Bonus busta paga Pasquetta 2023, cosa spetta per la giornata del 10 aprile?

Simone Micocci

5 Aprile 2023 - 12:08

Come la giornata di Pasquetta (10 aprile 2023) incide sullo stipendio di questo mese? Facciamo chiarezza sulle varie possibilità.

Bonus busta paga Pasquetta 2023, cosa spetta per la giornata del 10 aprile?

Nel giorno di Pasquetta spetta un bonus in busta paga, ma solo per chi effettivamente svolge attività lavorativa nel giorno considerato festivo. Per chi non lavora, invece, scattano le tutele normalmente previste nei giorni festivi, ossia il diritto al pieno stipendio come se si trattasse di una giornata lavorata come pure, se previsto dal Ccnl, il riposo compensativo nel caso di festività non goduta.

Il che è importante sottolineare non avviene a Pasqua: nonostante si tratti di un giorno di festa per tutte le famiglie, la domenica di Pasqua non è compresa tra le festività nazionali riconosciute dal nostro ordinamento. Ciò significa che - a meno che non siano previste dal contratto collettivo di categoria - per il 9 aprile 2023 non sono riconosciute le tutele solitamente previste per i giorni di festa.

Ma ritorniamo al 10 aprile 2023, giorno di Pasquetta o del Lunedì dell’Angelo, che invece è compreso tra le festività nazionali. Vediamo dunque cosa aspettarsi in busta paga e quando scatta il bonus che, a seconda del settore d’impiego, potrebbe essere più o meno alto.

Pasquetta e festivo goduto in busta paga

Solitamente nei giorni festivi ai lavoratori viene riconosciuta la possibilità di astenersi dall’attività lavorativa mantenendo il pieno diritto alla retribuzione.

Nel dettaglio, la retribuzione percepita durante i giorni di festa è la normale retribuzione di fatto giornaliera. Se infrasettimanale, come nel caso di Pasquetta quindi, spetterà:

  • per quanto riguarda impiegati e operai retribuiti in misura fissa, la festività viee compresa nella retribuzione globale di fatto (26 giorni mensili);
  • nel caso degli operai retribuiti in misura oraria, invece si considererà la retribuzione globale di fatto oraria.

Di fatto, per il dipendente non ci saranno conseguenze sullo stipendio, il quale sarà lo stesso di quanto sarebbe stato riconosciuto laddove il lunedì fosse stato lavorato.

Pasquetta e festivo non goduto in busta paga

Si considera festività non goduta quella che coincide con un giorno che di per sé già non sarebbe stato lavorativo. Pensiamo, ad esempio, a chi il lunedì riposa e quindi non avrebbe comunque lavorato nel giorno di Pasquetta.

Ebbene, la normativa disciplina la sola mensilità non goduta che coincide con la domenica, stabilendo che in tal caso spetta in busta paga un giorno di stipendio in più. Nel caso delle festività non godute che coincidono con un riposo infrasettimanale, invece, si deve tener conto di quanto previsto dal contratto collettivo di categoria, dove nella maggior parte dei casi viene riconosciuto un permesso retribuito che si aggiunge a quelli già maturati di cui godere in caso di necessità.

Pasquetta e festivo lavorato

Diverso il discorso per chi invece lavora nel giorno di Pasqua e Pasquetta. Se nel primo caso, non essendo una festività nazionale, l’unica maggiorazione riconosciuta è quella per il lavoro domenicale, per quanto riguarda il Lunedì dell’Angelo spetta un vero e proprio bonus festività (fermo restando che se non previsto nell’accordo tra le parti il datore di lavoro non può obbligare il dipendente a lavorare nei giorni di festa).

La maggiorazione per lavoro festivo varia a seconda del settore d’impiego in quanto determinata dal Ccnl di riferimento: ad esempio, nel caso del Ccnl Commercio spetta una maggiorazione del 30% per il lavoro festivo diurno, del 50% se notturno. Nel Ccnl Pubblici esercizi, ristorazione e turismo, invece, la maggiorazione è del 20%.

E solitamente per chi lavora in un giorno festivo è previsto anche un riposo compensativo. In caso contrario il lavoro nel festivo dovrà essere considerato come lavoro straordinario e come tale retribuito (sempre con l’aggiunta della maggiorazione per festivo).

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