Bollette luce e gas, addio agli sconti: la richiesta dell’Ue in cambio di maggiore flessibilità

Alessandro Cipolla

09/03/2023

L’Europa è pronta a concedere maggiore flessibilità all’Italia sul debito, ma in cambio chiede un progressivo addio agli sconti sulle bollette di luce e gas che da aprile possono tornare a salire.

Bollette luce e gas, addio agli sconti: la richiesta dell’Ue in cambio di maggiore flessibilità

Delle bollette di luce e gas in Italia non se ne sente parlare da un po’, anche se questo non vuol dire che l’emergenza per il caro-prezzi sia rientrata nonostante da Amsterdam continuino ad arrivare buone notizie a riguardo.

Dopo aver toccato ad agosto il record storico di 343 euro al megawattora, nella giornata di ieri il prezzo del gas ha chiuso a 43,6 euro al megawattora: un calo netto anche se il valore è ancora doppio rispetto ai 20 euro al megawattora del periodo precedente allo scoppio della guerra in Ucraina.

Le bollette degli italiani così dovrebbero iniziare a scendere nei prossimi mesi - nella speranza che in futuro non ci siano altre “sorprese” dai Mercati - ma al momento nel Belpaese i costi fino al prossimo 31 marzo sono mitigati dagli sconti introdotti dal governo Draghi e poi confermati dal nuovo esecutivo di centrodestra.

Nella legge di Bilancio 2023 il governo Meloni ha stanziato infatti 21 miliardi per il caro-bollette, soldi questi che basteranno a coprire gli sconti per il primo trimestre dell’anno: senza un rifinanziamento, ad aprile gli italiani torneranno a pagare il prezzo pieno.

In merito una decisione ancora non è stata presa visto che potrebbe servire una Manovra-bis se dovesse essere riconfermato un tale importo anche per il secondo trimestre del 2023, ma il sentore è che il governo andrà gradualmente a diminuire gli sconti in bolletta anche perché questa è stata una esplicita richiesta da parte dell’Unione europea.

L’Ue vuole eliminare gli sconti in bolletta

A Bruxelles la complessa vicenda degli aiuti in bolletta che i vari Stati membri hanno messo in campo per aiutare i cittadini a sostenere l’aumento dei costi di luce e gas, si è intrecciata con l’altrettanta delicata questione della riforma del Patto di stabilità.

Un tema questo che vede l’Italia tra i Paesi più interessati, visto il nostro alto debito pubblico e lo scenario da incubo per il governo Meloni di un ritorno delle rigide regole di bilancio che, dopo la sospensione causa Covid prima e guerra poi, torneranno a dettare legge in Europa nel 2024.

Nei giorni scorsi il vicepresidente della Commissione europea Valdis Drombrovskis ha presentato una sorta di bozza della riforma del Patto di stabilità; tra le novità più interessanti, c’è la possibilità che il rapporto tra deficit e Pil del 3% possa essere spalmato in più anni a patto che vengano presentati dei piani triennali per tagliare il debito.

Per l’Italia si tratterebbe di una piccola boccata di ossigeno, ma tra le iniziative da dover intraprendere per diminuire il debito la Commissione europea ha inserito anche che “se i prezzi dell’energia all’ingrosso rimangono stabili e i costi energetici più bassi vengono trasferiti ai prezzi al dettaglio come attualmente previsto”, allora “le misure di sostegno energetico del governo dovrebbero essere ulteriormente gradualmente eliminate nel 2024 e i relativi risparmi dovrebbero contribuire a ridurre i deficit del governo”.

In pratica l’Italia entro il 2024 dovrà gradualmente dire addio agli sconti per le bollette di luce e gas, con il governo poi che sarà chiamato a utilizzare i soldi risparmiati per abbattere il debito pubblico.

La speranza a questo punto è che la diminuzione del prezzo del gas porti a un taglio delle bollette superiore alla contrazione dello sconto che il governo potrebbe avviare già da aprile, altrimenti le nostre bollette potrebbero tornare a salire a partire dal secondo trimestre del 2023.

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