Bonus di 1.491 euro (e oltre) per chi vive in affitto

Patrizia Del Pidio

11 Maggio 2024 - 11:46

Per chi vive in una casa in affitto sono previsti bonus che arrivano fino a 1.491 euro. Vediamo chi può averli e come vanno richiesti.

Bonus di 1.491 euro (e oltre) per chi vive in affitto

Bonus per chi vive in affitto, la normativa prevede incentivi fino a 1.491 euro per chi abita in una casa in locazione. La casa, con il passare degli anni, è diventata un problema sempre più grande per chi deve lasciare la residenza del nucleo familiare di origine. Le giovani coppie faticano a prendere la decisione della convivenza perché non sempre è facile sostenere la spesa dell’acquisto di un immobile, ma è ancora più difficile sostenere il costo di un affitto che nella maggior parte dei casi è più oneroso del mutuo.

Proprio per questo la normativa fiscale prevede numerosi incentivi per chi deve sostenere il costo dell’affitto. A quanto ammontano singolarmente e chi può richiederli?

Il bonus viene concesso sia alla generalità dei cittadini che a quelli che si trovano in casistiche particolari, come ad esempio dover vivere lontano da casa per studio o lavoro. In questo articolo affronteremo proprio queste agevolazioni che, in sede di 730/2024, potrebbero portare uno sconto di imposta che vale fino a 1.491 euro.

Bonus per chi vive in affitto per lavoratori

Ci sono categorie di lavoratori dipendenti che sono costretti a spostare la propria residenza per motivi di lavoro. A determinate condizioni a questi soggetti, spetta una detrazione forfettaria di importo abbastanza elevato che dipende dal numero di giorni per i quali l’immobile in affitto è stato adibito ad abitazione principale.

Nello specifico, il lavoratore che sposta la propria residenza nel comune in cui lavora o in uno vicino, spetta una detrazione pari a:

  • 991,60 euro se ha un reddito complessivo che non supera i 15.493,71 euro;
  • 495,80 euro se ha un reddito complessivo compreso tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro.

Non basta spostare la residenza per avere diritto a questa tipologia di detrazione sull’affitto visto che il contribuente deve anche:

  • essere titolare di contratto di lavoro dipendente;
  • essere titolare di un contratto di locazione per un immobile ubicato nel Comune di lavoro;
  • avere spostato la propria residenza nel Comune di lavoro (o in uno limitrofo) nei 3 anni che precedono la richiesta della detrazione. In questo caso il comune di lavoro deve distare almeno 100 km dal Comune in cui il lavoratore aveva la residenza in precedenza ed essere situato in una Regione diversa rispetto a quello in cui aveva la residenza.

La detrazione in questione può essere sfruttata solo per i primi tre anni a partire da quello in cui la residenza è stata trasferita.

Bonus per studenti che vivono fuori casa

Un’altra importante detrazione è prevista per gli studenti universitari che studiano fuori sede: la detrazione spetta su una spesa massima di 2.633 sui canoni di locazione. Il rimborso massimo ottenibile, quindi, è pari a 500,27 euro.

Per avere diritto alla detrazione, in ogni caso, è necessario che lo studente sia iscritto a un corso universitario in un Ateneo situato in un comune di diverso da quello di residenza e che sia distante da quest’ultimo almeno 100 chilometri.

Se a sostenere la spesa dei canoni di affitto è un soggetto a cui lo studente è a carico, la detrazione spetta a questi ultimi soggetti. La detrazione non spetta per la frequenza di master, dottorati di ricerca o corsi di specializzazione.

Detrazione affitto a canone concordato

Come abbiamo accennato la detrazione dell’affitto spetta anche alla generalità dei cittadini a patto che abbiano un contratto di locazione a canone concordato o transitorio.
La detrazione fiscale riconosciuta è pari a:

  • 495,80 euro, se il reddito complessivo non supera i 15,493,71 euro;
  • 247,90 euro per redditi complessivi che si collocano tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro.

La detrazione in questione può essere richiesta tutti gli anni che si trascorrono in una casa in affitto.

Bonus fino a 1.491 euro per chi vive in affitto

Di fatto, quindi, se un lavoratore che ha spostato la propria residenza per motivi di lavoro in un’altra Regione sostiene anche le spese di affitto per il proprio figlio che studia in un Ateneo che si trovo ad almeno 100 chilometri dal Comune di residenza, il contribuente ha diritto a sommare le due detrazioni portando il beneficio a 1.491 euro da portare il detrazione dalle tasse nella dichiarazione dei redditi.

Ricordiamo, però, che la detrazione massima di 991,60 euro per il lavoratore spetta solo per redditi compresi fino a una determinata cifra che supera di poco i 15.000 euro. Sommando a questa detrazione anche quella per l’affitto del figlio, studente fuori sede, il rischio che si potrebbe correre è quello di non avere la giusta capienza fiscale per fruire dell’intero beneficio. In questo caso il consiglio è quello di valutare se far sfruttare la detrazione per l’affitto dello studente fuori sede all’altro genitore, in caso che quest’ultimo abbia la giusta capienza fiscale.

Nel caso remoto che il lavoratore che ha spostato la propria residenza e che ha anche un figlio studente che vive fuori sede, versa anche l’affitto per l’immobile in cui dimora il resto del suo nucleo familiare ai 1.491 euro si aggiungerebbe anche la detrazione prevista per chi vive in affitto a canone concordato, di importo variabile tra 498 e 247 euro.

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