Avvocati: fino a quando bisogna aspettare il collega in ritardo? La risposta del CNF

Simone Micocci

31 Luglio 2017 - 11:38

L’avvocato in ritardo va aspettato? Secondo il Consiglio Nazionale Forense sì, ma solo in alcuni casi.

Avvocati: fino a quando bisogna aspettare il collega in ritardo? La risposta del CNF

Può capitare nel corso dell’udienza che uno degli avvocati delle parti in causa si presenti in ritardo.

In tal caso come deve comportarsi il legale “puntuale”? Una domanda alla quale il Consiglio Nazionale Forense ha risposto in diverse occasioni facendo chiarezza sui casi in cui l’avvocato in ritardo va aspettato pena una sanzione per chi fa pressione al giudice per dare atto della sua assenza e trattare ugualmente la causa.

Sul tema del ritardo degli avvocati sono tre le sentenze più importanti del Consiglio Nazionale Forense, perché stabiliscono altrettanti principi molto importanti. Il primo è quello per cui l’avvocato in leggero ritardo va sempre aspettato dalla controparte, nel rispetto dei principi di lealtà e correttezza nei confronti dei colleghi.

Il secondo prevede che è giusto aspettare l’avvocato se il ritardo non è causato dalla sua condotta, come ad esempio quando questo dipende da particolari condizioni atmosferiche.

L’ultimo principio previsto dal CNF fa riferimento alla durata del ritardo; l’avvocato della controparte, infatti, non può aspettare per sempre il collega e per questo il Consiglio Nazionale Forense ha fatto chiarezza su come ci si deve comportare in questi casi.

Andiamo con ordine analizzando ognuno dei principi indicati dal CNF in merito a come comportarsi nel caso in cui durante un’udienza uno degli avvocati in causa sia in ritardo.

L’avvocato in leggero ritardo va aspettato

Con la sentenza n°160 del 2015 il Consiglio Nazionale Forense ha confermato la sanzione disciplinare inflitta dall’Ordine degli Avvocati di Trento al legale che pur essendo stato avvisato dal collega in ritardo ha fatto pressione - dopo 5 minuti dall’inizio del processo - sul giudice affinché l’udienza si tenesse ugualmente nonostante la sua assenza.

D’altronde l’avvocato era incolpevole per il suo ritardo, dipeso dalla foratura di una ruota della sua automobile.

Per il Consiglio Nazionale Forense il comportamento tenuto dall’avvocato “puntuale” corrisponde ad una violazione dei doveri di lealtà, correttezza e colleganza riconosciuti dal nuovo Codice Deontologico, e per questo è meritevole di essere sanzionato.

L’avvocato incolpevole di ritardo va aspettato

Come abbiamo appena visto, con la stessa sentenza il Consiglio Nazionale Forense ha riconosciuto un altro importante principio, ovvero che l’avvocato va sempre aspettato quando il ritardo non è causato da un suo comportamento.

Lo stesso principio è stato ribadito dalla sentenza n°143 del 2016, con la quale è stata confermata la sanzione disciplinare comminata all’avvocato che non ha aspettato il collega avversario in ritardo per colpa della neve che ha bloccato il traffico.

È vero infatti che “l’obbligo di colleganza” viene dopo il “rispetto al dovere di difesa”, ma all’avvocato spetta il dovere di bilanciare questi due principi verificando un’eventuale compatibilità tra le due esigenze.

Questo significa che anche nel caso in cui fosse l’assistito ad insistere per l’inizio dell’udienza, l’avvocato dovrebbe far prevalere il dovere di colleganza riconosciuto dal Codice Deontologico chiedendo il rinvio dell’udienza per l’assenza giustificata del legale della controparte.

L’avvocato in ritardo non si può attendere per sempre

Con la sentenza 5/1990 prima e con la 13/2002 poi, il CNF ha stabilito che l’avvocato in ritardo non si può aspettare in eterno.

Esiste quindi un limite di tempo entro il quale aspettare il legale della controparte; ecco perché il CNF ha escluso la responsabilità disciplinare per quei legali che non hanno aspettato il collega colpevole di un ritardo superiore ad un’ora.

Insomma, da queste sentenze ne emerge un principio generale al quale gli avvocati devono attenersi nel corso di un processo. Nel dettaglio, l’avvocato in ritardo va aspettato quando:

  • è incolpevole e ha avvisato del ritardo l’altra controparte;
  • l’assenza non si protrae per troppo tempo.

In quest’ultimo caso bisogna fare distinzione tra l’avvocato responsabile del proprio ritardo e quello incolpevole. Infatti, mentre per i ritardi giustificati superiori ad un’ora l’avvocato della controparte dovrebbe richiedere il rinvio dell’udienza, nel primo caso è lecito chiedere la trattazione della causa.

Argomenti

Iscriviti a Money.it