Il cambiamento climatico sta distruggendo l’Italia: nel 2022 decine di morti e record per allagamenti, trombe d’aria e siccità

Stefano Rizzuti - Giacomo Andreoli

30/12/2022

Un report di Legambiente evidenzia l’aumento nel 2022 di fenomeni atmosferici estremi registrati in Italia: preoccupa il numero di morti, soprattutto dopo allagamenti, esondazioni e trombe d’aria.

Il cambiamento climatico sta distruggendo l’Italia: nel 2022 decine di morti e record per allagamenti, trombe d’aria e siccità

Oramai non è più un’allarme, ma la vera e propria emergenza del nostro Paese. Il cambiamento climatico sta generando effetti pesantissimi e lo dimostrano gli ultimi dati dell’Osservatorio CittàClima di Legambiente, che aggiornano il report ‘Il clima è già cambiato’, pubblicato a novembre e realizzato con il contributo del gruppo Unipol.

In Italia nel 2022 sono aumentati del 55% gli eventi estremi: sono stati 310 e hanno provocato danni ingenti e 29 morti. Siccità, grandinate, trombe d’aria e alluvioni sono i fenomeni con l’incremento maggiore.

Negli ultimi 13 anni, in totale, i fenomeni estremi che hanno colpito l’Italia sono stati oltre 1.500: i comuni colpiti sono stati 780 e le vittime, in totale, 279. Le regioni maggiormente coinvolte sono state: Sicilia (175 eventi), Lombardia (166), Lazio (136), Puglia (112), Emilia-Romagna (111), Toscana (107) e Veneto (101).

Clima, quali sono i fenomeni estremi in Italia

Nel report di novembre si prendevano in considerazione gli oltre 1.500 casi di fenomeni estremi registrati in Italia. A prevalere sono soprattutto i casi di allagamenti causati da piogge estremi: sono 529, a cui si possono aggiungere altri eventi correlati come grandinate ed esondazioni, per un totale di 768.

Sono poi 531 i casi di stop alle infrastrutture, con un totale di 89 giorni di blocco per metropolitane e treni urbani. Ancora, sono invece 387 gli eventi con danni causati da trombe d’aria nel corso di questi 13 anni esaminati all’interno del report.

I fenomeni climatici estremi nelle grandi città

Il Nord del Paese è l’area più colpita, seguita dal Sud e dal Centro. Lombardia, Lazio e Sicilia le regioni più ferite La provincia di Roma è la più coinvolta, seguita da quelle di Salerno e Trapani.

Molti degli eventi registrati hanno riguardato le grandi città. A Roma, solo nei primi dieci mesi del 2022, i fenomeni estremi sono stati 66, di cui sei solamente nell’ultimo anno: oltre la metà ha riguardato allagamenti dopo le piogge intense. Alto anche il numero di eventi avversi registrati nei primi dieci mesi dell’anno a Bari (sono 42, di cui 20 allagamenti e 17 danni da trombe d’aria).

Ad Agrigento si sono registrati 32 casi di eventi estremi, a Milano 30: in entrambi i casi a farla da padrone sono gli allagamenti e le esondazioni, come nel caso dei fiumi Seveso e Lambro.

Le richieste di Legambiente al governo

Legambiente parla quindi di un quadro preoccupante e chiedendo al governo Meloni di andare oltre il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), appena approvato dopo essere stato fermo in un cassetto del ministero della Transizione ecologica dal 2018.

L’Italia in questi ultimi nove anni ha speso 13,3 miliardi di euro in fondi assegnati per le emergenze meteoclimatiche}”, una media di 1,48 miliardi all’anno per gestire le emergenze.

Il problema riguarda la mancata prevenzione, per cui si spende un quarto di quanto invece serve per riparare i danni. Secondo il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, con una strategia efficace di prevenzione si potrebbe risparmiare il 75% delle risorse utilizzate per sistemare i danni provocati da fenomeni atmosferici estremi.

Non basta approvare il piano ma, a suo giudizio, è necessario anche definire un programma di finanziamento per le aree urbane più a rischio, approvare la legge sul consumo del suolo e cambiare le regole edilizie.

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