Nel bollettino economico, la Bce conferma la politica di rialzo tassi per le prossime riunioni, sottolineando stime di crescita e di inflazione non ancora incoraggianti.
La Bce ha confermato la sua strategia nel bollettino economico: i tassi saranno ancora in rialzo nella prossima riunione, mentre le prospettive economiche si offuscano, soprattutto nel breve termine.
La normalizzazione della politica monetaria, quindi, continuerà nel vertice di settembre, lasciando prefigurare altri aumenti del costo di finanziamento in Eurozona, dopo la sorpresa dei 50 punti base in più a luglio.
Forte dell’approccio graduale e riunione per riunione, in attenta osservazione dei dati, la Bce proseguirà nella sua strategia contro l’inflazione, pur non avendo anticipato l’entità dell’aumento.
Il bollettino economico della Banca centrale europea ha messo anche in guardia su rallentamento della crescita e prezzi ancora alti, con la guerra in Ucraina a rendere cupe tutte le stime.
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La Bce avanti con il rialzo tassi
I rischi ancora elevati dell’inflazione e la possibilità di intervenire sulle distorsioni nella trasmissione della politica monetaria attraverso il nuovo strumento TPI hanno convinto la Bce ad agire con maggiore aggressività sui tassi a luglio: così sintetizza le mosse dell’Eurotower del mese scorso il bollettino economico.
Per analisti e investitori a caccia di dettagli futuri, il documento offre anche un indizio importante su cosa accadrà nell’incontro di settembre:
“Nelle prossime riunioni del Consiglio direttivo sarà opportuna un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse. L’anticipo dell’uscita dai tassi di interesse negativi alla riunione di luglio consente al Consiglio direttivo di effettuare una transizione verso un approccio riunione per riunione alle decisioni sui tassi di interesse...Nel contesto della sua normalizzazione delle politiche, il Consiglio direttivo valuterà le opzioni per remunerare le disponibilità di liquidità in eccesso.”
Il TPI, è stato specificato, sarà uno strumento aggiuntivo “contro dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate”, fermo restando che “la flessibilità nei reinvestimenti dei riscatti in scadenza nel portafoglio del programma di acquisto di emergenza pandemica (PEPP) rimane la prima linea di difesa”, si legge nel bollettino.
Peggiorano le previsioni economiche
La fotografia della situazione economica europea non è rosea, come emerge dal bollettino:
“L’attività economica dell’area dell’euro sta rallentando. L’aggressione ingiustificata della Russia nei confronti dell’Ucraina è un freno continuo alla crescita. L’impatto dell’elevata inflazione sul potere d’acquisto, i continui vincoli di offerta e la maggiore incertezza stanno avendo un effetto frenante sull’economia.”
Colli di bottiglia solo in parte allentati e costi più elevati per le aziende stanno rendendo cupe le stime economiche della seconda metà del 2022.
L’inflazione è ancora elevata e si sta diffondendo in uno spettro sempre più ampio di settori. Inoltre, “i rischi per le prospettive di inflazione a medio termine comprendono un deterioramento duraturo della capacità di produzione dell’economia, prezzi costantemente elevati dell’energia e dei generi alimentari, aspettative di inflazione superiori all’obiettivo del Consiglio direttivo e aumenti salariali superiori alle attese.”
A incorniciare queste previsioni ci sono anche i risultati dell’indagine Bce sulle aspettative dei consumatori sui prezzi: l’inflazione percepita dai consumatori negli ultimi 12 mesi è aumentata notevolmente, al 7,2% dal 6,6% di maggio, così come le loro aspettative per quella futura.
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