Nel 2025 lo stipendio aumenta di 1.000 euro? Non proprio, ecco una tabella che fa chiarezza sulle nuove regole introdotte dalla legge di Bilancio.
Si parla tanto degli aumenti di stipendio che scattano dall’1 gennaio 2025 per effetto delle novità fiscali presenti nel testo della legge di Bilancio.
Passando dall’attuale sgravio contributivo a un taglio dell’Irpef - che per alcuni lavoratori viene riconosciuto attraverso un vero e proprio aumento dello stipendio netto, mentre per altri su un incremento della detrazione per reddito da lavoro dipendente - l’aumento massimo possibile è di 1.000 euro l’anno.
Ma attenzione, perché questo non significa che dal prossimo anno c’è chi guadagnerà 1.000 euro in più rispetto al 2024, poiché bisogna comunque considerare che nel frattempo viene meno lo sgravio contributivo.
Per calcolare di quanto aumenta effettivamente lo stipendio bisogna quindi togliere dal risparmio generato dalle nuove misure quanto invece si perde con l’addio allo sgravio (come potete approfondire qui). Vi anticipiamo che da questa operazione non risulta alcun lavoratore che il prossimo anno gode di un aumento di 1.000 euro, anzi paradossalmente c’è persino chi guadagnerà di meno.
Facendo qualche rapido calcolo ne risulta che la misura massima dell’aumento effettivo sarà invece pari a poco meno di 625 l’anno, circa 52 euro netti al mese. Ma solo per chi guadagna quel poco in più che in questi ultimi anni gli ha impedito di beneficiare dello sgravio contributivo e pertanto trarrà molto vantaggio dalle nuove regole.
Busta paga, nessuno prende 1.000 euro in più
Oggi lo sgravio contributivo che abbatte la quota di contributi dovuta dal lavoratore si applica su tutte le buste paga il cui importo non supera i 2.692 euro lordi, comprendendo quindi - salvo casi particolari - coloro che hanno un reddito entro i 35.000 euro l’anno, con un risparmio netto di massimo 98 euro (circa) al mese.
Per questi il passaggio al nuovo taglio del cuneo fiscale non sarà indolore visto che generalmente le nuove regole non sono sufficienti a compensare quanto si perde con l’addio allo sgravio contributivo.
Nel dettaglio, dal 2025 il governo riconosce un aumento di stipendio fino a un massimo di 960 euro (80 euro al mese) per i redditi fino a 20.000 euro, che sale a 1.000 euro, sotto forma di detrazione per redditi da lavoro, (circa 83 euro al mese) per i redditi fino a 32.000 euro.
Sopra questa soglia la detrazione spetta ma in misura parziale, in quanto i 1.000 euro vengono ridotti utilizzando la seguente formula:
1.000 * [(40.000 - Reddito complessivo)]/8.000
Quindi, considerando che tutti coloro che hanno diritto all’aumento massimo di 1.000 euro hanno beneficiato nel 2024 dello sgravio contributivo, che va sottratto dal suddetto aumento, nessuno avrà diritto a un tale incremento. La differenza in busta paga sarà quindi minima nella maggior parte dei casi e in altri sarà pure negativa.
Diverso il caso delle lavoratrici mamme di almeno due figli che beneficiano dello sgravio a loro riconosciute, che invece continuano a godere dello sgravio totale in aggiunta ai vantaggi della nuova detassazione (come potete approfondire qui).
L’aumento massimo effettivo è di 625 euro, ecco per chi
Discorso differente per coloro che quest’anno sono stati esclusi dallo sgravio contributivo: ricordiamo infatti che bastava anche un euro in più in busta paga per perdere il diritto all’agevolazione. Ad esempio, con un lordo di 2.693 euro ne risultava paradossalmente un netto più basso rispetto a chi guadagnava qualche euro in meno.
A questi la nuova normativa va incontro includendoli nel nuovo taglio del cuneo fiscale, con una detrazione decrescente quanto più aumenta lo stipendio fino ad azzerarsi al raggiungimento della soglia di 40.000 euro.
E considerando che questi non hanno uno sgravio contributivo a cui dover rinunciare, per loro l’aumento spetta per intero, come si può notare dalla tabella seguente:
Importo lordo mensile in busta paga | Reddito annuo | Aumento annuo netto | Aumento mensile netto |
---|---|---|---|
2.693 | 35.009 | 623,875 | 51,990 |
2.700 | 35.100 | 612,500 | 51,042 |
2.750 | 35.750 | 531,250 | 44,271 |
2.800 | 36.400 | 450,000 | 37,500 |
2.850 | 37.050 | 368,750 | 30,729 |
2.900 | 37.700 | 287,500 | 23,958 |
2.950 | 38.350 | 206,250 | 17,188 |
3.000 | 39.000 | 125,000 | 10,417 |
3.050 | 39.650 | 43,750 | 3,646 |
3.075 | 39.975 | 3,125 | 0,260 |
Tanto più si è vicini al limite dei 35.000 euro, quindi, tanto più sarà rilevante l’aumento effettivo: c’è chi rispetto a dicembre 2024 godrà di un incremento appena inferiore a 625 euro l’anno, circa 52 euro al mese.
Più invece si avanza verso la soglia dei 40.000 e più l’aumento si riduce, tanto che per uno stipendio di 3.000 euro siamo intorno ai 10 euro in più al mese.
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