Buste paga, il provvedimento che taglia il cuneo fiscale è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. E c’è una sorpresa: il nuovo bonus verrà pagato per 6 mesi anziché 5. Ecco gli importi definitivi.
È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il testo del Decreto lavoro che - all’articolo 39 - incrementa di 4 punti percentuali l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia, e i superstiti, a carico del lavoratore.
Un’operazione da cui ne risulterà un nuovo bonus in busta paga che differentemente da quanto emerso dalle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi verrà pagato per sei mensilità anziché cinque. Come si legge nel testo del Decreto lavoro, infatti, l’incremento del 4% dello sgravio si applica per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023 (e non più 30 novembre come si vociferava), riconoscendo quindi il bonus per un mese in più.
Niente da fare invece per la tredicesima che viene esclusa da tale operazione: anche per i ratei maturati tra luglio e novembre continuerà a essere applicato lo sgravio come introdotto dalla legge di Bilancio 2023, quindi del 2% o 3% a seconda dell’importo percepito.
Con l’ufficialità degli aumenti degli stipendi, che dovrebbero essere gli ultimi di quest’anno, possiamo finalmente fare chiarezza sugli importi mensili e complessivi del bonus in busta paga voluto dal governo Meloni, di fatto applicato in due differenti tranche: dall’1 gennaio al 30 giugno per lo sgravio introdotto dall’ultima manovra, dall’1luglio al 31 dicembre (tredicesima esclusa) per effetto delle novità del Decreto lavoro approvato dal Consiglio dei ministri dell’1 maggio scorso.
Cos’è il bonus busta paga 2023
Come anticipato, per ridurre il cuneo fiscale - ossia la differenza che c’è tra stipendio lordo e netto - il governo Meloni ha deciso, sulla scia di quanto già fatto da Mario Draghi, di tagliare la quota di contributi a carico del dipendente, solitamente pari al 9,19% dello stipendio lordo (8,80% nel caso degli statali).
Nel dettaglio, con la legge di Bilancio 2023 è stato approvato un taglio del:
- 3% per le buste paga d’importo inferiore a 1.923 euro lordi (25 mila euro di reddito annuo in prospettiva). La quota di contributi dovuta dal dipendente scende così al 6,19%, 5,80% per i dipendenti pubblici;
- 2% per le buste paga d’importo superiore a 1.923 euro ma comunque pari o inferiore a 2.692 euro (35 mila euro di reddito annuo in prospettiva). La quota di contributi scende così al 7,19%, 6,80% per i dipendenti pubblici.
Questo sgravio si applica sulle buste paga da gennaio e giugno e su tutti i ratei di tredicesima (da gennaio a dicembre). Per gli stipendi da luglio a dicembre, invece, si aggiunge un ulteriore sgravio - e bonus - del 4%, arrivando così al:
- 7% per le buste paga d’importo inferiore a 1.923 euro lordi. La quota di contributi dovuta dal dipendente scende così al 2,19%, 1,80% per i dipendenti pubblici;
- 6% per le buste paga d’importo superiore a 1.923 euro ma comunque pari o inferiore a 2.692 euro. La quota di contributi scende così al 3,19%, 2,80% per i dipendenti pubblici.
La differenza rispetto allo stipendio calcolato al netto dello sgravio è notevole. Pensiamo ad esempio a una busta paga di 1.500 euro lordi, sulla quale con aliquota ordinaria del 9,19% il dipendente deve farsi carico di una contribuzione pari a 137,85 euro. Per effetto dei nuovi sgravi, invece, la contribuzione dovuta scende a 92,85 euro tra gennaio e giugno e persino a 32,85 euro da luglio a dicembre. Un risparmio quindi di 105 euro, sul quale però va considerata la maggiore Irpef dovuta.
L’imposta sul reddito, infatti, è calcolata sull’importo lordo dello stipendio al netto dei contributi previdenziali. Più quest’ultimi si riducono, quindi, e maggiore sarà l’imponibile su cui viene calcolato l’Irpef.
Bonus busta paga 2023, le tabelle definitive
A questo punto, tenendo anche conto della maggiore Irpef dovuta, possiamo fare chiarezza sugli aumenti ufficiali delle buste paga, rispondendo a una serie di domande: ad esempio di quanto cambierà lo stipendio tra giugno e luglio, nonché quanto effettivamente i dipendenti hanno guadagnato in più grazie allo sgravio approvato dal governo Meloni.
Le cifre sono il frutto di un’elaborazione dello studio De Fusco Labour & Legal.
Retribuzione lorda | Aumento mensile tra gennaio e giugno 2023 | Aumento ulteriore da luglio a dicembre 2023 | Aumento complessivo tra luglio e dicembre | Aumento tredicesima | Aumento totale |
---|---|---|---|---|---|
10.000 euro | 19,25 euro | 25,67 euro | 44,92 euro | 19,25 euro | 404,27 euro |
12.500 euro | 24,06 euro | 32,08 euro | 56,15 euro | 24,06 euro | 505,32 euro |
15.000 euro | 28,88 euro | 38,50 euro | 67,38 euro | 28,88 euro | 606,44 euro |
17.500 euro | 28,81 euro | 38,41 euro | 67,22 euro | 28,81 euro | 604,99 euro |
20.000 euro | 32,95 euro | 43,90 euro | 76,82 euro | 32,95 euro | 691,57 euro |
22.500 euro | 37,04 euro | 49,38 euro | 86,42 euro | 37,04 euro | 777,80 euro |
25.000 euro | 41,15 euro | 54,87 euro | 96,03 euro | 41,15 euro | 864,23 euro |
27.500 euro | 30,18 euro | 60,36 euro | 90,54 euro | 30,18 euro | 754,50 euro |
30.000 euro | 32,95 euro | 57,56 euro | 90,49 euro | 32,95 euro | 773,59 euro |
32.500 euro | 30,51 euro | 61,01 euro | 91,52 euro | 30,51 euro | 762,69 euro |
35.000 euro | 32,85 euro | 65,70 euro | 98,56 euro | 32,85 euro | 821,92 euro |
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