Dopo l’uscita di qualche mese fa “comprate prodotti USA”, la numero uno della BCE Christine Lagarde sbotta contro i dazi di Trump e difende a spada tratta l’UE.
La presidente della BCE Christine Lagarde è tornata a parlare nelle ultime ore dell’impatto che i dazi di Donald Trump avranno sull’economia e sull’inflazione di tutto il mondo.
A suo avviso, la guerra commerciale inaugurata dalla seconda amministrazione di Donald Trump farà soffrire tutti, ma in particolare proprio gli Stati Uniti.
Bce, Lagarde: se scoppiasse una vera guerra commerciale soffrirerebbero tutti, soprattutto gli USA
“Se finisse per esplodere una vera guerra commerciale che vedesse il commercio crollare in modo significativo, le conseguenze sarebbero gravi per la crescita e per i prezzi di tutto il mondo, ma in modo particolare per gli Stati Uniti ”, ha avvertito Lagarde, in un’intervista rilasciata alla BBC.
“Chi inizia, chi risponde, chi reagisce di nuovo, e andando ancora avanti così.. tutto questo provocherà, in generale, danni alla crescita. Tutti soffriranno, questa è una costante nella storia del commercio ”.
Dopo aver scioccato un bel po’ di cittadini europei quando, qualche mese fa, sfornò quel consiglio “comprate prodotti USA”, dopo aver promosso più volte la necessità di un dialogo, Lagarde a quanto pare è sbottata, alzando la voce contro gli Stati Uniti di Trump e difendendo a spada tratta la decisione dell’Europa di rispondere questa settimana ai dazi con “contromisure” per un valore di 26 miliardi di euro.
Praticamente, ha detto ai microfoni della BBC, l’UE “non ha avuto scelta ”.
Lagarde contro Trump: “volgarità e abuso contro la storia, UE creata perché lo hanno voluto gli USA”
La presidente della BCE Christine Lagarde ha commentato anche il post pubblicato nella giornata di ieri su Truth Social con cui Trump, oltre a minacciare dazi fino al 200% sullo champagne francese, e in generale su tutti i vini e prodotti alcolici UE, ha affermato che l’Unione europea è stata creata per consentire all’Europa di approfittarsi degli Stati Uniti:
“Quando l’Europa (UE) è stata formata, è stato soprattutto su incitamento degli Stati Uniti di America, che desideravano che ci fosse stabilità nella nostra parte del mondo dopo la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Il fatto che si arrivi a dire che l’UE è stata creata per imbrogliare gli Stati Uniti non è solo una volgarità, ma è un abuso contro la storia”.
Lagarde ha alzato dunque la voce contro Trump, in un momento in cui il timore è che lo stesso percorso dei tagli ai tassi avviato dalla BCE sia ormai a rischio, come è emerso dall’ultima riunione del Consiglio direttivo dell’istituzione.
L’impegno assoluto di Lagarde mentre la BCE brancola nel buio
Non è il primo discorso che Christine Lagarde ha proferito questa settimana.
Parlando da Francoforte all’Istituto per la stabilità Monetaria e finanzaria, Lagarde ha lanciato un allarme sul trend dell’inflazione, facendo notare che la direzione dei prezzi sta diventando sempre più difficile da prevedere, a causa del terremoto che sta scuotendo le fondamenta del commercio globale, a colpi di dazi, così come anche per le conseguenze dei cambiamenti climatici e delle spese militari destinate a salire (in vista soprattutto del maxi piano di difesa UE, su cui l’Europa sta riflettendo dopo le proposte presentate dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen).
“Garantire la stabilità in una nuova era sarà un compito formidabile ”, ha avvertito la numero uno della Banca centrale europea, avvertendo che sarà “un impegno assoluto” nei confronti del “nostro target di inflazione”, “insieme alla capacità di analizzare quali tipi di shock richiederanno una reazione monetaria e all’agilità con cui reagire in modo appropriato”.
L’ultimo taglio dei tassi di interesse dell’area euro, che succede nelle prossime riunioni?
Nella giornata di giovedì 6 marzo la Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde ha annunciato come da attese il sesto taglio dei tassi dal 6 giugno 2024, portando i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale a scendere al 2,50%, al 2,65% e al 2,90%.
La sforbiciata, pari a -25 punti base come nel caso di tutti i tagli annunciati a partire dall’anno scorso, è stata la seconda del 2025, dopo il primo atto di questo anno dello scorso 30 gennaio 2025.
Nel commentare la decisione dell’Unione europea di aumentare le spese militari, per concretizzare un piano comune di difesa UE, Lagarde ha affermato che “dobbiamo rimanere attenti, vigili. Dobbiamo capire come (questo piano di difesa UE) andrà avanti, quello che sarà il timing e quelli che saranno i finanziamenti, al fine di arrivare a capire in che modo darà un contributo alla crescita e quello che sarà il suo impatto sull’inflazione. Ma una cosa all’interno del Consiglio direttivo (della BCE) è stata chiara...(sarà un piano) che sosterrà la crescita dell’Europa e che sosterrà la sua economia ”. (dunque, anche l’inflazione?).
Fino a che punto la BCE di Lagarde ha ancora spazio per continuare a tagliare i tassi di interesse dell’area euro?
Lagarde a questa domanda non ha saputo e non sa rispondere in quanto, in primis, è necessario capire quale sarà il danno reale che la politica commerciale - praticamente la guerra commerciale - lanciata da Donald Trump infliggerà all’economia di tutto il mondo.
In poche parole, lo ha ammesso, è la stessa “Banca centrale europea che deve comprendere con un sufficiente grado di fiducia qual è lo scenario a cui sta facendo fronte ”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA