David Lazzari, presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi, lancia l’allarme a Money.it: i fondi a disposizione per il bonus psicologo non bastano. Intanto sta per arrivare la graduatoria Inps.
Il bonus psicologo è ancora a rischio. Dopo quasi un anno dal suo primo annuncio i circa 400mila cittadini che ne hanno fatto richiesta non hanno ancora ricevuto il voucher. L’Inps sta per pubblicare la graduatoria con i nomi di chi ne avrà diritto. Ma i soldi a disposizione, circa 25 milioni di euro, non bastano per tutti. Diverse persone che hanno inviato la domanda e che avrebbero i requisiti per vederla accettata, rischiano quindi di venire escluse.
A denunciarlo a Money.it è il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, David Lazzari. La sua richiesta al governo Meloni, quindi, è di intervenire in modo “urgente”, per inserire in legge di Bilancio un ulteriore finanziamento della misura, assieme ad altri interventi che, vista la “crisi economica, arrivata dopo il periodo nero del Covid”, sono ritenuti dall’Ordine inderogabili, a partire dall’istituzione dello psicologo di base e dello psicologo scolastico.
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Bonus psicologo, requisiti e limiti
Nei mesi scorsi lo stesso Ordine ha fornito all’Inps un elenco dei professionisti che hanno deciso di aderire all’iniziativa, con molti che hanno rinunciato viste le lungaggini burocratiche. All’interno di questa lista i cittadini scelgono con chi usufruire del voucher.
Gli importi del bonus dipendono dalla fascia Isee in cui si trova la persona. Si ricevono: 600 euro con Isee fino a 15mila euro; 400 euro con Isee tra 15mila e 30mila euro; 200 euro con Isee tra 30 e 50mila euro. Lo sconto si applica direttamente in fattura, fino a un massimo di 50 euro a seduta psicologica.
Una volta che l’Inps dà comunicazione al cittadino di aver accolto la domanda, questo può usare il contributo entro 180 giorni, altrimenti le risorse vengono riassegnate, trovando nuovi beneficiari. Il cittadino deve dire al professionista presso cui è in cura il codice univoco ricevuto e poi sarà direttamente l’Inps a pagare lo psicologo.
Quando arriva il bonus psicologo?
Il termine per la richiesta del contributo è scaduto lo scorso 24 ottobre e ora, il 7 dicembre, l’Inps pubblicherà la graduatoria dei cittadini che hanno diritto al bonus. Le graduatorie possono essere consultate: sul sito dell’Inps nella sezione “Circolari“, tramite sms e/o mail ai richiedenti; nella sezione “Ricevute e provvedimenti” del sito MyInps.
Quante persone riceveranno il bonus psicologo?
Le domande sono state circa 400mila e, come detto, i fondi a disposizione sono 25 milioni di euro. Non si conosce la cifra media richiesta dai cittadini, né il numero di chi ne ha fatto domanda senza avere tutti i requisiti, ma numeri alla mano è evidente che almeno la metà della platea di chi ha inoltrato la richiesta, con questi soldi a disposizione, verrà esclusa.
Secondo le stime più negative potrebbero addirittura essere accolte solo 42mila richieste, circa il 10%. Insomma: con questi soldi a disposizione il bonus verrà assegnato a chi lo ha chiesto prima, ma non a tutti coloro che ne avrebbero diritto.
Lazzari: «Servono soldi in manovra»
“Sicuramente - dice Lazzari - è passato molto tempo da quando è arrivato, a maggio, il decreto che istituiva il bonus, per mettere a punto tutta la normativa. Io credo che una volta pronte le liste dei cittadini l’erogazione dovrebbe essere più o meno immediata, con pagamento al professionista in pochissimo tempo. Come dire: meglio tardi che mai”.
Il presidente, quindi, aggiunge che si batterà in prima persona per chiedere al governo Meloni “di inserire in legge di Bilancio un ulteriore finanziamento della misura. Se poi i soldi a disposizione saranno significativi si potranno riaprire le domande, altrimenti non ha senso: dobbiamo coprire chi ne ha diritto e ha già fatto domanda senza lasciare vuoti”.
In questo senso Lazzari “auspica che le forze politiche vogliano dare un segnale in Parlamento, integrando la manovra”. Al momento c’è un’interlocuzione in atto con la viceministra al lavoro Teresa Bellucci, psicologa ed esponente di Fratelli d’Italia che si spese in prima persona per il bonus. “Ma parleremo - aggiunge - anche con i gruppi parlamentari, sperando che si crei una trasversalità su questi temi, come è accaduto nella scorsa legislatura”.
In arrivo lo psicologo scolastico e di base?
Secondo il presidente dell’Ordine “il bonus è stata una prima risposta ai cittadini, che hanno voluto fortemente questa misura”. Tuttavia, ora, la situazione si fa più difficile. “Questo è un momento delicato - dice- dopo il Covid viviamo una nuova crisi economica, tra inflazione e caro energia, che produce notevole stress nei cittadini”. E visto che oggi il principale fattore di rischio per la salute è “proprio lo stress”, si rischia di “alimentare fortemente le patologie fisiche”.
Insomma, “quello che bisogna capire è che è molto più conveniente economicamente spendere oggi per prevenire piuttosto che pagare poi i costi futuri di questi disagi sulla sanità pubblica”.
Motivo per cui Lazzari chiede di andare oltre il bonus e “approvare i provvedimenti che già nella scorsa legislatura erano in discussione: lo psicologo scolastico e lo psicologo di base. Cioè avere un professionista negli istituti scolastici e uno che affianca i medici di base, compresi i pediatri. La funzione non deve essere solo clinica: dobbiamo puntare a intercettare in via precoce il disagio psicologico, facendo prevenzione”.
La richiesta degli psicologi al governo
I fondi a disposizione dello Stato, però, sono pochi e, viste le difficoltà incontrate dal governo per far quadrare i conti, sarà difficile vedere nuovi interventi in legge di Bilancio. Il presidente dell’Ordine, però, non perde la fiducia.
“Secondo me - conclude - nella politica è maturata una maggiore sensibilità sui temi psicologici. Non so se è sufficiente, ma di sicuro l’attenzione ora è maggiore. Adesso, soprattutto dopo il Covid, c’è un’esplicitazione pubblica dei bisogni psicologici: i ragazzi hanno addirittura occupato le scuole con striscioni in cui chiedevano lo psicologo. La consapevolezza sociale alla fine porta alla consapevolezza politica”.
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