Tutto quello che devi sapere su innovazione, Big Data technologies e settore immobiliare. Ne parliamo con Patrick Albertengo, Founder e Managing Director di Reopla.
Il Real Estate è stato uno dei settori che ha maggiormente sofferto durante il periodo della pandemia e del conseguente lockdown. La decrescita registrata nel 2020 e durante una buona parte del 2021 ha anche evidenziato quanto tale comparto abbia sentito poco la necessità di innovarsi nel tempo, vedendo nella stabilità dell’immobile la propria forza e il proprio asset di sicurezza.
Certezze che sono state totalmente corrose dal 2020 in poi e che hanno imposto a tutti gli operatori del sistema di reinventarsi e riportare a nuova vita e redditività quegli stabili un tempo ricchi di vita e fatturato. Un ruolo centrale per dare linfa al Real Estate è stato giocato proprio dalle Proptech, che attraverso le soluzioni tecnologiche proprietarie, hanno imposto al settore di innovarsi e uscire dall’empasse della decrescita e dei trend negativi. Infatti secondo la ricerca “COVID: L’impatto sulle compravendite di uffici in Italia due anni dopo”, realizzata da Reopla, PropTech torinese del gruppo Sprengnetter specializzata nella realizzazione di software innovativi per il settore immobiliare, nel primo semestre del 2022 il comparto è cresciuto del 75,2% rispetto al pari periodo del 2020 e del 32,2% rispetto allo stesso perimetro temporale del 2019.
Percentuali in positivo che sono state generate da un mix di fattori favorevoli durante la prima parte dell’anno, tra cui una maggiore facilità al credito, tassi di interesse ai minimi storici e l’opportunità commerciale intravista da fondi ed enti istituzionali per tutti quegli edifici e locali commerciali rimasti in parte vuoti anche dopo la fine della pandemia. Non dimentichiamo che l’anno 2020 ha reso improvvisamente concreto per moltissime aziende, volenti o nolenti, anche il telelavoro che è rimasto anche dopo l’annus horribilis una sorta di plus in svariate organizzazioni; con la conseguenza che gli uffici non sono stati più ripopolati al massimo della loro capienza e le necessità aziendali in tale senso sono cambiate. Tutto ciò ha aumentato da un lato la disponibilità di immobili e, dall’altro, ha riattivato bisogni di spazi totalmente differenti e, in alcuni casi, più snelli. Una massiccia immissione di locali che hanno trovato una nuova collocazione sul mercato grazie anche alla tecnologia e Big Data.
In questo senso Reopla ha trovato la propria specializzazione, realizzando per il settore Real Estate un AVM (Automated Valuation Model), un software proprietario che, grazie ai Big Data, agli algoritmi di Intelligenza Artificiale e al Machine Learning, è in grado di valutare fino a 10.000 immobili in 100 secondi, con una precisione media del 91% e una percentuale di errore inferiore del 15% rispetto alla media del mercato. Tale grado di precisione è stato reso possibile grazie all’ingente mole di dati in possesso dell’azienda che si attesta intorno al miliardo ma che può salire fino a 9 miliardi se viene conteggiato anche quello dell’intero gruppo Sprengnetter di cui Reopla fa parte dal 2021.
Le peculiarità della tecnologia, come ci spiega nell’intervista Patrick Albertengo, CEO e Cofounder dell’azienda, sono state scelte anche da Engel & Völkers, storica società specializzata nell’intermediazione immobiliare residenziali e commerciali, con l’obiettivo di restituire ai clienti stime più puntuali e coadiuvare le attività degli agenti immobiliari sparsi sul territorio.
Di valutazioni accurate e di valorizzazioni concrete ce n’è un grandissimo bisogno, specie se pensiamo all’andamento dell’ultimo trimestre del 2022 e alle previsioni del 2023. Basandoci, infatti, sempre sulla ricerca redatta da Reopla, il trend di crescita non solo ha subito una stabilizzazione ma rischia anche una stagnazione causata dal conflitto ancora in corso tra Russia e Ucraina, gli aumenti dei tassi di interesse, l’inflazione che sta colpendo tutto e all’aumento di luce e gas.
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