Ufficiale il bonus di 850 euro (che si aggiunge all’indennità di accompagnamento) per le persone anziane non autosufficienti. Cosa sappiamo su requisiti e modalità di spesa.
Il bonus 850 euro rivolto alle persone anziane non autosufficienti, conosciuto anche come prestazione universale, entra ufficialmente nel nostro ordinamento (ma per adesso solamente in forma sperimentale).
A prevederlo il decreto legislativo n. 29 del 15 marzo 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo scorso, contenente disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane.
Il cosiddetto Decreto Anziani prevede una serie di misure rivolte alle persone più avanti con l’età, finalizzate a:
- la prevenzione della fragilità e per la promozione della salute, dell’invecchiamento attivo, della sanità preventiva e della telemedicina;
- il contrasto all’isolamento e la deprivazione relazionale e affettiva, nonché promozione del mantenimento delle capacità fisiche, intellettive e sociali;
- la promozione dell’alfabetizzazione informatica e di facilitazione digitale.
A queste si aggiungono poi delle vere e proprie misure assistenziali, come appunto la nuova prestazione universale che in aggiunta all’indennità di accompagnamento già percepita garantirà un sostegno mensile appena inferiore ai 1.400 euro mensili.
Tuttavia, questo nuovo bonus sarà rivolto a un numero limitato di persone anziane: visti i requisiti fissati dal decreto Anziani è stimata una platea di circa 25 mila persone. Da qui le critiche delle opposizioni, con il Movimento 5 Stelle che ad esempio ritiene la platea “limitata” a fronte di 4 milioni di anziani non autosufficienti.
Approfondiamo quindi questi requisiti così da capire quando spetta il bonus 850 euro in aggiunta all’indennità di accompagnamento facendo chiarezza su qual è la data di arrivo nonché la procedura per il riconoscimento.
Quando arriva la prestazione universale da 850 euro
Come anticipato, la prestazione universale per il momento viene introdotta in forma sperimentale, dall’1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. Spetta quindi per due anni, a partire dal prossimo, al fine di promuovere il progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali per il sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale delle persone anziane non autosufficienti.
I requisiti
Come anticipato la misura spetta a un numero limitato di anziani non autosufficienti. Tra i requisiti fissati dal Decreto anziani, infatti, sono richiesti:
- un’età anagrafica di almeno 80 anni;
- livello di bisogno assistenziale gravissimo
- Isee non superiore a 6.000 euro;
- titolarità dell’indennità di accompagnamento o comunque essere in possesso dei requisiti per il riconoscimento della stessa.
Riguardo al punto due, entro i prossimi 60 giorni dovrà esserci un decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali volto a nominare una commissione tecnico-scientifica che avrà il compito di individuare i criteri volti a definire lo stato di bisogno assistenziale gravissimo.
Dopodiché sarà l’Inps a individuare lo stato di bisogno assistenziale, a livello gravissimo, che dà luogo alla misura sulla base delle informazioni sanitarie a disposizione nei propri archivi e delle indicazioni fornite dalla commissione.
Cosa spetta
A chi ne soddisfa i requisiti spetta la cosiddetta prestazione universale che può essere percepita sotto forma di pagamento diretto della somma prevista oppure usufruendo di servizi alla persona.
Nel dettaglio, l’importo - che non fa reddito e non può essere soggetto a pignoramento - consiste in due quote:
- la prima, fissa, corrispondente all’indennità di accompagnamento (nel 2024 pari a 531,76 euro)
- la seconda, di tipo integrativo, definita come assegno di assistenza pari a 850 euro, soldi destinati a sostenere il costo del lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro, nonché per l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.
L’utilizzo degli 850 euro è quindi limitato a un certo tipo di servizi. Per questo motivo eventuali somme non spese devono essere restituite.
Come farne domanda
Bisogna ancora attendere per l’invio della domanda di prestazione universale, per la quale probabilmente il via libera arriverà solamente alla fine dell’anno.
In ogni caso sappiamo che la richiesta potrà essere presentata telematicamente all’Inps, secondo le modalità che tuttavia verranno rese note solamente tra qualche mese attraverso l’apposita circolare.
Ovviamente saranno disponibili anche i canali alternativi, come l’intermediazione da parte dei patronati.
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