Se aumenta il prezzo del gas arriva in automatico il bonus riscaldamento. Dal 1 ottobre 2023 ci sarà una nuova tutela contro l’incremento delle bollette; ecco come funzionerà e chi ne beneficerà.
L’articolo 3 del Decreto energia - n. 34 del 30 marzo 2023 - ha istituito un nuovo bonus che dovrebbe partire dal 1 ottobre: si tratta di quello che è stato descritto come bonus riscaldamento e gas, una misura di supporto per le famiglie laddove anche questo inverno dovesse essere caratterizzato da un incremento dei prezzi del gas.
Per questo contributo in quota fissa in caso di prezzi del gas elevati è stato stanziato 1 miliardo di euro ma a oggi non sono ancora chiari i dettagli su come funzionerà e sui criteri di assegnazione poiché manca ancora il decreto del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica con cui dovranno essere definiti.
Secondo indiscrezioni, però, il bonus riscaldamento figurerà nel nuovo Decreto energia che arriverà lunedì 25 settembre sul tavolo del Consiglio dei ministri, con il quale dovrebbero essere prorogata la scadenza per la fine del mercato tutelato, così come i bonus bollette. Con lo stesso verrà poi introdotto un bonus benzina.
Ma appunto potrebbe esserci anche la definizione dei criteri di accesso per il bonus bollette, per il quale possiamo comunque darvi un’anticipazione di come funzionerà.
Cos’è il bonus riscaldamento e gas
A decorrere dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2023 ai clienti domestici residenti - a eccezione di quelli titolari di bonus sociale - è riconosciuto un contributo erogato in quota fissa, e differenziato in base alle zone climatiche, in compensazione di un eventuale aumento dei prezzi del gas rilevato sulle mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2023.
Il bonus riscaldamento e gas, quindi, non sarà automatico ma scatterà solamente in caso di un incremento dei prezzi dell’energia: nel dettaglio, verrà riconosciuto laddove la media dei prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato all’ingrosso superi la soglia di 45 euro/MWh. Va detto che al momento siamo piuttosto lontani da questa cifra: ad agosto, infatti, il prezzo medio del gas è stato pari a 0,355 €/Smc, che convertito in MWh ci dà un valore di 33,20 euro. Tuttavia, com’è fisiologico che sia, più si va incontro al freddo e maggiore è il rischio di un incremento dei prezzi, ecco perché è proprio adesso che questa misura potrebbe essere di fondamentale importanza.
Come funzionerà
Le informazioni sul bonus riscaldamento e gas si concludono qui: nell’articolo 3 del n. 34 del 2023, infatti, mancano le istruzioni su requisiti e importi. Solo dopo la pubblicazione del decreto del ministero dell’Ambiente e della sicurezza, di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze, con il quale verranno definiti i criteri per l’assegnazione del contributo, Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) potrà infatti definire le modalità applicative nonché la misura del contributo.
Sappiamo però che il bonus dovrebbe consistere in una compensazione tra la soglia suddetta e l’aumento del prezzo rilevato e dovrebbe essere riconosciuto in automatico, così come il bonus sociale, nella bolletta successiva a quella in cui è stato rilevato l’aumento del prezzo.
Importo e requisiti
Anche per importo e requisiti bisognerà attendere, ma la sensazione è che molto dipenderà anche dalla decisione che il governo prenderà sui bonus bollette.
Ricordiamo, infatti, che il bonus gas e riscaldamento non spetta a coloro che già godono dei bonus in bolletta, riconosciuti in automatico con Isee non superiore a 15 mila euro, 30 mila nel caso di famiglie numerose con almeno 4 figli a carico.
Il bonus bollette termina il 30 settembre e non è chiaro se il governo lo prorogherà o meno. In caso di conferma è molto probabile che il bonus gas e riscaldamento - che ricordiamo non andrà a coloro che già percepiscono dei suddetti aiuti - non prevederà alcun requisito reddituale. In caso contrario, ossia laddove il bonus gas e riscaldamento dovesse essere introdotto in sostituzione del bonus sociale, allora ne potrebbe ereditare anche il limite Isee, pari appunto a 15 mila euro.
Una cosa è certa: a godere del maggior contributo saranno le famiglie che vivono nelle zone più fredde, in base alle zone climatiche definite dall’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993 n. 412. Qui i vari Comuni vengono assegnati in base al numero di “gradi giorno”, intesi come la somma - estesa a tutti i giorni dell’anno - della differenza positiva che c’è tra la temperatura dell’ambiente interno e la temperatura media esterna giornaliera.
Vengono così definite 6 zone climatiche, come indicato nella seguente tabella:
Zona climatica | Gradi giorno |
---|---|
A | < 600 |
B | 600 - 900 |
C | 901 - 1.400 |
D | 1.401 - 2.100 |
E | 2.101 - 3.000 |
F | > 3.000 |
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