Il governo Draghi ha confermato il taglio delle accise per ridurre il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano: lo sconto durerà fino a inizio ottobre, poi deciderà cosa fare il nuovo esecutivo.
Il governo Draghi ha confermato gli sconti sul prezzo dei carburanti anche oltre le elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e il collega alla Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato il decreto interministeriale che proroga fino al 5 ottobre le misure attualmente in vigore.
In questo modo viene esteso il taglio di 30 centesimi al litro, tra riduzione delle accise e taglio dell’Iva, per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione. Ad annunciarlo è lo stesso Mite, dopo che la decisione è stata condivisa anche con il presidente del Consiglio.
La fine del trend ribassista
La conferma della riduzione delle accise si era resa indispensabile visto il livello ancora alto dei prezzi e il cambio di rotta sui mercati internazionali: dopo un cospicuo trend ribassista iniziato a fine giugno/inizio luglio, quando i Paesi produttori di petrolio hanno deciso di aumentare la produzione, il valore del greggio è risalito, riportando in alto anche i prezzi alla pompa.
Aumenti per tutti i carburanti
Secondo la rilevazione di Staffetta Quotidiana, in base ai dati dell’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico, i prezzi medi dei carburanti continuano a salire. Su circa 15mila impianti, la benzina self service è a 1,774 euro/litro (+6 millesimi), il diesel a 1,846 euro/litro (+14).
Quanto al servito il prezzo è: per la benzina 1,919 euro/litro (+9, ), per il diesel 1,985 euro/litro (+16), per il gpl 0,802 euro/litro (+1,), per il metano 2,739 euro/kg (+27). Gli aumenti, quindi, sono generalizzati e riguardano tutti i tipi di carburante.
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Benzina e diesel, “lo sconto non basta”
Critico con l’intervento del governo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, secondo cui “l’estensione dal 20 settembre al 5 ottobre del taglio delle accise, appena 15 giorni, è un topolino che viene mangiato dal gatto”.
“Ci rendiamo conto - aggiunge Dona- che l’esecutivo è in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, ma, essendo le elezioni il 25 settembre, per i primi di ottobre non avremo certo in carica un nuovo esecutivo, considerato il timing previsto dall’articolo 61 della Costituzione, quindi tanto valeva prorogare la misura almeno fino a fine ottobre”.
L’Unione nazionale consumatori, quindi, sottolinea che la prossima riunione dei Paesi Opec+ si terrà il 5 settembre e quindi sarebbe stato “più intelligente aspettare quella data, per capire se poteva bastare l’attuale riduzione delle accise”.
La variazione del prezzo da luglio
“Da quando a luglio si è alzata la produzione di petrolio- conclude Dona- il prezzo della benzina è sceso di oltre 31 cent al litro, con un ribasso del 15,1%, pari a 15 euro e 63 cent per un pieno da 50 litri, il gasolio è diminuito di oltre 22 cent al litro, con una riduzione dell’11,1%, pari a 11 euro e 26 cent a rifornimento. Insomma, se venisse ancora incrementata la produzione, 25 cent di accise in meno potrebbero anche bastare, altrimenti sarebbe una misura del tutto inadeguata”.
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