Caffè contaminato via dal supermercato: i lotti interessati

Ilena D’Errico

25 Dicembre 2022 - 19:31

Il ministero della Salute ha annunciato il ritiro dal supermercato di lotti di caffè contaminato: a preoccupare è il livello di una tossina molto pericolosa,

Caffè contaminato via dal supermercato: i lotti interessati

Il ministero della Salute ha comunicato il ritiro dai supermercati di caffè contaminato, avvenuto venerdì 23 dicembre. I lotti interessati, che comprendono caffè in cialde e in capsule, sono stati rimossi dal commercio in via precauzionale, per la possibile contaminazione con sostanze nocive.

In particolare, la decisione del ministero della Salute si basa sul livello di ocratossina contenuto nelle confezioni e che supera, almeno potenzialmente, il limite consentito dalla legge per tutelare la salute umana. Per questo motivo i consumatori sono stati invitati a restituire al punto vendita i prodotti indicati.

Caffè contaminato via dai supermercati: i lotti interessati

I lotti ritirati il 23 dicembre non appartengono tutti alla stessa marca, nonostante abbiano in comune il tasso di ocratossina elevato. Nel dettaglio sono stati ritirati:

  • Il caffè espresso in capsule, varietà arabica della Trombetta, nella confezione da 10 x 5,5 grammi (lotto 02AD07B).
  • Il caffè espresso in cialde, varietà arabica della marca Consilia, in confezione da 18 x 7 grammi (lotto 01DD04B).
  • Il caffè espresso in capsule, varietà arabica Consilia, in confezione da 16,7 grammi (lotto 01DD04B e lotto 01ND03B).
  • Caffè espresso arabica in capsule compatibili della marca Zio d’America, in confezione da 50 x 5,5 grammi (lotto 02CD05B).
  • Caffè Zio d’America in capsule compatibili di espresso arabica in confezione da 10 x 5,5 grammi (lotto 01CD07B).

L’ocratossina: dove si trova e pericoli per la salute

Il limite riguardo al livello di ocratossina nei prodotti alimentari è stato posto dall’Unione europea nel 2006, con riguardo alla salute dei consumatori, messa in pericolo da questa sostanza nociva. L’ocratossina è infatti una microtossina che nasce naturalmente grazie ad alcuni tipi di muffe, caratterizzata da una notevole resistenza e pericolosità.

Gli alimenti che possono essere più probabilmente contaminati dall’ocratossina sono:

  • Il caffè in seguito alla tostatura dei chicchi.
  • I cereali.
  • Il vino.
  • La frutta secca.
  • La frutta secca.
  • I formaggi.

La pericolosità di questa tossina è stata valutata negli anni con sempre maggior preoccupazione, in particolare rispetto allo studio effettuato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel 2006, quest’anno sono emersi nuovi dati rilevanti. L’ultima valutazione riporta, infatti, che l’ocratossina è cancerogena per i reni, oltre a essere genotossica. L’ocratossina ha quindi la capacità di agire direttamente sul Dna, danneggiandolo.

Il pericolo per i reni dipende dall’azione nefrotossica esercitata dall’ocratossina, che provoca un disturbo dei glomeruli per il quale aumenta esponenzialmente la quantità di proteine liberate attraverso le urine. Le conseguenze di questo fenomeno sono:

  • L’accumulo di liquidi nel corpo, cioè l’edema.
  • La proteina albumina resta a livelli eccessivamente bassi.
  • I grassi contenuti nel corpo aumentano.

Si tratta di effetti collaterali particolarmente pericolosi, soprattutto in relazione alle conseguenze secondarie che provocano sulla salute. Quando il livello di albumina è troppo basso, ad esempio, si va incontro a dimagrimento, concentrazione di liquidi nell’area addominale e alterazioni della coagulazione sanguigna.

Con le nuove informazioni a disposizione, gli esperti hanno utilizzato una rinnovata prudenza nello stabilire le soglie massime di contatto fra gli alimenti e la tossina. Così, anche l’Unione europea ha aggiornato la normativa con il regolamento n. 2022/1370. Nonostante il regolamento precedente contenesse già le disposizioni su alcuni tipi di alimenti, con l’aggiornamento di quest’anno i limiti si sono fatti molto più stringenti.

Fra i prodotti alimentari per cui il livello massimo di ocratossina è stato diminuito c’è proprio il caffè, peraltro sia in polvere solubile che tostato. L’entrata in vigore ufficiale del nuovo regolamento è prevista per il 1° gennaio 2023, perciò sui lotti ritirati dal commercio è stato applicato il regolamento precedente, con i limiti più ampi. La differenza è comunque davvero minima, anche perché gli esperti hanno invitato a fare molta attenzione. D’altra parte, trattandosi di un potenziale pericolo per la salute, le confezioni ritirate potrebbero anche non superare i limiti attuali, motivo per cui il ministero della Salute ha motivato la decisione a scopo precauzionale.

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