Si può fruire delle detrazioni fiscali per il bonus Ristrutturazione e altri bonus edilizi anche se si è incapienti fiscali? L’Agenzia delle entrate spiega come fare.
Con il venire meno della possibilità di accedere alla cessione del credito o allo sconto in fattura, tranne poche limitate ipotesi, per molti nasce il problemna di come ristrutturare casa e ottenere comunque le agevolazioni fiscali sebbene incapienti fiscali.
Ecco i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate per i contribuenti che non hanno sufficiente capienza fiscale.
Incapienti fiscali, chi sono?
Sono incapienti fiscali i soggetti che non avendo reddito, o avendo un reddito particolarmente basso, non sono tenuti a pagare l’Irpef oppure pagano somme irrisorie inidonee a coprire il bonus ristrutturazione o altre agevolazioni fiscali legate ai lavori edili.
Ricordiamo che ad oggi è possibile usufruire delle detrazioni fiscali per diverse tipologie di interventi, ad esempio Superbonus, bonus Ristrutturazioni, Ecobonus, bonus Sisma, bonus Barriere architettoniche e la soluzione qui proposta, che arriva dalla circolare 28 del 2022 dell’Agenzia delle Entrate, consente di evitare eccessive perdite in caso di incapienza fiscale.
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Come possono avvalersi delle detrazioni fiscali per bonus edilizi gli incapienti fiscali?
Sottolinea l’Agenzia che un soggetto fiscalmente incapiente in un determinato anno di imposta, molto probabilmente non resta tale per sempre e di conseguenza è possibile comunque avvalersi delle detrazioni fiscali.
In particolare, se il soggetto X ha realizzato lavori di ristrutturazione di un immobile nel 2021 e vuole ottenere il bonus Ristrutturazioni (50% della spesa, su una spesa massima di 96.000 euro) può ottenere le detrazioni Irpef in 10 rate di importo uguale da dilazionare per 10 anni.
La prima rata dovrebbe andare in pagamento/rimborso fiscale con la dichiarazione del 2022 riferita ai redditi del 2021. Se nel 2021 si era incapienti fiscalmente, si perde la prima rata. L’anno successivo, cioè nel 2023, si presenta la dichiarazione dei redditi per il 2022, in questo caso se vi è capienza fiscale è possibile ottenere le detrazioni per la ristrutturazione eseguita nel 2021. Attenzione: nel prospetto deve essere indicata la rata 2 non la rata 1, la rata 1 infatti è persa.
Se l’importo Irpef dovuto nel 2023 per l’anno 2022 è inferiore rispetto all’ammontare della rata a cui si avrebbe diritto, la parte eccedente non può essere recuperata, mentre se l’Irpef dovuta è maggiore rispetto alla rata da riscuotere, tale maggiore importo non può essere sfruttato se non per altre detrazioni (ad esempio detrazioni spese sanitarie). Si prosegue nello stesso modo di anno in anno fino a coprire il piano rateale del bonus ristrutturazioni.
Incapienti fiscali, le detrazioni possono essere fruite da altri soggetti
Ricordiamo che le detrazioni fiscali possono essere fruite anche da altri soggetti, in particolare coniuge, convivente, parenti entro il terzo grado, affini entro il secondo grado. Ad esempio se l’immobile di proprietà di Giacomo viene ristrutturato, ma Giacomo è incapiente, le detrazioni possono essere fruite anche dai soggetti prima visti, inoltre può fruire delle detrazioni anche il comodatario, a condizione che il contratto di comodato sia stato registrato prima dell’inizio dei lavori.
Tali soggetti (tranne il comodatario) devono però essere conviventi con colui che ha effettuato i lavori di ristrutturazione, inoltre dai bonifici deve risultare che hanno effettivamente sostenuto i costi dei lavori.
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