Bonus a rischio, ritocca subito l’Isee per non perderli

Simone Micocci

24 Maggio 2024 - 17:45

Attenzione alla scadenza dell’Isee corrente: senza rinnovo a rischio bonus e agevolazioni.

Bonus a rischio, ritocca subito l’Isee per non perderli

Chi prende dei bonus, o gode di determinate agevolazioni, grazie all’Isee corrente deve ricordare che questo tipo di attestazione ha una scadenza differente rispetto a quella ordinaria.

Facciamo un passo indietro, ricordando qual è la differenza che c’è tra Isee ordinario e corrente. Il primo rileva, considerando redditi e patrimoni, la situazione economica del nucleo familiare aggiornata a due anni prima. Con l’Isee corrente, che si può richiedere solamente in determinate circostanze (ossia in caso di variazione della condizione occupazionale di uno o più componenti, oppure a seguito della contrazione di redditi e patrimoni), invece, la situazione economica viene aggiornata all’anno precedente. Inoltre, nel caso del lavoratore dipendente a tempo indeterminato nei confronti dei quali nell’ultimo periodo sia intervenuta la perdita, la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa, allora si considerano i redditi aggiornati agli ultimi 2 mesi. Lo stesso vale laddove si verifichi un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari.

L’Isee corrente consente quindi di abbassare il valore dell’attestazione, aumentando le possibilità di accedere a bonus e agevolazioni e incrementando l’importo spettante. Ad esempio, con l’Isee corrente aumenta l’Assegno unico, come pure può essere più semplice soddisfare i requisiti per accedere alla misura che ha preso il posto del Reddito di cittadinanza, ossia l’Assegno di inclusione.

Tuttavia, è importante sapere che l’Isee corrente ha una scadenza differente dall’Isee ordinario. Un aspetto che spesso viene dimenticato dalle famiglie, con spiacevoli sorprese - vista la perdita, o la decurtazione - dei bonus percepiti.

Scadenze Isee corrente

Come anticipato, l’Isee ordinario ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di riferimento. Va quindi aggiornato ogni inizio anno, per quanto comunque ci sia un periodo di tolleranza che varia in base ai singoli bonus (ad esempio, per l’Assegno unico c’è tempo entro fine febbraio).

Riguardo alla validità dell’Isee corrente, invece, l’articolo 2 del decreto interministeriale del 5 luglio 2021, prevede delle regole differenti. Nel dettaglio:

  • nel caso di aggiornamento di entrambe le componenti, quindi sia quella reddituale che quella patrimoniale, l’Isee corrente è valido fino al 31 dicembre salvo il caso in cui nel frattempo intervengano variazioni nella situazione occupazionale o nella fruizione dei trattamenti. Laddove dovessero verificarsi queste variazioni, invece, l’aggiornamento va fatto entro 2 mesi dalla variazione;
  • se invece viene aggiornata la sola componente reddituale (il che è possibile già da inizio anno) allora l’Isee corrente ha validità 6 mesi. In ogni caso va rinnovato entro 2 mesi laddove intervengano variazioni nella situazione occupazionale o nella fruizione dei trattamenti.

Quando va aggiornato l’Isee corrente

Ricapitolando, l’Isee corrente va “ritoccato” subito da quelle famiglie che lo hanno richiesto nei mesi scorsi nei confronti delle quali è intervenuta una variazione rispetto a quanto dichiarato nella DSU sostitutiva. Ad esempio, il rinnovo va fatto entro 2 mesi da:

  • l’avvio di una nuova attività lavorativa;
  • la percezione di un trattamento di pensione.

Le suddette variazioni possono interessare uno o più componenti del nucleo: in ogni caso va effettuato il rinnovo. Ed è bene sottolineare che andranno aggiornate entrambe le componenti (redditi e patrimoni), anche qualora l’Isee corrente sia stato presentato solamente per modificare una delle due.

Si avvicina poi il momento in cui bisognerà rinnovare l’Isee corrente presentato a inizio anno per l’aggiornamento della componente reddituale. Come visto sopra, infatti, la scadenza è semestrale: ad esempio, chi ne ha fatto richiesta il 15 gennaio dovrà rinnovarlo entro il 15 giugno.

Cosa succede se non si rinnova l’Isee corrente in tempo

Alla scadenza dell’Isee corrente l’Inps tornerà a prendere in considerazione l’Isee ordinario. Ciò significa che tutti i bonus percepiti verranno rivalutati tenendo conto della condizione economica indicata nell’attestazione ordinaria, il che può comportare diverse conseguenze:

  • taglio dell’importo dei bonus percepiti;
  • perdita dei requisiti e la conseguente decadenza di bonus e agevolazioni.

Consideriamo, ad esempio, l’Assegno unico, che essendo “universale” spetta a tutte le famiglie indipendentemente del reddito ma il cui importo è comunque legato all’Isee. Un passaggio dall’Isee corrente a quello ordinario comporterà di sicuro un aumento dell’attestazione, con il rischio di un taglio dell’importo. Lo stesso vale per il bonus nido.

Attenzione invece a quelle misure che spettano entro un certo limite Isee, come l’Assegno di inclusione o il Supporto per la formazione e il lavoro. Il ritorno all’attestazione ordinaria potrebbe comportare il superamento delle soglie reddituali e patrimoniali per beneficiare dei suddetti bonus e la conseguente decadenza degli stessi.

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