In attesa del Decreto Ristori 5, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha delineato il nuovo blocco dei licenziamenti che potrebbe avere dei criteri selettivi. Ecco le novità.
In un intervento a Di Martedì su La7, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha delineato i cambiamenti in arrivo in merito al blocco dei licenziamenti. “Dovremo fare una proroga generale e quella successiva sarà limitata ai settori più in difficoltà e che hanno registrato delle perdite”, ha detto il titolare del Ministero delle Finanze.
Si dovranno concedere ulteriori settimane di cassa integrazione e prevedere un blocco dei licenziamenti con criteri selettivi: "Una prima tranche sarà per tutti e poi per settori in difficoltà’’, ha aggiunto Gualtieri.
Come potrebbe cambiare il blocco dei licenziamenti? Cosa aspettarsi dal nuovo Decreto Ristori 5? Ecco le novità.
Blocco dei licenziamenti con criteri selettivi: cosa cambia
Mentre la crisi di Governo entra nel vivo dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, il Governo continua a svolgere i lavoro di ordinaria amministrazione. Come ha detto l’ex Presidente del Consiglio, e come ha ribadito il Ministro Roberto Gualtieri, il Governo “è in carica per gli affari correnti, quindi proseguiamo con il lavoro sul Decreto Ristori”.
In merito al blocco dei licenziamenti, in particolare, si pensa all’introduzione di criteri selettivi. In un primo momento il blocco potrebbe essere esteso a tutti in linea generale, ma in seguito potranno beneficiarne soltanto le aziende e i settori in crisi, come potrebbe essere il turismo.
“Naturalmente dobbiamo confrontarci con le parti sociali e auspichiamo di farlo rapidamente - ha assicurato il Ministro Gualtieri -, e naturalmente la crisi non ha aiutato”.
Le richieste dei sindacati per Cig e blocco dei licenziamenti
Per mitigare gli effetti della crisi e i risvolti occupazionali portati dal Covid-19, i sindacati premono per la proroga della cassa integrazione e per il blocco dei licenziamenti. “Giusto prorogare il blocco dei licenziamenti per le attività che sono chiuse per decreto. E a queste lo Stato deve garantire, oltre agli ammortizzatori, la sospensione degli obblighi fiscali ”.
Nella Legge di Bilancio 2021, infatti, il blocco dei licenziamenti è stato esteso fino al 31 marzo 2021, ma la scadenza si avvicina e occorre un ulteriore slittamento dei termini per tutelare tutti i lavoratori a rischio.
Il segretario generale della Uil, Bombardieri parla di 2 milioni di posti di lavoro a rischio. ma per il momento si tratta soltanto di stime.
Blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo: cosa succede dopo?
La Ministra del lavoro Nunzia Catalfo ha già annunciato che dopo il 31 marzo 2021, ovvero alla scadenza del blocco dei licenziamenti, si potrebbe procedere con una selezione dei beneficiari di questa misura. Come ha confermato anche Gualtieri, infatti, potrebbero essere introdotti dei criteri selettivi.
“Faremo un ragionamento per le aziende in forte crisi - ha detto la ministra del Lavoro -. Per loro si può pensare di allungare lo stop ai licenziamenti e la Cig. L’obiettivo è evitare lo tsunami occupazionale, formare i lavoratori in transizione, ricollocarli altrove se l’impresa non riparte”.
Dello stesso parere è anche il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, secondo il quale non si può “nemmeno andare avanti con la logica esclusiva dell’emergenza”.
Ciò significa che a seguito del 31 marzo potrebbe essere introdotto un blocco dei licenziamenti riservato a particolari settori colpiti dalle chiusure e dalla crisi. Si potrebbe ipotizzare il coinvolgimento del settore del commercio, del comparto alberghiero e della ristorazione e delle attività immobiliari.
Per rafforzare le tutele ai lavoratori, infine, nel Decreto Ristori 5 potrebbe essere introdotto un nuovo intervento sulla Naspi.
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