Cambiamento climatico: sei ragioni per cui le città salveranno il pianeta

Mattia Prando

24/09/2019

In un quadro in cui tutti i principali Paesi del mondo si stanno impegnando a contrastare il riscaldamento globale, Tom Walker, Co-Head of Global Real Estate Securities di Schroders, afferma come saranno le città ad avere un ruolo principale nella lotta al cambiamento climatico. Vediamo perchè

Cambiamento climatico: sei ragioni per cui le città salveranno il pianeta

Il tema dell’inquinamento è in primo piano negli ultimi anni. Durante il recente Summit sul clima al Palazzo di Vetro (sede dell’Ufficio delle Nazioni Unite a New York), 66 Paesi, 102 città e 93 imprese si sono impegnate a raggiungere le emissioni zero entro il 2050. Al simposio è intervenuta anche l’ambientalista svedese Greta Thunberg, che ha tenuto un intervento.

Negli scorsi giorni anche la Germania è stata sotto i riflettori per la sua svolta green: il Governo tedesco ha approvato il Piano clima 2030, nella quale si impegna a ridurre le emissioni di gas del 55% in 10 anni. Il progetto prevede misure per 50 miliardi di euro fino al 2023 (per approfondire).

I sei motivi per cui le città salveranno il pianeta

Tom Walker, Co-Head of Global Real Estate Securities di Schroders, afferma come saranno le città ad avere un ruolo principale nella lotta al cambiamento climatico.

  • Uno dei motivi da tenere in considerazione è quello fornito dal fatto che entro la fine del secolo, si stima che il 90% della popolazione risiederà in aree urbane. Per questo, Walker sostiene che per raggiungere gli obiettivi stabiliti negli Accordi di Parigi si dovranno coinvolgere le masse, partendo proprio dalle città.
  • Un altro elemento positivo delle città è la loro efficienza. I residenti nelle aree metropolitane spesso abitano in appartamenti, i quali hanno un costo energetico ridotto del 30% rispetto alle case singole. Oltre a questo, la vicinanza degli appartamenti riduce i costi per il riscaldamento e le nuove tecnologie installate sui condomini (come i pannelli solari) riducono ulteriormente le spese. La teoria del metabolismo urbano è proprio questa: più una città cresce, più essa diventa efficiente.
  • Walker sostiene anche come l’urbanizzazione crei un contesto che privilegia l’innovazione: le città infatti “sono l’origine di alcune delle idee più brillanti e sicuramente produrranno le innovazioni e le politiche necessarie a contrastare il cambiamento climatico”. L’esperto evidenzia anche come le industrie si stiano concentrando nelle metropoli, condividendo idee e nuove tecnologie.
  • L’efficienza delle città passa anche attraverso il trasporto pubblico. Nelle metropoli l’utilizzo delle auto non è strettamente necessario, in quanto i mezzi pubblici o il car sharing risolvono questo problema. Ne consegue un minore inquinamento rispetto a quello delle aree rurali. Oltre a questo, l’utilizzo diffuso dei mezzi pubblici innesca un circolo virtuoso fatto di investimenti da parte delle amministrazioni, il quale incoraggia un uso ancora più largo, e così via.
  • Un altro fattore a sostegno delle città è la loro capacità di collaborare. Nel 2005 è stato costituito il C40 Cities Climate Leadership Group, un gruppo di 94 città di tutto il mondo riconducibile al 25% dell’economia mondiale e a 700 milioni di persone. "I sindaci delle 94 città si sono impegnati a raggiungere alcuni degli obiettivi più ambiziosi previsti dagli Accordi di Parigi, riconoscendo che le città sono la risposta nella lotta al cambiamento climatico”.
  • Per raggiungere gli obiettivi climatici che numerosi Paesi si sono posti è necessario iniziare dalle città, le quali consumano il 78% dell’energia mondiale producendo oltre il 60% di anidride carbonica.

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