Quanto è facile oggi ottenere prestiti e mutui dalle banche europee? La risposta dalla Banca Centrale Europea.
Quanto è facile, oggi, ottenere un prestito o un mutuo dalle banche dell’Eurozona?
A rispondere ad una domanda decisamente diffusa è stata la BCE di Mario Draghi, nella suo tradizionale Bank Lending Survey, indagine pubblicata 4 volte l’anno e mirata ad evidenziare le condizioni del credito europeo.
La Bank Lending Survey è stata infatti pensata con l’obiettivo di migliorare la comprensione sulle banche europee e sul loro comportamento in un determinato periodo di riferimento. L’indagine di aprile, nello specifico, ha fatto riferimento a quanto osservato nel primo trimestre del 2018 oltre che alle attese per il trimestre successivo.
Si facilitano gli standard di credito
Gli standard di credito per i prestiti alle imprese si sono notevolmente facilitati in termini netti e, come accennato, con riferimento al primo trimestre 2018. La flessione dei suddetti standard è risultata dell’8% e ha fatto seguito ad un trimestre di totale immobilismo. Tra l’altro l’alleggerimento è stato più marcato rispetto a quanto previsto dall’indagine precedente.
Gli standard di credito sui prestiti alle famiglie e sugli acquisti immobiliari si sono affievoliti dell’11% (dopo la flessione precedente del 6%) e gli standard sui credito al consumo e su altri prestiti alle famiglie sono scesi del 3% dal -1% precedente. In tutti i settori citati, anche per il secondo trimestre dell’anno la BCE prevede un ulteriore alleggerimento degli standard di credito.
In Italia sono scesi del 20%, mentre in Germania solo del 3% e in Francia di un buon 18%. Invariata la situazione del credito in Spagna e Olanda.
Cresce la domanda di prestiti
Non soltanto gli standard di credito sono stati alleggeriti, ma anche la domanda di prestiti ha registrato un deciso miglioramento e, dunque, un’accelerata rispetto ai periodi precedenti.
La domanda netta di prestiti alle imprese è cresciuta del 15% nei primi tre mesi dell’anno, il tutto dopo il +21% del quarto trimestre 2017. Ad aiutare in tal senso sono state sia le attività di M&A sia il livello generale dei tassi di interesse.
Le richieste di prestiti per i mutui sono aumentate del 5% dopo il +8% precedente, mentre quelle riferite al credito al consumo e gli altri tipi di prestiti per le famiglie sono salite del 14% dopo il +11% precedente. In questo caso la domanda ha trovato ragion d’essere sia nei tassi di interesse bassi, sia in un clima di fiducia più radicato fra i consumatori, sia dalle migliorate prospettive sul mercato immobiliare.
Le previsioni della BCE per il secondo trimestre 2018 hanno inoltre teorizzato una prosecuzione del trend: ci si attende un +18% per le richieste di mutui e un +22% riferito invece al credito al consumo.
Il ruolo della BCE
Secondo quanto si legge nell’indagine da poco pubblicata, il programma di acquisto messo in piedi dalla BCE sta avendo un impatto positivo sugli asset delle banche intervistate, sulla loro liquidità e ancora sulle condizioni finanziarie di mercato degli ultimi sei mesi. L’impatto, però, è negativo sulla redditività delle citate banche, dati i margini netti sui tassi di interesse più bassi.
Per quel che riguarda i tassi di deposito negativi, infine, il report della BCE ha fatto notare sia le conseguenze negative da essi generate sugli interessi da entrate nette, sia quelle positive sui volumi di prestito.
In sintesi, l’indagine della banca centrale ha messo in evidenza un elemento di non poco conto. Le imprese e le famiglie stanno tornando a fidarsi dell’economia e l’aumento della domanda di finanziamenti (a sua volta determinata da un alleggerimento degli standard di credito) è un perfetto esempio di questa rinnovata fiducia nei confronti del mercato.
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