Busta paga, ecco quanto guadagneresti senza versare i contributi

Simone Micocci

1 Agosto 2024 - 13:18

E se i contributi dovuti sullo stipendio fossero a disposizione del lavoratore, il quale potrebbe valutare l’investimento più opportuno per garantirsi una rendita più alta della pensione?

Busta paga, ecco quanto guadagneresti senza versare i contributi

Ti sei mai chiesto quanto del tuo stipendio se ne va in contributi per la pensione? Si tratta di molti soldi e, come vedremo in questo articolo, non sempre quello che è a tutti gli effetti un investimento per il proprio futuro rende come si potrebbe sperare, a causa delle attuali regole per il calcolo della pensione che rischiano di essere molto penalizzanti.

Tant’è che lanciamo una provocazione: e se piuttosto che versare quei soldi all’Inps i lavoratori potessero decidere liberamente come investire quanto risparmiato di contributi? Probabilmente in alcuni casi potrebbe risultarne una rendita migliore rispetto a quella garantita da una pensione, ma questa ipotesi è irrealizzabile in quanto troppo rischiosa, dal momento che in pochi hanno un’educazione finanziaria adeguata per prendere la migliore decisione possibile.

Ma laddove fosse, quanti soldi ci sarebbero in più ogni mese? Scopriamolo, ricordando che dei contributi versati all’Inps solamente una parte viene indicata in busta paga, ossia quella a carico del lavoratore. L’altra - che tra l’altro è la più consistente - grava sulle casse dell’azienda.

Quanto si versa di contributi sull’importo guadagnato

Quante volte avete sentito dire che il costo che il datore di lavoro deve sostenere sulla vostra assunzione è molto alto? Probabilmente molte, ma d’altronde è così.

Sull’azienda, infatti, grava il costo dei contributi - oltre ai vari premi assicurativi - che incide molto sul costo della forza lavoro. Il nostro ordinamento stabilisce che dei contributi dovuti all’Inps a titolo previdenziale se ne deve far carico per circa un terzo il lavoratore (e viene calcolato direttamente sulla busta paga) e per poco più di due terzi l’azienda.

Quest’ultimo è un costo extra busta paga, non facendo quindi parte dell’imponibile lordo indicato mensilmente nel cedolino.

Nel dettaglio, oggi l’aliquota delle contribuzioni ai fini pensionistici - contrassegnata con la sigla IVS - è pari generalmente al 33%. Ciò significa che su quanto guadagnato il 33% se ne va a titolo di contribuzione, ma solo il 9,19% viene sottratto dalla busta paga (fermo restando che nel 2024 questa percentuale potrebbe essere più bassa per effetto dello sgravio contributivo).

Del 23,81%, invece, se ne fa carico il datore di lavoro e come anticipato si tratta di un importo extra busta. A tal proposito, è obbligatorio per l’azienda provvedere al pagamento dei contributi previdenziali (compresi quelli trattenuti in busta paga per conto del dipendente) e assistenziali entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui si svolge la prestazione da parte del lavoratore dipendente.

Quanto guadagneresti senza versare i contributi

Alla luce di ciò, semmai non dovessero esserci i contributi da versare un lavoratore guadagnerebbe il 33% in più della propria retribuzione lorda. Ecco una tabella con alcuni importi (lordi):

Stipendio Stipendio senza contributi Risparmio mensile Risparmio annuo
800 1.064 264 3.432
1.000 1.330 330 4.290
1.200 1.596 396 5.148
1.400 1.862 462 6.006
1.600 2.128 528 6.864
1.800 2.394 594 7.722
2.000 2.660 660 8.580
2.200 2.926 726 9.438
2.400 3.192 792 10.296
2.600 3.458 858 11.154
2.800 3.724 924 12.012
3.000 3.990 990 12.870
3.200 4.256 1.056 13.728
3.400 4.522 1.122 14.586
3.600 4.788 1.188 15.444
3.800 5.054 1.254 16.302
4.000 5.320 1.320 17.160
4.200 5.586 1.386 18.018
4.400 5.852 1.452 18.876
4.600 6.118 1.518 19.734
4.800 6.384 1.584 20.592
5.000 6.650 1.650 21.450
5.200 6.916 1.716 22.308
5.400 7.182 1.782 23.166
5.600 7.448 1.848 24.024
5.800 7.714 1.914 24.882
6.000 7.980 1.980 25.740

Con uno stipendio di 2.600 euro lordi, ad esempio, senza contributi ci sarebbero ogni anno circa 11.154 euro in più per il lavoratore. Pensiamo ad esempio a 30 anni di lavoro con uno stipendio in media vicino a questa cifra: ne risulterebbe a fine carriera un tesoretto di 334.620 euro a cui si aggiungono circa 75 mila euro di TFR.

