Oltre 3.000 emendamenti, di cui 600 della maggioranza. Cosa vogliono introdurre? Tra bonus lavastoviglie, assunzioni e pensioni minime, ecco le proposte per la legge di Bilancio 2023.
I tempi sono stretti per il passaggio in Parlamento della prima manovra del governo Meloni, ma non mancano gli emendamenti. Con appena 700 milioni da distribuire, la lista delle richieste deve inevitabilmente ristringersi. Ci sono una serie di micro misure richieste dai partiti e dalla maggioranza che potrebbero finire nella legge di Bilancio 2023. Tra queste il bonus per l’acquisto di una lavastoviglie o un frigorifero a basso consumo, una mini moratoria processuale per i procedimenti relativi agli omessi pagamenti dell’Iva e un cosiddetto “bonus nonni”.
È di 700 milioni il tesoretto per le modifiche, una percentuale è concessa ai partiti, mentre circa 300 milioni saranno destinati alle modifiche dei capitoli principali, per esempio Opzione donna per l’uscita anticipata delle lavoratrici a 60 anni.
È lunga la lista degli emendamenti presentati dalla maggioranza di destra in Commissione bilancio la camera, tra decontribuzione per l’assunzione dei giovani under 36 e pensioni minime di 600 euro. Non mancano però neanche somme dedicate al settore musica, alle celebrazioni del pittore “Il Perugino” e alla nutrizione bilanciata attraverso proteine vegetali.
Nella giornata di domani, venerdì 9 dicembre 2022, lo scoglio impegnativo sarà quello di ridurre le micro norme (in totale sono 3.104, di cui 617 della maggioranza e 957 a firma Pd) a un numero esaminabile nei tempi. Ecco quali sono gli emendamenti che potrebbero aggiungersi alla manovra di bilancio.
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Degli oltre 3.000 emendamenti presentati in Commissione bilancio alla Camera, 617 sono stati depositati da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. In questi si richiede una serie di spese pensate per le tematiche più corpose della legge di Bilancio come le pensioni, i bonus e le agevolazioni per le assunzioni.
Per esempio il capogruppo di Forza Italia Alessandro Cattaneo ha firmato un emendamento per portare a 600 euro le pensioni minime e un altro emendamento dello stesso partito chiede una decontribuzione per l’assunzione dei giovani under 36.
Fa molto discutere invece il Superbonus. Lega e Fratelli d’Italia sono a lavoro per sbloccare i crediti. Viene chiesto di cancellare la possibilità di spalmare in 10 rate annuali i crediti non utilizzati, per sostituirla con la proposta di riportare nelle annualità successive la parte della quota annuale che non si è riuscita a sfruttare per mancanza di capienza fiscale, come scrive La Repubblica.
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Sono molti gli emendamenti presentati, oltre 3.000 e questi vanno scremati per poter discutere quelli davvero accessibili nel minor tempo possibile. Domani infatti scatterà la “tagliola dell’ammissibilità”, mentre per ora si fanno i conti con tutti e 3.000 emendamenti depositati. Dentro ci sono anche emendamenti corposi, ma non mancano tutti quei mini interventi da pochi milioni come un fondo da destinare ai nonni (bonus nonni) per la cura dei nipoti (Lega) che costerebbe circa 20 milioni di euro, o il bonus per l’acquisto dei mobili (Lega) dal valore di 28 milioni di euro.
Tra i micro emendamenti anche un appunto alla cultura e in particolare alla cultura musicale. Oltre al rifinanziamento della celebrazione per il pittore Pietro Vannucci, detto Il Perugino, nell’emendamento per la musica sono stati citati i Måneskin. Viene richiesto l’aumento delle risorse in favore del settore della musica. Per raccontare il successo della misura sono stati inseriti dentro Måneskin, Zucchero e Vasco Rossi. In ultimo c’è anche una proposta di sostegno la nutrizione bilancia attraverso le “proteine vegetali”.
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