Investire in Bond o Btp per guadagnare di più? Come ottenere cedole anche al 7% con l’acquisto di debito societario e a cosa prestare attenzione nella scelta tra emissioni di aziende e del Tesoro.
Bond o Btp: dove investire nel mercato obbligazionario? L’interesse nei confronti del reddito fisso cresce in questa primavera ricca di cedole e in un contesto dominato dalle mosse delle banche centrali, probabilmente vicine al massimo degli aumenti dei tassi.
Chi vuole diversificare il proprio portafoglio dispone di diverse opzioni nell’obbligazionario, con le proposte del Tesoro (Btp tradizionali e Btp Italia, indicizzati all’inflazione, per esempio) che sono affiancate da bond di società private.
Perché le emissioni societarie sono interessanti e quali rendimenti si possono ottenere? Un’analisi e alcuni esempi su come guadagnare di più con bond delle società rispetto ai Btp statali.
Bond o Btp? Come ottenere cedole al 7%
C’è un nuovo fiorire di obbligazioni societarie: perché il vento è favorevole e quali cedole sono garantite agli investitori?
Alcuni bond emessi dalle aziende che scadono tra 3 e 10 anni e anche di più possono arrivare a garantire esborsi semestrali (cedole) maggiori anche di due punti percentuali a quanto si guadagnerebbe se si fosse acquistato un Btp della stessa durata.
Non solo, si tratta il più delle volte di società rientranti nel rating “investment grade”, considerate quindi molto sicure per chi acquista il titolo. Perché i bond societari promettono questi interessanti guadagni?
Il ragionamento alla base di cedole così attraenti è il seguente: al momento si prevede che i tassi a lungo termine saranno più bassi, poiché le banche centrali stanno arrivando al picco dei rialzi. In termini tecnici, questo significa che il tasso swap a 30 anni è appena al 2,65% mentre quello a 2 anni è al 3,50% e quindi che le imprese e gli operatori si aspettano che nel lungo periodo i costi del debito saranno più bassi.
Pur nella prospettiva di tassi più bassi, ci sono interessanti opportunità di guadagno per chi acquista i bond societari. Facendo alcuni esempi, come elaborati da un’analisi de Il Corriere della Sera, se ai tassi di base si aggiunge comunque un premio di 2 o 3 punti percentuali, le cedole possono superare il 4%, anche se le emissioni sono di breve termine.
Il bond a 3 anni di Intesa Sanpaolo che scade a maggio 2026 stacca una cedola del 4%, un prezzo leggermente sotto la pari, con un rendimento del 4,08% a scadenza. Ferrovie dello Stato ha un bond decennale con scadenza maggio 2022 che paga una cedola del 4,50% e offre un rendimento a scadenza del 4,61%.
Se ci si sposta nelle società con un altro rating, per esempio BB-, che mostra comunque una certa sicurezza, ci sono offerte interessanti. Una di queste è Lottomatica, con un bond quinquennale a scadenza maggio 2028 che staccano cedole al 7,13%.
Di contro, i rendimenti dei Btp di varia durata, spaziano dal 3% a poco più del 4%.
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Investire in bond: a cosa fare attenzione
Ci sono delle caratteristiche dei bond societari alle quali prestare attenzione quando si sta scegliendo come investire.
Il limite dei bond societari, per gli investitori privati, è dato dal taglio minimo molto elevato, che raramente è inferiore ai 100mila euro, e a una tassazione sugli interessi pari al 26%, contro il 12,5% dell’imposta che grava sui titoli di Stato, ha ricordato sul Corriere Paolo Barbieri, responsabile del reddito fisso in Valori Asset Management.
Tuttavia, resta un vantaggio per chi acquista debito societario rispetto a quello statale: in una situazione di volatilità di mercato, i bond societari risultano più stabili e meno esposti alle turbolenze, secondo gli analisti.
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