Secondo l’ex consulente alla Salute dell’esecutivo Biden, il blocco del vaccino AstraZeneca è stato “dettato dalle sole emozioni, non da dati”
Il blocco del vaccino AstraZeneca? “Una mossa solo emotiva” . Lo pensa l’ex consulente alla Salute dell’esecutivo Biden, il dottor Ezekiel Emanuel.
Per Emanuel si tratta infatti di una sospensione che “sembra rispondere alle paure personali dei cittadini”, e non a dei “dati scientifici a sostegno”.
Solo timori quindi, un’onda emotiva che avrebbe spinto moltissimi Paesi, tra cui Germania, Francia e Italia, a sospendere l’uso del vaccino come misura precauzionale, in relazione ad alcuni episodi di trombosi accusati da persone che si erano da poco sottoposte al farmaco.
Il blocco di AstraZeneca? “Mossa solo emotiva”
Ezekiel Emanuel è un ex consigliere per la risposta al Covid USA dell’esecutivo di Joe Biden.
Interpellato dalla CNBC circa la bufera che ha colpito AstraZeneca, è stato molto netto nel definire il momentaneo blocco del farmaco deciso da molti Paesi come una mossa che muove da una base solo emotiva:
“Purtroppo le azioni non seguono necessariamente i dati, e talvolta seguono risposte emotive a questo genere di cose. L’impressione è che i governi stiano cercando di rispondere alle preoccupazioni della gente sul vaccino, e non ai dati”.
Tutti i Paesi che hanno deciso per il blocco, tra cui l’Italia, hanno parlato di una misura temporanea da mettere in conto in attesa di indagini sui possibili legami tra la somministrazione e gli episodi di trombosi.
Ma per una grossa parte di comunità medico-scientifica simili decisioni possono danneggiare in maniera permanente la reputazione del vaccino e, per estensione, la disponibilità del pubblico a sottoporsi alla propria dose.
Giovedì l’Ema ha dato il suo ok alla ripartenza delle somministrazioni, stabilendo che il vaccino di AstraZenenca è “sicuro ed efficace” e che dall’analisi dei casi sospetti registrati non sono emerse correlazioni dirette col farmaco.
Dall’altra parte, AstraZeneca ha sempre difeso il suo vaccino, affermando di aver esaminato con attenzione i dati relativi agli oltre 17 milioni di persone di Unione europea e Regno Unito che hanno ricevuto il vaccino.
L’azienda ha dichiarato di non aver riscontrato “nessuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare, trombosi venosa o trombocitopenia, per qualsiasi età, sesso, lotto o Paese.”
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