Per la cancellazione delle cartelle con debiti fino a 5.000 euro prevista dal DL Sostegni manca solo la conversione in legge del provvedimento e il decreto attuativo MEF: il punto della situazione.
Stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5.000 euro, è quasi tutto pronto per la cancellazione dei debiti prevista dal DL Sostegni.
La Camera ha confermato, nella giornata del 18 maggio, la fiducia al Governo Draghi sul DL n. 41/2021, con 472 voti a favore, 49 contrari e 2 astenuti. Secondo l’ANSA le dichiarazioni di voto finale avverranno entro oggi 19 maggio, in modo da riuscire a convertire il provvedimento entro la scadenza del 21 maggio.
Tornando alla Riscossione, due i passaggi mancanti: la conversione del DL Sostegni (che appunto dovrebbe avvenire a breve) e il decreto attuativo MEF.
Cancellazione cartelle fino a 5.000 euro DL Sostegni: i requisiti
La nuova pace fiscale del DL Sostegni è in fase d’arrivo. Il nuovo condono però sarà piuttosto selettivo, poiché è riservato solo:
- alle cartelle fino a 5.000 euro datate 2000 - 2010;
- ai debitori con un reddito fino a 30.000 euro nel 2019.
Questi due requisiti pongono dei paletti al raggio d’azione del nuovo stralcio delle cartelle: invece delle 61 milioni di cartelle che sarebbero state annullate col condono generalizzato previsto dalla bozza del provvedimento (con le cartelle datate 2000-2015), l’annullamento automatico interesserà “solo” 16 milioni di cartelle.
Ricordiamo che sono esclusi dallo stralcio i ruoli che riguardano:
- le multe stradali;
- i pagamenti di danni erariali;
- i debiti per il recupero di aiuti di Stato.
Stralcio cartelle fino a 5.000 euro: manca il decreto MEF
I dettagli dello stralcio devono essere stabiliti con un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, da emanare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Sostegni.
Nello specifico il decreto attuativo MEF si dovrà occupare:
- le modalità di annullamento;
- il calendario per l’annullamento;
- il relativo discarico;
- l’eliminazione dalle scritture patrimoniali degli enti creditori.
Nell’accordo entra poi anche una riforma a regime per i vecchi crediti: l’obiettivo è quello di cancellarli in via automatica se sono passati 5 anni dall’affidamento all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Su questo argomento il Ministro MEF Daniele Franco dovrebbe presentare una relazione al Parlamento il 22 maggio, illustrando i criteri guida della riforma.
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