Mercati tra BCE, Fed e trimestrali: le banche centrali dominano le attenzioni

Mattia Prando

23 Luglio 2019 - 17:20

Olivier De Berranger, Chief Investment Officer di La Financière de l’Echiquier, sostiene come i mercati stiano snobbando i risultati poco convincenti delle trimestrali riponendo le loro speranze sulle banche centrali, le quali restano estremamente accomodanti

Mercati tra BCE, Fed e trimestrali: le banche centrali dominano le attenzioni

Da diverse settimane è iniziata la stagione delle trimestrali in Usa e, più recentemente, anche nel Vecchio continente: quello che è stato evidenziato è un contesto di luci e ombre. Ad essere penalizzate in maniera importante sono state le società dei settori difensivi, favorite a inizio anno.

Se da un lato aziende come Microsoft, ASML e Burberry hanno evidenziato conti del secondo trimestre 2019 solidi, lo stesso non si può dire per società come SAP, Richemont e Asos. Come non citare anche Netflix, società simbolo dei servizi streaming, che per la prima volta nella sua storia ha perso abbonati in Usa, attraendo inoltre la metà dei nuovi clienti attesi a livello globale.

In questo quadro, dove sono gli aspetti negativi a padroneggiare, il mercato non ha reagito in maniera eccessivamente pessimistica, con molti dei titoli citati che hanno chiuso la scorsa settimana a livelli superiori a quelli precedenti al rilascio dei conti.

Banche centrali sinonimo di sicurezza

Per Olivier De Berranger, Chief Investment Officer di La Financière, il motivo di questi incessanti rialzi è da attribuirsi alle recenti azioni di BCE e Fed e dai loro atteggiamenti ultra-accomodanti.

A tal proposito, si pensi che l’istituto guidato da Mario Draghi potrebbe considerare l’obiettivo di inflazione al 2% come un intorno su cui fluttuare, e non come un “limite” da non superare. Secondo De Berranger, questo metodo permetterebbe alla Banca Centrale Europea di “accettare temporaneamente un’inflazione superiore al 2% senza la necessità di intervenire, mantenendo così più a lungo la sua politica accomodante”.

In questo quadro, anche la Federal Reserve ha contribuito a far salire l’appetito degli investitori, con diversi esponenti che hanno parlato di come sia necessaria un’ «importante azione preventiva» da parte dell’istituto centrale a stelle e strisce.

Il focus sarà quindi alle riunioni di BCE e Fed, attese rispettivamente per i prossimi 25 e 31 luglio.

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