Aumento degli stipendi, tutto pronto per lo sgravio contributivo che verrà applicato a partire dalla busta paga di luglio. Incrementi (netti) fino a 65 euro, ecco le tabelle.
È tutto pronto per l’aumento di stipendio che scatterà sulla busta paga di luglio: così come l’anno scorso di questi tempi stavamo parlando del bonus 200 euro, introdotto dal governo Draghi per compensare i lavoratori dell’aumento dei costi dell’energia, anche nel 2023 l’estate garantirà a molti lavoratori italiani un aumento di stipendio il cui importo dipenderà dalla retribuzione percepita.
Nel dettaglio, ci sarà una differenza - a vantaggio del lavoratore - tra lo stipendio di giugno e quello di luglio per merito del potenziamento dello sgravio contributivo disciplinato dal decreto n. 48 del 4 maggio 2023 (il cosiddetto decreto Lavoro). Un aumento che dovrà essere applicato dai datori di lavoro modificando le regole per il calcolo della busta paga, ma che non comporterà costi aggiuntivi per le aziende visto che sarà lo Stato farsene carico.
Niente scuse per i datori di lavoro quindi, anche perché le istruzioni Inps per riconoscere il nuovo aumento in busta paga sono arrivate con largo anticipo: il messaggio n. 1932 - dove appunto vengono date tutte le informazioni necessarie per procedere al potenziamento dello sgravio contributivo già nella busta paga di luglio - è stato pubblicato infatti in data 24 maggio.
Adesso, quindi, non resta che avere pazienza e attendere che l’aumento venga inserito in busta paga, così da capire effettivamente di quanto cambierà lo stipendio rispetto all’ultimo mese ovvero se le cifre pubblicate in queste settimane sono più o meno reali.
Perché e per chi aumenta lo stipendio a luglio
A beneficiare dell’aumento - che andrà avanti fino a dicembre 2023 ma non comprenderà la tredicesima - sono tutti coloro che hanno un reddito da lavoro fino a 35 mila euro l’anno. Più correttamente, il “bonus” si applicherà su tutte le buste paga il cui imponibile lordo non supera i 2.692 euro.
Nel dettaglio, chi guadagna fino a 2.692 euro godrà di uno sgravio del 4% dell’aliquota contributiva a carico del lavoratore, solitamente pari al 9,19% (8,80% per i dipendenti del pubblico impiego) ma che è già stata ridotta del 2% o 3% (per chi non supera il limite di 1.923 euro) dall’ultima legge di Bilancio 2023.
Ciò significa che da luglio 2023 l’aliquota contributiva a carico dei lavoratori passerà da:
- 6,19% (5,19% per gli statali) a 2,19% (1,80%) per chi ha una retribuzione lorda pari o inferiore a 1.923 euro;
- 7,19% (6,80% per gli statali) a 3,19% (2,80%) per coloro che hanno una retribuzione superiore a 1.923 ma pari o inferiore a 2.692 euro.
Ciò comporterà anche un aumento dell’importo netto liquidato in busta paga: d’altronde il lavoratore dovrà versare meno contributi sul suo stipendio quindi è normale che sia così. Va sottolineato però che non tutto l’importo risparmiato dalla minor contribuzione equivale all’aumento netto in busta paga: bisogna infatti tener conto della maggiore Irpef dovuta, in quanto l’imponibile lordo - che si considera al netto dei contributi - è più elevato.
Di quanto aumenta la busta paga a luglio
Il governo Meloni nell’annunciare il nuovo taglio del cuneo fiscale che entrerà in vigore con la busta paga di luglio ha parlato di “aumenti di stipendio fino a 100 euro”.
Tuttavia, è bene sottolineare che questo è l’aumento massimo che complessivamente può essere riconosciuto, contando anche lo sgravio già in vigore da gennaio. In nessun caso, infatti, la differenza tra lo stipendio di giugno e quello di luglio sarà di 100 euro, anzi neppure ci si avvicina visto che al massimo spetterà - considerando anche l’effetto Irpef - un aumento netto di circa 65 euro.
La conferma arriva dalla tabella elaborata dallo studio De Fusco Labour & Legal, dove viene messa in risalto la differenza tra i prossimi due stipendi erogati ai lavoratori, nonché l’importo complessivamente riconosciuto grazie agli ultimi interventi del governo Meloni in tema di buste paga.
Retribuzione lorda | Aumento mensile tra gennaio e giugno 2023 | Aumento ulteriore da luglio a dicembre | Aumento complessivo tra luglio e dicembre |
---|---|---|---|
10.000 euro | 19,25 euro | 25,67 euro | 44,92 euro |
12.500 euro | 24,06 euro | 32,08 euro | 56,15 euro |
15.000 euro | 28,88 euro | 38,50 euro | 67,38 euro |
17.500 euro | 28,81 euro | 38,41 euro | 67,22 euro |
20.000 euro | 32,95 euro | 43,90 euro | 76,82 euro |
22.500 euro | 37,04 euro | 49,38 euro | 86,42 euro |
25.000 euro | 41,15 euro | 54,87 euro | 96,03 euro |
27.500 euro | 30,18 euro | 60,36 euro | 90,54 euro |
30.000 euro | 32,95 euro | 57,56 euro | 90,49 euro |
32.500 euro | 30,51 euro | 61,01 euro | 91,52 euro |
35.000 euro | 32,85 euro | 65,70 euro | 98,56 euro |
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