Nei Campi Flegrei le zone in allerta gialla potrebbero presto passare al livello di rischio successivo, quello arancione. Ecco perché e cosa succederà.
Diverse zone dei Campi Flegrei si trovano in stato di allerta gialla per il bradisismo dal 2012 che, con i continui mutamenti dell’attività vulcanica, potrebbe passare al livello arancione, il penultimo nella scala adottata dalla Protezione civile. Questo perché potrebbe essere l’attività vulcanica a provocare una risalita di magma dal sottosuolo e implementare il sollevamento del terreno (per l’appunto relativamente al bradisismo, ossia la lenta deformazione del suolo).
A comunicarlo è Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile, sulle sue pagine ufficiali. La Commissione grandi rischi sul rischio vulcanico ha infatti incontrato la Protezione civile il 28 e il 29 ottobre, insieme al Dipartimento nazionale e all’Istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv), sollecitando l’intensificazione del monitoraggio sui Campi Flegrei, invitando a prepararsi al passaggio dall’allerta gialla ad arancione.
Proprio nella giornata di ieri, lunedì 30 ottobre, si è verificata nell’area una scossa di terremoto di magnitudo 3.6, seguendo le scosse già percepite nei giorni precedenti. Secondo quanto riportato, nessuno si è ferito e durante gli accertamenti tecnici tutti i residenti sono stati messi in sicurezza. Nonostante l’ottima gestione degli Enti di questi episodi sismici, la Protezione civile ha sottolineato l’importanza di azioni di prevenzione e preparazione ancora più mirate, poiché il passaggio all’allerta arancione e, peggio ancora, a quella rossa porterebbe i livelli di rischio a uno stato altissimo e imprevedibile.
Campi Flegrei, allerta rossa, gialla e arancione
Continuano e si intensificano i monitoraggi nell’area dei Campi Flegrei, distinta attualmente in un’area rossa composta da:
- Pozzuoli;
- Bacoli;
- Monte di Procida;
- Quarto;
- Giugliano di Campania;
- Marano di Napoli;
- diversi Comuni del capoluogo.
L’area in allerta gialla, che potrebbe diventare arancione da un momento all’altro, riguarda invece i seguenti Comuni campani:
- Villaricca;
- Calvizzano;
- Marano di Napoli;
- Mugnano di Napoli;
- Melito di Napoli;
- Casavatore;
- 24 quartieri di Napoli.
Il passaggio dell’allerta dal livello giallo all’arancione corrisponde naturalmente a un aumento del livello di rischio che, è bene ricordarlo, non riguarda tanto le attività sismiche quanto tali, bensì le possibili eruzioni annunciate dalle scosse.
Cosa succede se i Campi Flegrei passano dall’allerta gialla ad arancione
La Protezione civile ha sottolineato la necessità di implementare le azioni di protezione su tutte le aree a rischio, soprattutto per la zona rossa in cui vivono più di 500.000 persone. Il Piano nazionale di protezione civile, in accordo con gli esperti di attività sismica e vulcanica, sottolinea infatti che l’unica azione esercitabile per salvaguardare i cittadini è l’evacuazione preventiva.
Nella zona gialla, che potrebbe presto veder salire il livello di rischio, vivono invece ben 800.000 persone. Ne consegue che la situazione è piuttosto complessa, poiché all’elevato numero di cittadini da evacuare si aggiunge una buona dose di incertezza. Nonostante le elevate tecnologie e i continui rilevamenti, infatti, il controllo dell’attività sismica potrebbe essere insufficiente alla previsione di un’eruzione vulcanica.
Il piano della Protezione civile prevede che l’evacuazione cominci dalle zone rosse a partire dalla dichiarazione di allarme, ma per consentire la sua efficienza – soprattutto se dovesse essere impossibile un’attuazione tempestiva - è fondamentale preparare le istituzioni e i cittadini, soprattutto riguardo alla percezione del rischio, “in quanto le valutazioni della Commissione impongono ancora maggiore cautela e un chiaro richiamo all’incertezza sulla possibile evoluzione dei fenomeni, così che le istituzioni locali e i cittadini possano raggiungere la consapevolezza necessaria a prepararsi adeguatamente rispetto a possibili nuove azioni di prevenzione, in particolare per la zona rossa” ha scritto la Protezione civile.
Il piano di evacuazione, su cui gli esperti hanno anche alcuni dubbi, è in ogni caso relativo esclusivamente agli allarmi per le zone rosse. Questo significa che l’annunciato passaggio del livello di allerta da gialla ad arancione non comporterebbe per il momento un’evacuazione, ma come già detto la difficoltà di fornire previsioni esaustive è tale che la situazione potrebbe variare in brevissimo tempo.
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