Bce falco? I suoi tassi sono tra i più bassi al mondo

Violetta Silvestri

24/01/2023

Un’analisi sulla politica monetaria della Bce chiarisce che, in realtà, i tassi dell’Eurozona sono tra i più bassi al mondo. Nonostante la svolta falco di Francoforte, le sue mosse appaiono caute.

Bce falco? I suoi tassi sono tra i più bassi al mondo

Bce aggressiva contro l’inflazione, ma i suoi tassi sono tra i più bassi confrontando le politiche delle maggiori banche centrali.

Lo studio dell’Osservatorio dei conti pubblici ha messo in evidenza come a Francoforte si sia optato per un tono deciso, ma tutto sommato prudente.

A quanto ammontano i tassi di interesse della Bce rispetto alle altre banche centrali? Un confronto.

Bce prudente o falco? Un confronto tra i tassi nel mondo

L’interessante analisi è di Giampaolo Galli, Francesco Scinetti e Nicoletta Scutifero sull’Osservatorio dei conti pubblici e svela come, nel confronto con le banche centrali nel mondo, quella dell’Eurozona non sia proprio così aggressiva. In sintesi:

“Malgrado gli aumenti degli ultimi mesi (più 2,5 per cento da luglio 2022) la Bce rimane una delle banche centrali con i tassi di interesse nominali e reali più bassi al mondo. Quasi tutti i paesi avanzati (Norvegia, Australia, Corea del Sud, Regno Unito, Israele, Canada e Stati Uniti) hanno un’inflazione simile o più bassa di quella dell’Eurozona e tassi di policy più alti.”

In numeri, considerando il tasso di interesse di riferimento, se in Eurozona è al 2,50%, gli altri sono molto più alti: Fed 4,50%, Bank of England 3,50%, Bank of Australia 3,10%, Bank of Canada 4,25%, Bank of New Zeland 4,25%, Banca centrale russa 7,50%, Bank of India 6,25%, Banca cinese 3,65%, Banca centrale Brasile 13,75%.

Da considerare che soltanto Giappone, Svizzera e Danimarca hanno tassi più bassi, con il Paese asiatico in territorio negativo, -0,10%, a fronte di una politica accomodante invariata da anni.

Lo studio mette anche a confronto i tassi di interesse reali, ovvero ottenuti sottraendo a quelli nominali il tasso di inflazione degli ultimi 2 mesi. Ne emerge, comunque, che la Bce ha un tasso di -6,70%, tra i più bassi.

La tabella dell’Osservatorio è esplicita nella comparazione:

Confronto tassi reali e nominali banche centrali Confronto tassi reali e nominali banche centrali Banche centrali più importanti al mondo

Interessante notare che, a fronte di una tendenza globale di prezzi in aumento, solo due Paesi hanno optato per scelte politiche controcorrenti, ovvero di un taglio tassi. Innanzitutto la Cina, che ha avuto però sviluppi economici propri con le rigide chiusure per la pandemia e la necessità di stimolare la domanda. E poi la Turchia, che nonostante un’inflazione da record quasi al 100%, ha scelto di allentare il costo del denaro per stimolare i prestiti e i consumi. E assecondare le teorie non ortodosse di Erdogan sulla politica monetaria. Intanto, però, la lira si è molto deprezzata.

Quali segnali dalla Bce?

Sebbene la strada intrapresa dalla Bce appaia abbastanza aggressiva sui rialzi dei tassi, tanto che Paesi come l’Italia non hanno nascosto critiche, anche alla comunicazione determinata di Lagarde, nella comparazione l’Eurotower risulta ancora accomodante.

I tre analisti dell’articolo hanno parlato di una certa prudenza della banca centrale, con questo avvertimento:

“Tuttavia, la lezione degli anni ’70 ci dice in modo inequivoco che le banche centrali non possono rimanere inerti di fronte ad un aumento dell’inflazione come quello che si sta registrando negli ultimi mesi. Il rischio dell’inerzia è che le aspettative inflazionistiche si radichino nei comportamenti degli operatori economici e che alla fine siano necessarie azioni antinflazionistiche più drastiche che causerebbero una recessione più profonda di quella che si sarebbe avuta con politiche più tempestive.”

Il rialzo dei tassi in Europa è solo all’inizio?

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