Se si riceve una nota di rettifica Inps, essendo un avviso di accertamento, sono previste sanzioni ridotte del 50% se si paga entro un determinato arco di tempo.
Nell’avviso di accertamento le sanzioni si pagano in misura piena, ma si ha la possibilità di averle ridotte al 50%. Il ravvedimento sprint si applica anche alle note di rettifica Inps che l’istituto invia al datore di lavoro per chiedere il versamento della differenza tra i contributi calcolati e quelli contenuti nella denuncia contributiva mensile (UniEmens).
La possibilità di ridurre le sanzioni del 50% è riservata solo a patto che la nota di rettifica sia pagata entro 30 giorni dalla data di notifica. In caso di pagamento dilazionato si può lo stesso godere della riduzione, ma in questo caso la prima rata deve essere pagata entro la scadenza prevista dal piano di rateizzazione.
A spiegarlo è l’Inps nel messaggio 970 del 2025.
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Sanzioni per avviso di accertamento
Il nuovo regime sanzionatorio, in vigore dal 1° settembre 2024, prevede una riduzione delle sanzioni elevate in caso di evasione e omissione contributiva. All’articolo 30, comma 1, lettera c del dl 19 2024 è previsto che
in caso di situazione debitoria rilevata d’ufficio dagli enti impositori ovvero a seguito di verifiche ispettive, al versamento della sanzione civile di cui al primo periodo delle lettere a) e b) nella misura del 50 per cento, se il pagamento dei contributi e premi è effettuato, in unica soluzione, entro trenta giorni dalla notifica della contestazione. In caso di pagamento in forma rateale, l’applicazione della misura di cui al primo periodo è subordinata al versamento della prima rata.
Il nuovo regime ha lo scopo di favorire l’emersione del lavoro nero e le irregolarità contributive ed è applicabile anche alle note di rettifica Inps che vanno a corregge le dichiarazioni contributive che ogni mese inviano di datori di lavoro.
Sanzioni piene in emissione dell’avviso di accertamento
Quando l’Inps emette la nota di rettifica contributiva, che è un avviso di accertamento, applica le sanzioni in misura piena calcolate sui giorni di ritardo e calcolando i relativi interessi.
Dallo scorso 12 marzo le omissioni contributive prevedono l’applicazione di una sanzione pari all’8,15% annuo, ovvero il tasso Bce maggiorato del 5,5%. Se il pagamento dei contributi o premi è effettuato entro centoventi giorni, in unica soluzione, spontaneamente prima di contestazioni o richieste da parte degli enti impositori, la maggiorazione non trova applicazione, ma ricevendo la nota di rettifica la maggiorazione va applicata.
Se, invece, si tratta di evasione contributiva è prevista una sanzione del 30% che non può superare il 60% dei contributi evasi.
Con il ravvedimento sprint si risparmia il 50%
Se si procede al pagamento della nota di rettifica Inps, spiega l’istituto nel messaggio, entro 30 giorni dalla notifica in un’unica soluzione, o versando la prima rata in caso di pagamento rateale entro lo stesso termine, si ha una riduzione della sanzione del 50%.
Per versare la sanzione in misura ridotta, però, il datore di lavoro deve provvedere al pagamento dell’importo dovuto entro i termini previsti dalla normativa (30 giorni dalla notifica). In caso di pagamento rateale, se non si provvede al versamento nei termini o in misura sufficiente, l’Inps provvederà a rideterminare il piano di dilazione applicando la sanzione intera e andando a rimodulare l’importo delle rate.
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