Boris Johnson ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di primo ministro: nel Regno Unito però non ci sarà un ritorno alle urne.
Boris Johnson ha annunciato le sue dimissioni, con il passo indietro che come annunciato è arrivato già nella giornata di oggi. Nonostante lo strenuo tentativo di resistere alle pressioni provenienti da ogni fronte, il primo ministro alla fine ha gettato la spugna.
Negli ultimi giorni circa quaranta membri del governo tra ministri, viceministri e sottosegretari, si sono dimessi dopo il caso-Pincher, l’ex deputy chief whip che dopo essersi ubriacato in un gentlemen club di Londra, ha poi molestato due uomini incluso un altro deputato.
Boris Johnson è stato tirato direttamente in ballo in quanto sarebbe stato a conoscenza di una precedente segnalazione di comportamento inappropriato da parte di Chris Picnher, senza però prendere provvedimenti a riguardo.
Troppo per i Conservatori, che dopo aver ingoiato il boccone amaro dello scandalo Partygate adesso si sono rivoltati contro il proprio primo ministro: anche gli esponenti più vicini a Johnson alla fine si sono uniti al coro delle dimissioni.
Ma cosa succederà nel Regno Unito ora che Boris Johnson ha annunciato le proprie dimissioni? Un nuovo primo ministro entrerà in carica in autunno, senza che prima ci sia la necessità di un nuovo passaggio elettorale.
Il dopo Boris Johnson
Ora che sono ufficiali le dimissioni di Boris Johnson, anche dopo l’addio dell’ex sindaco di Londra saranno sempre i Conservatori a guidare il Paese, ma a cambiare sarà l’inquilino di Downing Street e la sua squadra di governo.
Boris Johnson comunque dovrebbe rimanere formalmente in carica per alcuni mesi, in attesa che all’interno dei Tory si concluda il complesso processo della scelta del futuro primo ministro del Regno Unito.
Ogni deputato conservatore potrà presentare una propria candidatura se sostenuta da almeno otto colleghi. Ci sarà poi una serie di votazioni interne per arrivare ai due nomi che prenderanno parte al ballottaggio finale, dove a votare saranno gli iscritti del partito.
Del resto anche Boris Johnson la prima volta è arrivato alla guida del governo in un modo simile, superando nel luglio del 2019 la concorrenza interna a seguito delle dimissioni di Theresa May.
Nel Regno Unito così già si parla del possibile successore di Boris Johnson a Downing Street: i nomi più caldi sarebbero quelli del ministro degli Esteri Liz Truss e dell’ex ministro della Salute Jeremy Hunt.
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