La riforma fiscale potrebbe portare anche una detassazione della tredicesima, dello straordinario e dei premi produttività e, quindi, più soldi nella busta paga dei lavoratori.
Oltre 600 gli emendamenti presentati per modificare la delega fiscale che dovrebbe essere il motore trainante della riforma del Fisco. Ora con il voto degli stessi si tenta di snellire le proposte di modifica presentate dai vari gruppi parlamentari per chiudere quanto prima il dossier delega e dare il via al più presto ai lavori veri e propri.
Una decina quelli che sembrerebbero aver superato il taglio di Palazzo Chigi e tra questi troviamo proprio quello che propone di inserire una tassazione sostitutiva all’Irpef per tredicesima, straordinari e premi di produttività che superano un certo importo.
Straordinario e tredicesima con tasse più basse
Anche se non è ancora stata indicata una aliquota precisa con cui tassare tredicesima, straordinario ma si pensa che potrebbe essere applicata su queste voci l’aliquota della flat tax, ovvero il 15%.
Attualmente non sembra chiaro neanche se la detassazione di tredicesima, straordinario e premi produttività possano essere strutturali o solo in via straordinaria e per un periodo limitato nel tempo. Inoltre non è chiaro neanche se la novità partirà prima o dopo la tredicesima 2023, quindi prima del Natale 2023 o a partire dal 2024.
Buste paga, più soldi per straordinari e tredicesima
Ma quanto potrebbe valere per il lavoratore un intervento di questo genere? Applicando un’aliquota del 15% sulla tredicesima mensilità per redditi annui fino a 15.000 euro ci sarebbe un risparmio di circa 80 euro di tassazione sulla mensilità aggiuntiva.
Guadagno che salirebbe a:
- 160 euro per redditi da 20.000 euro;
- 200 euro per redditi da 25.000 euro;
- 480 euro per chi guadagna 30mila euro;
- 560 euro per chi guadagna 35mila euro.
Insomma, un intervento che porterebbe nelle tasche dei lavoratori, sicuramente, un bel gruzzolo che, se sommato anche al risparmio sulla tassazione dello straordinario potrebbe sicuramente fare la differenza a fine anno.
Guadagno più alto se venisse confermato taglio al cuneo fiscale
La riforma potrebbe essere accompagnata anche da una riconferma del taglio al cuneo fiscale al 6% e al 7% per i dipendenti con redditi fino a 35.000 euro. Se così fosse l’effetto cumulo che si avrebbe in busta paga con la detassazione della tredicesima potrebbe portare ad un guadagno abbastanza ingente per i lavoratori.
In un anno, infatti, si potrebbero avere a disposizioni cifre variabili dai 600 ai 1.800 euro, in base al reddito annuo (per redditi variabili da 15.000 a 35.000 euro l’anno). Se a tutto questo, poi, si aggiunge la detassazione dello straordinario e dei premi produttività il guadagno annuo per i dipendenti è ancora maggiore. Senza considerare che il prossimo anno si dovrebbe avere anche una riduzione dell’Irpef con la sforbiciata annunciata su scaglioni e aliquote che, secondo le intenzioni del Governo, dovrebbe vedere luce già a partire dal 2024.
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