Stamane l’allarme della cabina di regia: boom di ricoveri in tre Regioni. Come cambia la zona gialla da lunedì 6 dicembre. Entriamo nel dettaglio.
Boom di ricoveri in tre Regioni. Stamane, l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha pubblicato il report con i dati principali del monitoraggio della cabina di regia nel periodo 10-23 novembre. A preoccupare l’exploit di ricoveri nei reparti ordinari di tre zone d’Italia. Non è tutto. Diverse Regioni hanno superato la soglia di allerta per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva. Come cambia dunque la zona gialla? Entriamo nel dettaglio.
Boom di ricoveri in tre Regioni
A destare preoccupazione è la Valle d’Aosta, con il 28,3% è la regione con la più alta percentuale di posti letto in area medica occupati da pazienti Covid. La soglia d’allerta per entrare in zona gialla è stata ampiamente superata (15%) e si avvicina la soglia della zona arancione (30%). A compensare però il tasso di ricoveri in terapia intensiva che si attesta al 3%. La soglia per il passaggio in zona gialla è il 10%.
Altre due regioni registrano un’alta percentuale di ricoveri in area medica. Il Friuli Venezia Giulia (in zona gialla da lunedì 29 novembre) è al 23% e la provincia autonoma di Bolzano al 19,8%.
Per quanto riguarda i ricoveri in reparti ordinari, nessun’altra regione supera la soglia del 15%. Tra i valori più elevati, troviamo la Calabria (14,1%), la Lombardia (13,4&) e il Lazio (10,8%).
Nelle terapie intensive sopra la soglia di occupazione del 10% ci sono: Bolzano (17,5%), Friuli Venezia Giulia (14,9%), Marche (12%), Veneto (10,5).
leggi anche
Italia quasi tutta in zona rossa e tre regioni in rosso scuro. Peggiora la situazione. La mappa Ue
Iss, sale l’incidenza nazionale
Come riporta l’Istituto superiore di sanità (Iss), scende l’indice di trasmissibilità basato sui ricoveri e si abbassa di poco l’Rt nazionale. «Nel periodo 10-23 novembre l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,20 (intervallo 1,12-1,28), al di sopra della soglia epidemica (ma in lieve discesa rispetto all’1,23 del monitoraggio precedente). In diminuzione, ma ancora sopra la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,09 al 23 novembre contro Rt 1,15 al 16 novembre)».
Diverso il discorso per l’incidenza settimanale a livello nazionale che continua a salire: 155 per 100mila abitanti (26 novembre-2 dicembre) contro 125 per 100mila abitanti (19-25 novembre).
Salgono ricoveri in reparti ordinari e in terapia intensiva
Come riporta l’Iss, questa settimana aumentano a livello nazionale i ricoveri di positivi al Covid in ospedale e in rianimazione: «Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 7,3% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 2 dicembre) contro il 6,2% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 25 novembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 9,1% (rilevazione giornaliera del ministero al 2 dicembre) contro l’8,1% (rilevazione giornaliera del ministero al 25 novembre)» Sono inoltre in forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (30.966 contro 23.971 della settimana precedente".
I livelli di rischio delle Regioni
Dal report dell’Iss emerge che una Regione risulta classificata a rischio basso, 20 Regioni e province autonome risultano classificate a rischio moderato. «Tra queste - si legge nella nota - due Regioni sono ad alta probabilità di progressione a rischio. Sono 13 le Regioni e province autonome che riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza».
Come cambia la zona gialla
Da lunedì 6 dicembre saranno due le regioni italiane in zona gialla: la provincia autonoma di Bolzano e Friuli Venezia Giulia. Rispettivamente con un’incidenza ogni 100 mila abitanti di 645,7 e 336,3. Le più alte in Italia, rispetto a una media nazionale di 155.
Osservate speciali anche Veneto con 317,1 e Valle d’Aosta con 309,1.
Non è tutto. Sono almeno 5 le Regioni che rischiano di finire in zona gialla entro Natale, se non ci sarà un’inversione della curva epidemiologica: Veneto, Calabria, Liguria, Marche e Lazio. In bilico anche la Lombardia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA