Bonus Inps da 280 euro, come difendersi dalla nuova truffa

Ilena D’Errico

22 Dicembre 2024 - 17:05

Il presunto bonus Inps da 280 euro, ecco la nuova truffa che rischia di svuotarti il conto. Cosa c’è da sapere.

Bonus Inps da 280 euro, come difendersi dalla nuova truffa

Nell’ultimo mese i tentativi di phishing si sono moltiplicati a dismisura, coinvolgendo spesso soggetti autorevoli e affidabili come l’Agenzia delle entrate e l’Inps. Questa tendenza è stata evidenziata in vari Paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia non fa certo eccezione. Proprio di recente il ministro delle Finanze del Lussemburgo ha avvisato i cittadini di un tentativo di frode riguardante l’Administration des contributions directes, ovvero l’ufficio delle finanze del Granducato.

Emulare le comunicazioni di questi organismi è un metodo molto efficace per i truffatori, che riescono a far leva sui timori e le necessità dei contribuenti sfruttando l’affidabilità degli enti pubblici. Il messaggio di un presunto debito con l’Ader, di una grossa multa o di un bonus in arrivo dall’Inps possono suscitare abbastanza confusione da far cadere in trappola i cittadini.

Fortunatamente, l’informazione sulle truffe online permette a tutti di avere gli strumenti per difendersi. Molti italiani che hanno ricevuto la falsa comunicazione dall’Inps in questi giorni, infatti, non hanno esitato a segnalare il tentativo di truffa subito per mettere in guardia gli altri. Bisogna sempre stare molto attenti e adottare alcune precauzioni per proteggere i propri soldi, nonché i dati personali.

La truffa del bonus Inps da 280 euro

Negli ultimi giorni il tentativo di phishing più usato pare essere quello del finto messaggio dell’Inps. Un sms in cui sembra che l’Istituto previdenziale comunichi al cittadino il diritto a riscuotere un bonus da 280 euro. La notizia favorevole e il moderato importo del presunto beneficio sono forti elementi ingannevoli, che è bene imparare a riconoscere fin da subito.

Il rischio di perdere tutti i propri soldi è molto elevato, perché diventa a mano a mano più difficile scovare l’inganno. Dal link contenuto nel messaggio, infatti, si apre una pagina web che imita perfettamente quella ufficiale. Al cittadino viene quindi richiesto di inserire i propri dati personali, compresi quelli relativi a informazioni bancarie, conti correnti, carte con Iban e documenti di identità. Il motivo pare in un primo momento giustificato, motivato dall’accredito del bonus, ma si tratta in realtà della rete dei truffatori. Questi ultimi raccolgono così numerosi dati privati, riuscendo ad accedere ai conti dei malcapitati per prelevare denaro o effettuare pagamenti. Senza contare che i dati raccolti possono servire a mettere in campo diversi illeciti, a danno del cittadino che li ha ingenuamente ceduti.

Come difendersi dalle truffe online

I metodi per difendersi dalle truffe online si concentrano soprattutto sulla prevenzione. Non bisogna mai aprire link provenienti da fonti sconosciute né inserire i propri dati personali senza un controllo adeguato della pagina web. Prima di tutto bisogna quindi verificare il mittente della comunicazione, come un sms o un’email, senza scorrere il testo con frenesia. Nella maggior parte dei casi un’attenta lettura è sufficiente per scoprire incongruenze, dagli errori grammaticali e di punteggiatura alle differenze nel nome istituzionale, seguito ad esempio da numeri o simboli non previsti.

Per quanto riguarda il caso specifico dell’Inps, quest’ultimo ha ricordato a tutti i cittadini che non invia questo genere di comunicazioni per sms o e-mail. Di conseguenza, qualsiasi bonus o beneficio di cui si ha notizia in questo modo è verosimilmente un tentativo di truffa. In ogni caso l’Istituto di credito non include nelle proprie comunicazioni ufficiali link cliccabili, né richiede l’inserimento di informazioni personali nella risposta. Aggiornare lo smartphone è inoltre una misura di sicurezza

In caso di dubbio, la cosa migliore da fare è mettersi in contatto con l’ente attraverso i canali ufficiali, chiedendo spiegazioni sulla presunta comunicazione ricevuta. Appurato che non si tratta di un messaggio dell’Inps è quindi opportuno effettuare una segnalazione alla Polizia postale affinché proceda con i controlli. I servizi telematici dell’Istituto possono ovviamente essere utilizzati, ma accertandosi di usare i canali ufficiali.

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