Bonus 150 euro stagionali: requisiti e domanda, ma non per tutti

Teresa Maddonni

22/09/2022

Bonus 150 stagionali dl Aiuti ter per lavoratori intermittenti o a tempo determinato e dipendenti del settore turismo. I requisiti per chi deve fare domanda e per chi lo riceve d’ufficio dall’Inps.

Bonus 150 euro stagionali: requisiti e domanda, ma non per tutti

Il bonus 150 euro spetta anche agli stagionali sulla base di quanto disposto dal nuovo decreto Aiuti ter in bozza.

Si tratta dell’indennità una tantum contro il caro bollette prevista dal decreto, atteso in Gazzetta Ufficiale, licenziato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri e che definisce i requisiti anche per i lavoratori stagionali che in alcuni casi dovranno fare appositamente domanda all’Inps.

Non tutti i lavoratori stagionali, infatti, per il bonus 150 euro dovranno fare domanda, dal momento che per alcuni è previsto il pagamento d’ufficio dell’indennità da parte dell’Istituto.

Vediamo allora nel dettaglio, sulla base di quanto disposto dal testo in bozza del decreto Aiuti ter, requisiti e chi dovrà fare domanda per il bonus 150 euro stagionali.

Bonus 150 euro stagionali: requisiti e domanda

Il bonus 150 euro stagionali prevede, secondo quanto disposto dal decreto Aiuti ter, determinati requisiti e la domanda che solo alcuni cittadini della categoria dovranno presentare.

Il bonus 150 euro, lo ricordiamo, è stato introdotto per fronteggiare la crisi economica che le famiglie italiane stanno affrontando con l’evidente aumento dei prezzi e delle bollette di gas e luce. L’indennità una tantum pertanto segue quella estiva prevista dall’ormai uscente governo Draghi, il bonus 200 euro.

Il bonus 150 euro stagionali spetta più nel dettaglio a:

  • lavoratori a tempo determinato;
  • lavoratori intermittenti.

Per quanto riguarda i lavoratori intermittenti, come si legge nella bozza del decreto Aiuti ter, si fa riferimento agli articoli da 13 a 18 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81.

Il bonus 150 euro si rivolge agli stagionali a tempo determinato e intermittenti, quindi, che nel 2021 abbiano svolto almeno 50 giornate di lavoro. Non solo, per ottenere il bonus 150 euro stagionali è necessario che il reddito derivante dai suddetti rapporti di lavoro non superi la soglia dei 20.000 euro sempre per l’anno 2021.

Coloro che ne hanno i requisiti, pertanto, devono fare domanda per ottenere il bonus 150 euro direttamente all’Inps secondo le specifiche modalità che verranno comunicate dall’Istituto una volta che il decreto Aiuti ter sarà in Gazzetta Ufficiale.

Bonus 150 euro stagionali: chi non deve fare domanda

Come abbiamo anticipato non tutti gli stagionali per avere il bonus 150 euro devono fare domanda all’Inps.

Il decreto Aiuti ter in bozza prevede infatti che: “Ai lavoratori che nel 2021 siano stati beneficiari di una delle indennità previste dall’articolo 10 commi da 1 a 9 del decreto-legge 22 marzo 2021 n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021 n. 69 e dall’articolo 42 del decreto-legge 25 maggio 2021 n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, rispettivamente per i lavoratori di competenza l’Inps e Sport e Salute S.p.a. erogano una ulteriore indennità una tantum pari a 150 euro.”

Si tratta degli stagionali che hanno ottenuto i bonus Covid di 2.400 e 1.600 euro lo scorso anno, previsti dai cosiddetti decreti Sostegni e Sostegni bis.

Più nel dettaglio si tratta di lavoratori dipendenti stagionali del settore del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore dei suddetti decreti (22 marzo 2021 o il 26 maggio 2021).

Costoro devono aver svolto, nello stesso periodo, almeno 30 giornate di lavoro, non essere titolari di pensione né di rapporto di lavoro dipendente.

Il bonus 150 euro stagionali per questa specifica categoria sarà riconosciuto d’ufficio dall’Inps senza la necessità di fare domanda. Per conferme e dettagli occorre attendere il testo del decreto in Gazzetta e le istruzioni dell’Inps

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