbe avvenire con il rinnovo del contratto per il 2019-2021 scaduto ormai da circa un anno e mezzo (ma questo la Azzolina ha dimenticato di dirlo).
Taglio al cuneo fiscale: di quanto aumenta lo stipendio degli insegnanti?
Si tratta comunque di un “bicchiere mezzo pieno” per gli insegnanti, i quali - così come il personale ATA - già dal prossimo mese cominceranno a vedere gli effetti del taglio al cuneo fiscale percependo un incremento di stipendio che va dai 100,00€ agli 80,00€.
Per coloro che già percepivano il bonus Renzi, quindi per i redditi fino ai 26.600,00€, l’aumento sarà più basso: con il taglio al cuneo fiscale, infatti, il trattamento integrativo di 80,00€ introdotto dal Governo Renzi sarà assorbito e sarà parte integrante del nuovo bonus.
Nel dettaglio, per coloro che hanno un reddito fino ai 28.000,00€ il trattamento integrativo (che come spiegato da NoiPA sarà in busta paga già da luglio) sarà pari a 100,00€ mensili netti; quindi solo per chi ha un reddito compreso tra i 26.600€ e i 28.000€ - e di conseguenza non ha mai beneficiato del bonus Renzi - l’aumento di stipendio sarà pieno.
Per chi supera i 28.000,00€, invece, spetta una detrazione fiscale (a partire dal cedolino di agosto ma con decorrenza da luglio) che va dai 97,00€ agli 80,00€.
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