Bonus agricoltura 2022: come funziona, scadenze e come fare richiesta

Antonella Ciaccia

03/06/2022

Pronte le regole per il nuovo bonus agricoltura 2022: credito fino a 50mila euro. Domande al via dal 20 settembre per le imprese agricole e agroalimentari. Le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate.

Bonus agricoltura 2022: come funziona, scadenze e come fare richiesta

In arrivo il bonus agricoltura 2022, destinato alle imprese agricole e agroalimentari pronte a lanciarsi nell’e-commerce e quindi a realizzare investimenti per infrastrutture informatiche.

L’Agenzia delle Entrate, con un recente provvedimento, fornisce tutti i dettagli dell’incentivo, da quando accedere agli interventi compresi.

L’agevolazione è rivolta a reti di imprese agricole e agroalimentari, anche costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi o aderenti ai disciplinari delle strade del vino.

Il bonus agricoltura, lo ricordiamo, è stato introdotto dall’articolo 1, comma 131 della legge 178/2020 (la legge di Bilancio 2021) e incentiva gli investimenti sostenuti per la realizzazione o l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico.

Con il documento dell’Agenzia dell’Entrate sono state rese note le modalità di accesso al bonus, la modulistica e i termini per l’invio della richiesta.
Vediamo insieme di cosa si tratta, quali sono le spese agevolate e come fare richiesta per i sostegni previsti per quest’anno.

Bonus agricoltura 2022 di cosa si tratta

Il bonus agricoltura è un credito d’imposta pari al 40% degli investimenti sostenuti da imprese agricole e agroalimentari per realizzare o ampliare infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico. Può essere fruito per ciascuno dei periodi d’imposta che vanno dal 2021 al 2023 e non può superare 50mila euro.

Per gli investimenti realizzati nel 2021, la comunicazione andrà inviata dal 20 settembre al 20 ottobre 2022. Il credito, utilizzabile esclusivamente in compensazione, potrà essere utilizzato per i periodi d’imposta compresi tra il 2021 e il 2023.

I limiti definiti per l’agevolazione cambiano a seconda delle dimensioni e della tipologia delle imprese, in funzione dell’attività prevalente effettivamente svolta e dichiarata ai fini Iva. Nella fattispecie:

  • 50.000 euro per Pmi operanti nella produzione primaria di prodotti agricoli,
  • 25.000 euro per le grandi imprese del medesimo settore,
  • 50.000 euro per le Pmi agroalimentari.

Gli investimenti inclusi nel Bonus agricoltura

L’Agenzia specifica che sono agevolabili le spese sostenute dai soggetti specificati, ovvero le reti di imprese agricole e agroalimentari (costituite ai sensi dell’articolo 3 del dl n. 5/2009), anche costituite in forma cooperativa, o riunite in consorzi, o aderenti ai disciplinari delle strade del vino per la realizzazione o l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico.

Si fa particolare riferimento anche al miglioramento delle potenzialità di vendita a distanza a clienti finali residenti fuori del territorio nazionale, per la creazione, ove occorra, di depositi fiscali virtuali nei Paesi esteri, gestiti dagli organismi associativi per favorire la stipula di accordi con gli spedizionieri doganali, anche ai fini dell’assolvimento degli oneri fiscali, e per le attività e i progetti legati all’incremento delle esportazioni, relative a:

  • dotazioni tecnologiche;
  • software;
  • progettazione e implementazione;
  • sviluppo database e sistemi di sicurezza.

Come si richiede il Bonus agricoltura per il 2022

Le reti di imprese agricole che hanno realizzato nel 2021 investimenti digitali per abilitare o potenziare il commercio elettronico, per ottenere la relativa agevolazione (il credito d’imposta al 40% previsto dalla Manovra dello scorso anno), devono inviare domanda dal prossimo 20 settembre 2022 utilizzando la nuova modulistica appena pubblicata.

Per accedere al credito d’imposta tutti i soggetti potenzialmente beneficiari dovranno comunicare all’Agenzia delle entrate l’ammontare delle spese sostenute nei periodi d’imposta di spettanza del beneficio per la realizzazione o l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico, al fine di consentire l’individuazione della quota effettivamente fruibile del credito d’imposta, in proporzione alle risorse disponibili.

Entro 10 giorni dalla scadenza del termine di presentazione dell’istanza, un provvedimento delle Entrate renderà nota la percentuale di credito d’imposta spettante a ciascun soggetto richiedente, sulla base delle richieste ricevute e tenuto conto del limite di spesa di 5 milioni stabilito dalla legge.

Eventuali aggiornamenti saranno pubblicati nell’apposita sezione del sito internet
dell’Agenzia delle Entrate e ne sarà data relativa comunicazione.

Cause di decadenza o revoca del Bonus

Come specifica il provvedimento emanato dall’Agenzia delle Entrate, il diritto al credito d’imposta decade nei seguenti casi:

  • accertamento definitivo di violazioni non formali alla normativa fiscale;
  • mancato rispetto delle condizioni stabilite dal pertinente regolamento dell’Unione europea che stabilisce i limiti di cui abbiamo parlato nel primo paragrafo;
  • utilizzazione difforme dalla destinazione indicata nella Comunicazione.

Il credito d’imposta è revocato in caso di accertamento della falsità delle dichiarazioni rese, fatta salva ogni conseguenza di legge, civile e penale.
In tutti i casi di decadenza o revoca, si provvede anche al recupero del beneficio eventualmente già fruito.

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