Bonus 200 euro, in arrivo il decreto attuativo per le partite Iva che rispettano il requisito reddituale. Come scoprire se ne hai ancora diritto? Ecco cosa guardare nella dichiarazione dei redditi.
In arrivo il Bonus 200 euro per le partite Iva dopo il via libera della Corte dei Conti. Atteso nelle prossime ore il testo in Gazzetta Ufficiale. Dopo due giorni dalla pubblicazione, gli autonomi che rispettano il requisito reddituale potranno inviare le domande alle Casse.
Nelle righe che seguono vediamo come scoprire se ne hai ancora diritto e cosa guardare nella dichiarazione dei redditi.
Bonus 200 euro partite Iva: le ultime novità
La buona novella arriva dalla Corte dei Conti che ha approvato il testo del decreto attuativo con le indicazioni operative che le partite Iva devono seguire per ottenere il bonus 200 euro. Un via libera che arriva a distanza di un mese dall’annuncio della firma da parte del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociale, Andrea Orlando.
L’altra novità riguarda l’apertura degli sportelli per l’invio della domanda. L’Adepp, associazione delle casse private, ha escluso l’ipotesi del «click day», assicurando che le risorse disponibili copriranno le richieste. Le domande saranno però considerate in ordine cronologico e fino all’esaurimento delle risorse. Ragion per cui i professionisti fremono per conoscere la data a partire dalla quale poter inviare le richieste. Adepp ha indicato il 20 settembre come possibile data o, in ogni caso, dopo che siano trascorsi due giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.
Il termine ultimo è fissato al 30 novembre, in concomitanza con la scadenza della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2021. In tal modo sarà possibile compilare correttamente l’autodichiarazione sul possesso del requisito reddituale previsto per l’agevolazione.
Bonus 200 euro partite Iva: chi ne ha diritto
Il bonus 200 euro spetta ai lavoratori autonomi e ai professionisti in possesso del requisito reddituale stabilito dall’articolo 33 del decreto Aiuti (n.50/2022) e dal successivo comunicato del Ministero del Lavoro del 10 agosto 2022: per avere il sussidio, il richiedente deve aver dichiarato per l’anno 2021 un reddito non superiore a 35.000 euro.
Oltre al requisito reddituale, il richiedente deve rispettare anche altre condizioni:
- essere iscritto, alla data del 18 maggio 2022, alla gestione previdenziale Inps o ad altre forme obbligatorie di previdenza;
- avere una partita Iva avviata e attiva alla data di entrata in vigore del decreto Aiuti (19 maggio 2022);
- aver eseguito almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione previdenziale all’ente cui viene richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020;
- non aver ricevuto il bonus 200 euro come dipendente o pensionato.
Bonus 200 euro partite Iva: come scoprire se ne hai ancora diritto
Per scoprire se hai diritto al bonus 200 euro partite Iva occorre guardare alcune voci della dichiarazione dei redditi.
Nel precedente paragrafo abbiamo specificato che uno dei requisiti per ottenere il beneficio è che di aver dichiarato un reddito Irpef relativo all’anno d’imposta 2021 inferiore a 35.000 euro.
Per il calcolo di questo importo non vanno considerati:
- i trattamenti di fine rapporto;
- il reddito della casa di abitazione;
- eventuali competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
La verifica del requisito reddituale può essere fatta facilmente esaminando il modello redditi PF 2022, la cui scadenza per l’invio è il 30 novembre 2022.
Distinguiamo la procedura da seguire nel caso si tratti di un lavoratore autonomo in regime ordinario da quella prevista per una partita Iva in regime forfettario.
Lavoratore autonomo soggetto a Irpef | Partita Iva in regime forfettario |
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Differenza tra importo al rigo RN1 colonna 5 e rigo RN2 | quadro LM |
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