Il colosso Usa fiuta la recessione e prepara lo shopping nel real estate, certo che la bolla stia ormai per esplodere. E quando AT&T affonda, perché gli americani non pagano la bolletta telefonica..
Se esiste un canarino nella miniera dello stato di salute dell’economia Usa, questo è il mercato immobiliare. Non fosse altro per due ragioni: difficile drogarlo più di quanto non faccia da solo e, soprattutto, la sua capacità di operare da termometro in tempo pressoché reale dell’impatto delle scelte monetarie della Fed al di fuori di Wall Street.
Già da qualche settimana, i colpi di tosse si erano tramutati in veri e propri rantoli. Oggi, il canarino pare pronto a esalare l’ultimo respiro, stante questo grafico:
nella patria delle villette unifamiliari con bandiera sul patio e canestro sul retro, oggi potersi permettere una casa non è nemmeno più un lusso, bensì un’utopia. Perché se l’atto di accendere un mutuo ha rappresentato per decenni uno dei fondamenti dell’american dream, ecco che oggi solo l’1% della popolazione può aspirare a quella firma che cambia la vita. Per tutti gli altri, la realtà attuale è quella di un mercato colto clamorosamente con la guardia abbassata dalla velocità e dalla magnitudo dell’aumento dei tassi, quindi testimone di tutta una serie di conseguenze nefaste che paiono avvicinare il momento del redde rationem. Calo dei prezzi in testa.
E se questo altro grafico
mostra come la permanenza forzata sul mercato di immobili a causa dell’evaporazione della domanda non potrà che accelerare il trend, qualcuno ha deciso di muoversi per primo e certificare implicitamente l’arrivo della recessione sulla porta di casa degli Stati Uniti. Blackstone sta per lanciare un fondo immobiliare da 50 miliardi di dollari pronto a fare shopping a prezzo di saldo una volta che la prima tessera del domino sia caduta. Attraverso il fondo-veicolo Blackstone Real Estate Partners X, infatti, il gigante Usa ha raccolto qualcosa come 24,1 miliardi di dollari, a cui vanno sommati i 300 milioni investiti dalla casamadre e altri 5,9 miliardi allocati e spalmati sugli investitori. Insomma, 30 miliardi di potenza di fuoco immediata, tale da prefigurare la nascita del più grande fondo tradizionale di private equity della storia. Il tutto generato in soli tre mesi: tanto per avere un raffronto, il predecessore del fondo in gestazione generato da Blackstone nel 2019 si fermò a soli 20,5 miliardi. Ma non basta, perché unendo le forze con i fondi dedicati al real estate in Asia ed Europa, Blackstone sta per dare vita a un Leviatano da 50 miliardi di dollari di dotazione per il suo opportunistic investment, come eufemisticamente definito in una conversazione con il Wall Street Journal.
Ma se già una mossa simile da parte di un soggetto che vanta un business legato al comparto immobiliare da 298 miliardi di controvalore dovrebbe operare da proxy più che credibile di quanto sta per abbattersi sulla società statunitense, una conferma ulteriore è giunta ieri dal titolo AT&T, sceso di oltre il 7,5% dopo che l’amministratore delegato, John Stankey, ha reso nota la motivazione del taglio delle previsioni di cash-flow per l’anno in corso di qualcosa come 2 miliardi di dollari: gli americani stanno cominciando a non pagare la bolletta del telefono. E questo grafico
mostra non solo come la notizia abbia contagiato anche le performance di competitor come Verizon e T-Mobile ma abbia bruciato tutti i guadagni del titolo da inizio anno, oscurando con la sua gravità gli ottimi risultati di profitti e sottoscrizioni wireless del secondo trimestre. E quando non paghi la bolletta del telefono, onorare le rate del mutuo schizzate alle stelle grazie a Jerome Powell appare impresa lunare. Come comprare casa.
Tutti avvisati, un subprime 2.0 pare all’orizzonte. E subito dopo la razzia a prezzo di saldo del real estate, potrebbe arrivare il turno della bonanza finanziaria delle cartolarizzazioni. E con il mid-term fra quattro mesi, qualcosa accadrà fra Pennsylvania Avenue e l’incrocio fra 20ma Strada e Constitution Avenue. C’è da scommetterci. Come ha fatto Blackstone.
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