Buy Now Pay Later (BNPL), strumento finanziario suicida e la politica tace

Vincenzo Imperatore

9 Agosto 2023 - 07:00

Secondo un’indagine di Crif, oltre il 20% dei clienti Bnpl ha più linee di credito attive, e gli stessi clienti sono più rischiosi dei richiedenti prestiti classici di 1.7 volte.

Buy Now Pay Later (BNPL), strumento finanziario suicida e la politica tace

Tutti parlano di povertà in aumento ma nessuno affronta il ragionamento di disciplinare alcuni strumenti che alimentano il fenomeno del sovra indebitamento, quella difficile situazione di coloro, consumatori o piccole imprese, che non riescono a pagare i propri debiti a causa di uno squilibrio tra le disponibilità economiche e i debiti da pagare.

Ovviamente qui parliamo di azioni “preventive” per non aumentare il numero dei cittadini sovra indebitati perché come azione correttiva ex post, fortunatamente, esiste già una legge che prevede, al fine di porre rimedio alle situazioni di sovraindebitamento, che sia consentito al debitore di concludere un accordo con i creditori che possa prevedere una soddisfazione parziale del debito o anche una dilazione del pagamento. E’ la legge 3/2012 detta anche “legge salva suicidi”, nickname che conferma (si ricorre al suicidio quando il dramma è consolidato) la natura di tutela a posteriori del provvedimento.

Nessuno si sofferma, invece, su uno strumento finanziario, allo stato assolutamente non disciplinato, che inizia a diffondersi in maniera capillare e che, se non regolamentato adeguatamente, continuerà a sostenere la crescita della popolazione sovra indebitata. Si tratta del Buy Now Pay Later (Bnpl), che ha rapidamente conquistato importanti quote di mercato a discapito dei tradizionali strumenti di credito al consumo. Uno strumento creditizio che consente ai consumatori di ripartire in più rate (solitamente tre o quattro) i propri acquisti in negozio e online e che risulta più conveniente rispetto ai tradizionali strumenti di credito (anche della similare e micidiale carta di credito revolving) poiché in molti casi non prevede l’applicazione di tassi d’interesse (se il commerciante decide di sostenere quella spesa per conto dei suoi clienti), non impatta il credit scoring del consumatore né richiede il superamento di controlli stringenti del proprio merito creditizio. [...]

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