Per ridurre le aliquote Irpef, dal 2024 il governo Meloni cancellerà alcuni bonus: ecco quali potrebbero saltare, dagli aiuti in bolletta agli incentivi per ristrutturare.
Gli aumenti di stipendio introdotti per il 2023 rischiano di sparire nel 2024. Se confermare il taglio del cuneo fiscale - del 6% sotto i 35mila euro e del 7% sotto i 25mila - non sarà facile, altrettanto complicata sembra l’applicazione della riforma fiscale con la più volte annunciata riduzione delle aliquote Irpef.
L’obiettivo del governo è passare da quattro a tre aliquote, con un conseguente aumento in busta paga per milioni di lavoratori, che si troverebbero a pagare un’aliquota più bassa. Per farlo, però, bisogna trovare le risorse. Quelle a disposizione, al momento, sono davvero poche e serviranno soprattutto per confermare (almeno in parte) il taglio del cuneo fiscale.
Ma in vista della manovra il governo deve iniziare a individuare le risorse per tagliare l’Irpef. L’intenzione, più volte dichiarata dagli esponenti dell’esecutivo, è quella di finanziare la riduzione delle aliquote attraverso altre norme (e quindi tagli) inseriti nella stessa riforma fiscale. Vuol dire rinunciare ad alcuni bonus oggi previsti per famiglie e imprese.
Come finanziare la riduzione delle aliquote Irpef
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha ribadito anche nelle ultime ore in che modo il governo vuole intervenire. L’idea è quella di rivedere detrazioni e deduzioni. In particolare Leo ha ricordato che oggi esistono 226 crediti d’imposta, che valgono 36 miliardi. Il viceministro sta lavorando con i tecnici del ministero proprio per intervenire su questi bonus, riducendo la spesa di qualche miliardo.
C’è, come spiega il Messaggero, una chiara indicazione politica: per ogni bonus eliminato, quelle risorse dovranno diventare una riduzione delle tasse per imprese e famiglie, in base a chi era precedentemente il beneficiario del credito d’imposta che verrà eliminato.
Quali bonus verranno cancellati per le imprese
Al momento non ci sono certezze sui bonus che verranno eliminati nel 2024. Per quanto riguarda le imprese tra i possibili tagli ci sono gli incentivi di Industria 4.0, ovvero i crediti per le aziende che investono in beni strumentali innovativi. Un’altra ipotesi è quella di cancellare l’Ace, l’Aiuto alla crescita economica che premia chi reinveste gli utili in azienda.
Un altro bonus che potrebbe sparire per le imprese è il credito d’imposta erogato per le bollette elettriche e del gas. Probabilmente verrà sacrificato per andare a intervenire sull’Ires, con l’ipotesi di un’aliquota ridotta per chi investe in innovazione o assume nuovo personale.
I bonus eliminati per ridurre le aliquote Irpef
Nel 2024 il governo vuole ridurre le aliquote Irpef da quattro a tre, aumentando così gli stipendi di alcuni lavoratori dipendenti: in particolare la seconda aliquota potrebbe scendere dal 35% al 33% (per chi guadagna tra i 28mila e i 50mila euro). Inoltre la prima potrebbe essere estesa fino a 28mila euro (con prelievo del 23%). Il costo sarebbe alto: parliamo di circa 10 miliardi.
Per trovare queste risorse il governo vuole razionalizzare alcuni bonus e l’idea che si affaccia in questi giorni è quella di stabilire un plafond (per esempio non oltre il 4% del reddito) per tutte le detrazioni e le deduzioni, con le uniche eccezioni di quelle previste per le spese sanitarie e per i mutui sulla prima casa.
Addio ai bonus edilizi?
La maggioranza potrebbe decidere di sacrificare nuovamente i bonus edilizi. Innanzitutto potrebbe essere ulteriormente ridotto lo sconto previsto dal Superbonus, come già fatto con la scorsa legge di Bilancio. Inoltre non è da escludere un intervento che vada a ridurre la percentuale detraibile per altri lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico.
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