In totale, quindi, un tesoretto di 400 mila euro: sarebbe più o meno conveniente rispetto a quanto spetta di pensione?

Quanto si prende di pensione grazie ai contributi versati?

A inizio articolo abbiamo lanciato una provocazione: ci siamo chiesti infatti se dare tutti i contributi in mano al lavoratore potesse essere più o meno conveniente rispetto a versarli all’Inps.

Per rispondere dobbiamo chiederci quanto effettivamente il tesoretto maturato frutta di pensione. Farlo è semplice: è sufficiente considerare tutti i contributi versati e moltiplicarli per il coefficiente di trasformazione, parametro che varia in base all’età del pensionamento.

Pensiamo ad esempio a un lavoratore che ci va a 67 anni, nel pieno rispetto dei requisiti richiesti dalla pensione di vecchiaia, dopo 30 anni di onorata carriera. Il coefficiente è pari (valore aggiornato al 2024) al 5,723%. Ciò significa che di pensione spetta:

Stipendio Contributi versati l’anno Contributi dopo 30 anni Pensione annua lorda* Pensione mensile lorda*
800 3.432 102.960 5.893,91 453,38
1.000 4.290 128.700 7.367,39 566,72
1.200 5.148 154.440 8.840,87 680,07
1.400 6.006 180.180 10.314,35 793,41
1.600 6.864 205.920 11.787,83 906,76
1.800 7.722 231.660 13.261,31 1.020,10
2.000 8.580 257.400 14.734,78 1.133,44
2.200 9.438 283.140 16.208,26 1.246,79
2.400 10.296 308.880 17.681,74 1.360,13
2.600 11.154 334.620 19.155,22 1.473,48
2.800 12.012 360.360 20.628,70 1.586,82
3.000 12.870 386.100 22.102,18 1.700,17
3.200 13.728 411.840 23.575,66 1.813,51
3.400 14.586 437.580 25.049,14 1.926,86
3.600 15.444 463.320 26.522,61 2.040,20
3.800 16.302 489.060 27.996,09 2.153,54
4.000 17.160 514.800 29.469,57 2.266,89
4.200 18.018 540.540 30.943,05 2.380,23
4.400 18.876 566.280 32.416,53 2.493,58
4.600 19.734 592.020 33.890,01 2.606,92
4.800 20.592 617.760 35.363,49 2.720,27
5.000 21.450 643.500 36.836,97 2.833,61
5.200 22.308 669.240 38.310,44 2.946,96
5.400 23.166 694.980 39.783,92 3.060,30
5.600 24.024 720.720 41.257,40 3.173,65
5.800 24.882 746.460 42.730,88 3.286,99
6.000 25.740 772.200 44.204,36 3.400,34

* Importo calcolato al netto della rivalutazione del montante contributivo.

Questa tabella ci dice quindi quanto spetta con i contributi versati mediamente con lo stipendio e quanto questi fruttano di pensione, utilizzando il solo calcolo contributivo.

Ad esempio ci dice che con uno stipendio medio di 2.600 euro si prende una pensione di circa 1.470 euro lordi al mese, 19.155 euro l’anno. Di fatto, per arrivare a quanto effettivamente versato devono trascorrere circa 17 anni, quindi fino all’età di 84 anni.

Quanto avrebbe reso invece un diverso investimento degli oltre 334.000 euro maturati di contributi? Ovviamente dipende dalla tipologia, considerando anche i relativi fattori di rischio. Quel che è certo è che con un’adeguata educazione finanziaria non è detto che questo importo non possa fruttare molto di più di quanto invece si prende di pensione.

Ma come anticipato si tratta di un discorso prettamente ipotetico, in quanto una tale possibilità non può assolutamente concretizzarsi dal momento che i contributi versati sono necessari per pagare le pensioni di chi già ha smesso di lavorare.

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